Ad Ariano Irpino è stata inaugurata la sede della Compagnia e della Stazione dei Carabinieri, un presidio strategico per la legalità nel cuore delle Aree interne, nella confluenza delle province di Avellino, Benevento e Foggia. Non a caso al taglio del nastro era presente il Comandante Interregionale Carabinieri “Ogaden”, Generale di Corpo d’Armata Vittorio Tomasone, giunto sul Tricolle insieme al Comandante della Legione Carabinieri “Campania”, Generale di Divisione Maurizio Stefanizzi, accolti dal Comandante Provinciale dei Carabinieri di Avellino, Colonnello Massimo Cagnazzo. Alla inaugurazione della nuova caserma operativa dell’Arma hanno partecipato le massime autorità civili, religiose e militari della provincia, a partire dal Prefetto, Maria Tirone e dal Vescovo di Ariano Lacedonia, monsignor Sergio Melillo. Con loro il Sottosegretario di Stato, Carlo Sibilia, il Questore di Avellino, Luigi Botte, con il sindaco di Ariano Irpino, Domenico Gambacorta e la Presidente del Consiglio Regionale, Rosetta D’Amelio.
PRESÌDIO DI LEGALITÀ NEL CUORE DELLE AREE INTERNE. «La Compagnia di Ariano apparve per la prima volta nell’assetto del Corpo dei Carabinieri Reali della Campania durante l’anno 1861, istituita a seguito del Regio Decreto del 24 gennaio 1981, con cui venne riordinato il Corpo e vennero istituite le Legioni», ricordano dall’Arma con una nota. «Interessata dalle numerose modifiche all’assetto territoriale succedutesi in quasi 160 anni, la Compagnia Carabinieri di Ariano Irpino ha raggiunto il circondario attuale nel 1965, ponendosi come punto nevralgico tra la provincia di Avellino e quelle di Benevento e Foggia. Oggi il suo territorio ha competenza su 20 comuni, per un territorio complessivo di 644 kmq, su cui insiste una popolazione di circa 67.500 abitanti». Per queste ragioni, si sottolinea «la cerimonia ha voluto simboleggiare la consegna all’Arma di una Caserma estremamente idonea alle esigenze proprie e della comunità, dopo il suo trasferimento della sede storica di Via Mancini ed i quattro anni di ripiegamento presso altra struttura».
IL MONITO DEL GENERALE TOMASONE. Nella circostanza il Comandante Interregionale, accolto dal Comandante Provinciale dei Carabinieri di Avellino, nel corso del suo intervento ha rimarcato come sia dovere dei Carabinieri «improntare costantemente il loro agire ai massimi valori etici e morali, fungendo da esempio di rettitudine e fermezza, in quanto chiamati a vigilare quotidianamente sul rispetto delle leggi a garanzia della civile convivenza di ogni comunità». Il Generale di Corpo d’Armata Vittorio Tomasone ha quindi ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della Caserma, nonché la madrina della cerimonia Antonella Vicari, «rappresentante simbolica di tutti i familiari dei Carabinieri che quotidianamente sostengono i propri congiunti nell’adempimento del servizio, anche a costo di sacrifici e rinunce».
LA FIGLIA DEL MAGGIORE VICARI HA TAGLIATO IL NASTRO. All’evento era presente anche la vedova del Brigadiere Attilio Picoco. La madrina Antonella Vicari, figlia del decorato al quale è stata intitolata la Caserma, ha consegnato il Tricolore al Comandante della Stazione, issato sulle note dell’inno nazionale suonato dalla Fanfara del 10° Reggimento Carabinieri “Campania”. È toccato proprio alla madrina tagliare il nastro, prima della benedizione dello stabile a cura del Cappellano Militare Don Francesco Marotta, sotto lo sguardo attento di una rappresentanza di alunni della scuola elementare dell’Istituto Comprensivo Statale “P.S. Mancini”, soci dell’Associazione Nazionale Carabinieri, dell’Associazione Nazionale Forestali e delle altre Associazioni Combattentistiche e d’Arma con rispettivi labari.
«UNA TARGA IN MEMORIA DI UN VERO CARABINIERE». Il Generale Tomasone, unitamente alla signora Antonella Vicari, ha proceduto quindi allo scoprimento della targa dedicata al Maresciallo Maggiore Medaglia d’Oro al Valor Civile “alla memoria” Francesco Paolo Vicari, al quale è stata intitolata la Caserma, ucciso il 17 luglio 1975 allorquando, in Grottolella, compì l’atto di valore per il quale venne insignito della citata ricompensa, concessa con D.P.R. 24 maggio 1976 con la seguente motivazione:
«Nel corso di un’operazione notturna per la cattura di un folle che, armato di un fucile da caccia, si aggirava nell’abitato sparando all’impazzata e seminando il panico tra la popolazione, localizzava, nascosto dietro un muretto, il pericoloso demente. Pur consapevole del grave rischio cui si esponeva, si avvicinava cautamente allo squilibrato per sorprenderlo, ma, fatto proditoriamente segno a colpi di arma da fuoco dallo stesso esplosi, cadeva al suolo mortalmente ferito. Fulgido esempio di non comune coraggio e di assoluta dedizione al dovere spinti fino all’estremo sacrificio».
LA CASERMA ORMAI È OPERATIVA. La cerimonia si è conclusa con la deposizione di una corona alla lapide dedicata al Maresciallo Maggiore M.O.V.C. “alla memoria” Francesco Paolo Vicari e un momento di raccoglimento in ricordo dei caduti. Subito dopo, le Autorità convenute e gli ospiti, accompagnati dal Comandante della Compagnia Capitano Andrea Marchese e dal Comandante della Stazione Maresciallo Maggiore Angelo Famiglietti, hanno potuto visitare i locali della nuova Caserma dei Carabinieri di Ariano Irpino. Soddisfatto il Sindaco di Ariano Irpino, Domenico Gambacorta, che ha rivendicato in queste ore il merito di aver salvato la sede arianese dell’Arma. «Nel 2016 la Compagnia dei Carabinieri di Ariano Irpino ha rischiato la soppressione e il trasferimento a Mirabella Eclano», ha fatto sapere in una nota. «Con il nostro impegno l’abbiamo salvata. E resta ad Ariano. Abbiamo lavorato perché la Prefettura accelerasse la stipula del contratto di locazione e abbiamo superato tutti gli ostacoli di natura urbanistica, votando le deroghe al Puc in Consiglio Comunale».
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