Vigneti dell'Istituto Agrario De Sanctis sulla Collina dei Cappuccini ad Avellino

Compie 140 anni l’istituto Agrario ‘De Sanctis’ di Avellino, la scuola enologica irpina più antica d’italia. Voluto da Francesco De Sanctis per sostenere con il sapere  la tecnica quella che già allora vedeva come una vocazione significativa dell’agricoltura e della impresa rurale in Irpinia, questa prestigiosa  istituzione di Avellino festeggia il traguardo raggiunto con l’ennesimo riconoscimento della sua eccellenza nel campo della formazione.  L’Istituto Agrario ‘De Sanctis’ è stata inserita nell’Atlante Nazionale dei Monumenti Adottati. A darne notizia, il dirigente scolastico Pietro Caterini, che celebra la seconda scuola più antica d’Italia, istituita nel 1879 con Regio Decreto ed è la prima scuola del Mezzogiorno. Promosso dalla  Fondazione Napoli Novantanove, dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e dal Ministero dei Beni e delle attività culturale e del Turismo, quindi dal 2017 dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, “l’Archivio Nazionale dei
monumenti adottati dalle scuole italiane” è un registro dei beni culturali monumentali che su segnalazione della scuola lo Stato si impegna a riconoscere e tutelare. Ogni anno un bando è rivolto alle scuole di ogni ordine e grado che vogliano entrare a far parte della Rete Nazionale de “La Scuola adotta un monumento®” e arricchire il costituendo Archivio Nazionale dei monumenti adottati dalle scuole italiane. L’Agrario di Avellino è stato inserito nel Registro per iniziativa dello stesso Istituto, che si è autocandidato. Accolta la proposta della docente Elda Martino. “L’Atlante ha accolto la nostra proposta e siamo orgogliosi di questo risultato raggiunto” commenta il dirigente scolastico Caterini.


L’Istituto De Sanctis di Avellino rientra nell’elenco dei 250 monumenti censiti dalle scuole della Campania, nel video clip realizzato dagli studenti, viene riassunta la storia legata alla nascita delle scuola a partire dal 1820, e la politica adottata dal Ministro De Sanctis. La richiesta degli alunni, guidati dalla prof. Elda Martino evidenzia l’importanza di una istituzione scolastica ad indirizzo tecnico agrario per lo studio della viticoltura ed enologia in un territorio a chiara vocazione vinicola, e per diffondere la storia della scuola radicata ad Avellino e in Irpinia da oltre 150 anni. Ma vediamo cos’è l’istituto Agrario di Avellino nell’intervista che segue al suo dirigente, Pietro Caterini.

Un vigneto dell’Istituto De Sanctis di Avellino sulle colline dei Cappuccini

Avellino, la città del vino

«La scuola e il lavoro, distillato d’impresa»

Caterini: all’Agrario Francesco De Sanctis dal 1879 formiamo eccellenze. Il più antico istituto di enologia e viticoltura d’Italia oggi è il simbolo dell’istruzione europea: la cultura e l’azienda unite per lo sviluppo

Pietro Caterini, dirigente scolastico dell’Istituto Agrario F. De Sanctis di Avellino

Ubicato nel cuore della città di Avellino, l’Istituto Tecnico Agrario “Francesco De Sanctis” incarna a pieno titolo il connubio desanctisiano fra risorsa e sviluppo, che con un fardello di 140 anni di storia, occupa il secondo posto ai vertici nazionali della formazione e della ricerca ad indirizzo vitivinicolo enologico. La “Regia scuola enologica” fu fondata nel 1878 dall’allora ministro irpino Francesco De Sanctis, con l’intento di valorizzare l’Irpinia attraverso lo studio e la ricerca nel settore agricolo, per seguire la stessa vocazione agricola del territorio.

