Bisaccia, “Franco Arminio poche idee e divisivo”, Tartaglia, che delusione

Il vice sindaco della giunta guidata da Marcello Arminio replica punto per punto alle accuse lanciate dal paesologo Franco Arminio durante il comizio di sabato a Bisaccia, alla presenza dell'attore Rocco Papaleo: "Da amici quali eravamo, ora siamo i nemici da abbattere"

“Mai detto a Franco Arminio di essersi messo in una cosa che non gli compete: è una follia. In un incontro a ridosso di un cantiere, e davanti a 15 persone, gli ho detto che aveva ottenuto modesti risultati sulla composizione della lista, su come si è posto in questa campagna elettorale e come la sta affrontando”. Così Franchino Tartaglia, vice sindaco uscente e candidato consigliere al secondo mandato della compagine guidata da Marcello Arminio, che replica alle accuse lanciate dal paesologo durante il pubblico comizio di sabato scorso a Bisaccia.

“Non mi permetterei mai di pensare che non potrebbe fare politica, o candidarsi per fare gli interessi della comunità, e lasciando fuori il suo ruolo e la sua professionalità, reputo debole l’impostazione della sua campagna elettorale. Se lui è il sommo poeta avrebbe dovuto avere un ruolo super partes, e aprire un ragionamento ad ampio raggio, per promuovere una lista con tutte le migliori energie del paese, non dividere tutta la sinistra, come invece ha fatto” continua.

Punto per punto, l’ex numero due dell’esecutivo di Marcello Arminio ha argomentato su tutte le questioni sollevate dal paesologo. “Altura, il festival che ha ideato, è stato un progetto condiviso dall’amministrazione comunale, che gli ha dato carta bianca. Il Comune non ha candidato altri progetti in Regione Campania per offrire spazio a lui, e io personalmente mi sono adoperato per fargli avere un contributo di un’azienda di mille e 500 euro, oltre ai mille euro deliberati dal Comune” puntualizza Tartaglia. “A questo bisogna aggiungere che la logistica dell’evento è stata a carico del Comune, così come le associazioni presenti si sono adoperate per sostenere la manifestazione. Tutti abbiamo sostenuto Alture, nella convinzione che fosse una opportunità per Bisaccia. Stesso discorso è valso per la Casa della Paesologia: siamo sempre stati disponibili per trovare delle soluzioni”.

E poi ancora: “Da amici quali eravamo, ora siamo diventati avversari da abbattere. Non è questo quello che ci aspettavamo da un uomo illuminato, che ha voluto candidarsi a tutti i costi, e ha spaccato il centrosinistra. Alla stampa nazionale continua a ripetere che questo territorio soffre di ‘demitismo’, per disprezzare la connotazione politica del sindaco Marcello Armonio, oppure la mia, accusati di avere rapporti di amicizia a Nusco; come se lui non ne avesse, e come se fosse un male atavico di questa terra. Io però sono fiero di essere un ex democristiano perchè ritengo che da quando non c’è più la Dc, tutti hanno perso la strada”.

Di qui l’affondo sul progetto pilota dell’Alta Irpinia, che al momento rappresenta il campo di scontro delle campagne elettorali di Franco Arminio a Bisaccia e di Ciriaco De Mita a Nusco, in qualità di presidente dell’assemblea uscente. “Io sono sempre stato critico rispetto al progetto pilota, ma bisogna pur considerare i 24 milioni appostati per il Laceno, i progetti sull’azienda zootecnica, su quella forestale, il progetto sui beni culturali, sulla viabilità” aggiunge Tartaglia. “I 200 milioni garantiti dalla Regione arrivano con il contagocce anche a causa di una burocrazia che possiamo definire farraginosa”.

Infine la critica mossa dal paesologo ai “numeri” annunciati da Tartaglia sul lavoro a Bisaccia, e la stoccata finale sull’eolico. “Ho calcolato la presenza di mille Partite Iva in base a criteri scientifici: ritengo che ogni giovane titolare sia in realtà un eroe perchè stare qui è una impresa doppia. Senza contare che questa amministrazione è riuscita a creare circa 80 posti di lavoro, fra il centro Sprar, la raccolta differenziata porta a porta, la guardiania al cimitero, il trasporto scolastico, il lavoro al Suap e quello che ancora prevediamo nell’area industriale, dove io stesso mi faccio carico di interloquire con l’Asi di Avellino”.

Sull’eolico, infine, Tartaglia ricorda il consiglio comunale congiunto con ben 22 amministrazioni comunali, già all’indomani dell’insediamento della giunta Arminio, in cui fu inoltrato un documento alla Regione Campania in cui si presentava espressa richiesta di fermare l’eolico in Alta Irpinia. “Da quel consiglio è partito un iter che ci ha portato alla classificazione di ‘zona satura’- e conclude- sono state avviate trattative con le società ma il potere di contrattazione ce lo ha tolto il Governo con le normative nazionali a favore delle multinazionali, e le sentenze dei tribunali di tutta Italia, che anzichè aiutare le comunità locali, hanno privilegiato gli interessi degli imprenditori. Nonostante questo noi abbiamo conservato le convenzioni e non appena ci sarà uno spiraglio faremo sempre valere gli interessi della comunità”.


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