Salvataggio dell’Alto Calore, Ciarcia aspetta il nuovo sindaco di Avellino

L'amministratore unico dell'azienda idrica pronto ad avviare la fase finale del risanamento. Diverse opzioni sul tavolo che dovranno essere preventivamente discusse con i sindaci di maggioranza, a partire dal capoluogo, Ariano Irpino e Montoro

“Attendiamo l’esito del ballottaggio e l’elezione del sindaco di Avellino per convocare i sindaci maggiori azionisti della società e procedere alla consultazione”. Così Michelangelo Ciarcia, amministratore delegato dell’Alto Calore Servizi di Avellino, che conferma il congelamento della manovra per rilanciare la società di Corso Europa in attesa dell’esito del voto del 9 giugno. Dopo la consultazione a Roma con i funzionari di Cassa Depositi e Prestiti, Ciarcia intende aprire altre alternative per la ricapitalizzazione.

“Il Comune di Avellino, quello di Montoro e di Ariano Irpino unitamente alla Provincia sono i maggiori azionisti della società e con loro intendo aprire un confronto sul da farsi, anche alla luce dell’esito del colloquio a Roma, dove è stata avanzata la richiesta di un prestito da 50 milioni di euro” ha confermato l’amministratore.

“La ricerca di finanze diverse da quelle del prestito è una strada che stiamo tentando di percorrere, ma non c’è niente di ufficiale al momento: si tratta soltanto di una strada alternativa. All’aumento di capitale si può arrivare tramite la ricapitalizzazione da parte dei soci- ed è stato appurato che non è possibile; oppure attraverso una modifica dello statuto, con una apertura al libero mercato” continua.

Michelangelo Ciarcia

La ricerca di una soluzione che possa evitare ai comuni soci un aumento di capitale, e che contempli il mantenimento della società a carattere pubblico resta la priorità di Ciarcia, che ha già varato un piano di rientro che nell’ultimo anno ha prodotto risultati positivi per la società. “Ma questo non basta” puntualizza. “Se pensiamo che un anno fa la società era considerata ormai chiusa, allora possiamo dire di avere corso un rischio enorme a mantenere tutto in piedi, ma le cose devono migliorare: è necessario abbattere il debito. Abbiamo bisogno di soldi freschi che possano rimpinguare le casse e consentire oltre ad una ordinaria gestione, anche una politica di investimenti e rilancio”. E conclude: “Il confronto si è arenato nelle ultime settimane per lasciare spazio alle amministrative e dovremo attendere l’esito del voto del 9 giugno. Poi convocherò tutti i sindaci e il presidente della Provincia Domenico Biancardi, per esporre l’esito del tavolo con i funzionari di Cassa Depositi e Prestiti, che prevede la concessione di un mutuo che dovrà avere il carattere dell’investimento, con relativa candidatura di progetti ad hoc”.

Le elezioni del Comune di Avellino intanto si rivelano determinanti per gli scenari futuri. La vicenda dell’alto calore rientra a pieno titolo fra le questioni al centro della discussione politica, non solo perchè il Comune è l’azionista di maggioranza relativa della società, ma anche perchè questa azienda che è la continuità del vecchio consorzio interprovinciale, rappresenta un patrimonio economico storico, sociale e culturale della città di Avellino, che di fatto ne è stata la totale protagonista negli ottanta anni della sua storia. Il ruolo del Comune di Avellino sarà importante ai fini delle strategie future. I due candidati al momento non ne parlano, ma per le varie questioni che sono sul tappeto, è un elemento fondamentale.


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