Francesco De Sanctis, non solo Ministro del Regno d’Italia, letterato e innovatore della cultura italiana, ma artefice di alcuni pilastri della moderna città è provincia di Avellino, dalla ferrovia storica Avellino Rocchetta Sanr’Antonio alla fondazione della scuola di enologia, l’istituto Agrario che oggi porta il suo nome

A 140 anni dalla sua fondazione, la straordinaria intuizione di Francesco De Sanctis è posta a base dei programmi di sviluppo dei prossimi decenni. Il critico, il politico, l’uomo di lettere, seppe vedere alla fine dell’Ottocento, ciò che solo ora (ri)scoprono gli analisti, quasi un secolo e mezzo più tardi. In un mondo che all’Expo di Milano ha riportato il settore primario, l’agricoltura e l’industria  della nutrizione, ai vertici delle politiche economiche per la crescita e gli investimenti, questa scuola continua con modestia e autorevolezza a formare i protagonisti dell’impresa rurale legata al vino, nel cuore di una città che “è la vera capitale del vino nel Mezzogiorno, Avellino”, spiega il dirigente scolastico dell’istituto “De Sanctis- D’Agostino” Pietro Caterini. “Se negli anni Settanta erano considerate le industrie siderurgica e manifatturiera la base per uno sviluppo duraturo in grado di produrre stabilmente nuova occupazione, ora sono ritenute le imprese dell’agricoltura la vera fabbrica di ricchezza e lavoro nel Mezzogiorno”. In questo contesto, mentre l’Alta Irpinia progetta il suo distretto agroalimentare, l’Ufita punta sull’industria della trasformazione, nelle austere aule, nei moderni laboratori e all’interno delle sue cantine, la scuola-azienda ‘De Sanctis’ continua a preparare tecnici in grado di concretizzare sul campo le ottimistiche previsioni di crescita del settore vitivinicolo che economisti e operatori sfornano da qualche anno.

Studenti dell’istituto Agrario di Avellino

La scuola. A causa del dimensionamento delle dirigenze scolastiche, anche quella dell’Agrario è stata accorpata a quella dell’Istituto Tecnico per Geometri. La scuola conta più di 600 iscritti, a cui si aggiungono anche i 150 detenuti delle classi speciali istituite presso il carcere di Bellizzi. Se si considera inoltre il personale docente, operatori e personale del convitto, si aggiungono ulteriori 200 unità, che sono state ampliate con l’arrivo di 15 ragazzi, pronti per essere impiegati nella produzione vitivinicola, grazie a ‘Garanzia Giovani’. Quesra scuola è un’azienda della ‘formazione e del lavoro’ a tutti gli effetti insomma, fucina di tecnici pronti a diventare nuovi imprenditori agricoli o preziosi esperti nel comparto dell’agroindustria, settore in costante espansione. Ad Avellino si iscrivono studenti da tutta la regione e anche dalla vicina Puglia, fra cui i figli di imprenditori agricoli e vitivinicoli già affermati, che prima di cedere il testimone alle nuove generazioni, investono sulla formazione scolastica.

I Vigneti dell’istituto De Sanctis dominano dalla collina di Tuoro Cappuccini il centro storico di Avellino0

“Il mio impegno è garantire a chi studia al De Sanctis uno sbocco occupazionale qualificato, dotandolo degli strumenti necessari per investire sul suo territorio la professionalità acquisita ed evitare l’esodo in altre parti d’Italia o all’estero”, continua il dirigente scolastico. Il percorso formativo dell’Istituto ha tre articolazioni: produzioni e trasformazioni; gestione dell’ambiente e del territorio; viticoltura ed enologia. Gli studenti esercitano direttamente a scuola anche la rispettiva pratica e ricerca. All’istituto è annessa un’azienda agraria di circa 23 ettari, con vitigni Docg di Aglianico, Fiano e Greco. La scuola ha una cantina completa di tutte le più moderne attrezzature. In sede si realizza il ciclo industriale completo del vino, dalla trasformazione delle uve, fino all’utilizzo della macchina imbottigliatrice ed etichettatrice. Qui si producono 20mila bottiglie all’anno, un tesoretto particolarmente ambito dagli avellinesi, che risultano i primi acquirenti del prodotto del ‘De Sanctis’. I vigneti occupano due terreni: uno a ridosso della sede centrale dell’istituto, sulla splendida collina di Tuoro Cappuccini, e il secondo a Torrette di Mercogliano. “Gli alunni, coadiuvati da un docente esperto, che svolge anche la funzione di direttore d’azienda, e da un altro che svolge anche la funzione di enologo, partecipano a tutte le fasi del processo, dalla vendemmia al prodotto finale, imparando direttamente qui i segreti di un lavoro che può garantir loro un futuro in Irpinia” spiega Caterini. “Nell’azienda agraria di Torrette di Mercogliano, oltre alla formazione di pratica vitivinicola, gli alunni svolgono anche attività di ricerca nel laboratorio di chimica sulle prove organolettiche dei prodotti agroalimentari, con il monitoraggio di una collezione ampelografica di vitigni del territorio nazionale, e la ricerca di nuove qualità di vini in un locale della cantina adibito alla microvinificazione”. Sempre nel settore della ricerca, la scuola ha partecipato ad un importante progetto sulla salvaguardia delle specie autoctone, denominato ‘Progetto salve’, con l’innesto di susino ed albicocco nelle viti con gemme di particolari qualità. L’istituto dispone, inoltre, di una storica distilleria, attualmente in fase di ristrutturazione, dove si è prodotto e si produce ancora, un’eccellenza di livello nazionale come il noto ‘Brandy Avellino’ della scuola enologica 1878. “Qui ci sono cantine e laboratori sottodimensionati rispetto alle enormi potenzialità che hanno”, puntualizza Caterini.

La cooperazione possibile leva per lo sviluppo economico del settore in Irpinia. La scuola guarda con speranza a modelli economici e industriali diffusi in altre zone d’Italia, basati sulla cooperazione. Il messaggio è duplice: da un alto serve collaborazione tra le aziende, che devono realizzare economia di scala mettendo in comune forniture e servizi, mentre dall’altro occorre facilitare i giovani nella cooperazione agricola. “Sollecitiamo la nascita di imprese cooperative di giovani imprenditori agricoli, utilizzando tutte le competenze scolastiche acquisite e sfruttando i finanziamenti europei del Piano di Sviluppo Rurale della programmazione economica 2014- 2020” aggiunge Caterini. Ex insegnante di topografia, costruzione e meccanica enologica, Pietro Caterini ha abbandonato la professione di ingegnere per dedicarsi completamente alla scuola. Dopo 13 anni di insegnamento al ‘De Sanctis’, ne ha assunto la dirigenza scolastica, impegnandosi in prima persona nella progettazione europea a valere sulle misure del Piano di Sviluppo Rurale. “La scuola ha già approvato un atto di indirizzo con cui realizzare un ufficio tecnico in grado di supportare la documentazione finanziaria e giuridica sui finanziamenti del Prs 2014-2020” annuncia. Oltre all’apertura a ‘Garanzia Giovani’, che consentirà l’assunzione di 15 giovani non occupati con contratti semestrali, l’istituto intende realizzare un’agenzia per la progettazione europea, con l’obiettivo di sostenere la nuova imprenditorialità e contenere l’emorragia giovanile fuori regione. “La tendenza generale che si riscontra è quella di abbandonare i luoghi d’origine, un’autentica ingiustizia se pensiamo che le nostre scuole continuano a fornire competenze e formazione che poi saranno investite a vantaggio di altri territori”. Per Caterini occorre mettere da parte vecchie logiche campanilistiche, per riscoprire quella mentalità cooperativistica indispensabile a far decollare Avellino e l’Irpinia come distretto del vino. “Bisogna organizzare la forma imprenditoriale agricola: in Trentino il cooperativismo ha fatto la fortuna degli abitanti, perché hanno compreso che stando insieme si abbattono i costi e si ha la possibilità di usufruire degli stessi servizi. Senza contare che proporsi in gruppo significa anche essere più forti e avere maggiore potere di contrattazione”.

La targa all’ingresso alla superba sede dell’istituto De Sanctis, sulla Collina dei Liguorini

Sotto i riflettori dei media nazionali. Più volte, l’ultima nel 2016, le telecamere della Rai hanno visitato la scuola, descrivendola come una delle grandi eccellenze del Mezzogiorno dell’industria vitivinicola. Con i lavori di ristrutturazione del convitto e della storica distilleria, l’istituto rilancia sulla capacità di ampliare l’offerta formativa e potenziare le attività. “Per i lavori sono già stati erogati 740mila euro di investimenti, ma se riuscissimo ad ottenere anche il finanziamento dei laboratori territoriali, potrebbe essere riaccreditato il laboratorio di chimica, per ricerche chimico- agroalimentari e ambientali, e si potrebbe prevedere la formazione di una nuova figura professionale, che è quella del tecnico agroalimentare”. La ricerca è indicata da Caterini come uno dei pilastri su cui promuovere investimenti: “Senza l’alta specializzazione non è possibile fare progressi, ma qui abbiamo tutti i presupposti per guidare il più importante settore di crescita dell’intera provincia di Avellino”, conclude.


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