Il Touring Club censisce 36 masserie in Alta Irpinia. Verderosa: una vetrina della nostra enogastronomia

La seconda edizione della rassegna dedicata al recupero e alla riqualificazione dei monumenti rurali fa tappa a Guardia Lombardi in ricordo del socio del Touring Club Pietro Di Leo. In attesa del censimento complessivo delle strutture presenti in Irpinia da parte dell'Ordine Nazionale degli Architetti, il parterre avanza le prime ipotesi di restauro e riuso

Il Touring Club Italiano e il Club di Territorio “paesi d’Irpinia” in collaborazione con l’Ordine degli Architetti di Avellino, la Soprintendenza dei Beni Culturali di Avellino e Salerno, l’associazione Irpinia 7X e l’Istituto Nazionale di Architettura promuovono la seconda edizione de “Masserie e paesaggi d’Irpinia” con una tappa a Guardia Lombardi, in ricordo del socio del Touring Pietro Di Leo.

Masseria a Guardia Lombardi

In attesa di prendere visione del censimento in fase di elaborazione da parte dell’Ordine degli Architetti sulle masserie presenti in provincia di Avellino, il console del Club di Territorio Angelo Verderosa anticipa una mappa relativa all’Alta Irpinia con ben 36 masserie “di buona qualità” così come lui stesso le ha definite, da recuperare entro dieci anni, e da destinare a vetrina enogastronomica del territorio, per arricchire e qualificare l’offerta turistica in Irpinia, ma anche per salvaguardare un patrimonio architettonico di grande rilevanza.

Masseria di Montevaccaro

La parola chiave dell’appuntamento di oggi è “riuso”, che segue l’adagio già scandito dal laboratorio di pensiero dell’associazione 7X, e che si applica a Cairano, “minimo Comune denominatore” come lo ha definito il sociologo Enrico Finzi, e alle migliaia di ghost town dell’entroterra appenninico, che attendono una rinascita e dunque un nuovo utilizzo.

“Il riuso nella contemporaneità è la vera avanguardia: non possiamo continuare a produrre e a costruire e ad alimentare un ciclo di vita che non è più sostenibile” spiega Angelo Verderosa, architetto e console del Club di Territorio Paesi d’Irpinia. “Guardare al passato non significa essere romantici o retrogradi, ma recuperare la materia e l’impiego sapiente della manodopera e dell’antichità: le masserie sono dei monumenti rurali che vanno riconosciuto e tutelati come luoghi di civiltà e testimonianza storica” continua.

Di qui il coinvolgimento e l’impegno della Soprintendenza dei beni Culturali e dell’Ordine degli Architetti, ma anche di altri attori. “Grazie al Consiglio Nazionale degli Architetti e dell’Ordine di Avellino avremo a

Un suggestivo casolare altirpino

breve una mappa completa delle masserie dislocate su tutto il territorio provinciale, con la geo-localizzazione, raggiungibile tramite una app, e che sarà resa fruibile per i viaggiatori, che potranno spostarsi per scoprire questi luoghi incontaminati in Campania”.

L’architetto Angelo Verderosa

Prima di allestire la vetrina e immaginare il percorso turistico dedicato alla valorizzazione del sito e del suo ambiente incontaminato, l’architetto sottolinea la necessità da parte degli Enti Locali, di adottare una politica di recupero strutturale. “Le ipotesi di riqualificazione e ristrutturazioni sono riconducibili ai privati, ovvero alla volontà di un imprenditore che scelga di restaurare l’immobile e allestire una vetrina delle produzioni agricole; oppure ai Comuni, che dovrebbero immaginare manovre e strategie tali da assorbire l’immobile nel patrimonio comunale, candidarne la riqualificazione ai fondi europei, e individuare una gestione da parte di un imprenditore” suggerisce Verderosa.

  1. Sebbene diversi imprenditori abbiano vagliato l’ipotesi di una ‘adozione’ degli immobili, la parcellizzazione della proprietà ricadente sull’immobile ha sempre frenato i passi successivi. “Le proprietà frazionate richiedono tempi lunghissimi per la chiusura di un accordo di vendita o cessione in fitto, e gli imprenditori scappano” puntualizza. “I Comuni potrebbero richiedere la cessione in comodato d’uso gratuito ai proprietari, candidare le strutture a riqualificazione e assegnarle a imprenditori. Una sorta di presa in carico, che però dovrebbe essere validata dalla Regione Campania”.
Masseria a Guardia Lombardi

I costi per riqualificare una masseria sono altissimi: si parla di mille e 600 euro a metro quadro. “Ristrutturare immobili di questo genere significa adeguarli alla zona sismica, e quindi seguendo principi del restauro e con tecniche non invasive, tese alla funzionalità degli impianti ed altre accortezze”. La riqualificazione della struttura con pietre, materiali naturali e legno aumenta il valore dell’immobile, e anche del paesaggio circostante, tale da costruire un dualismo armonico fra l’ambiente interno e quello esterno.

“Il contesto paesaggistico delle masserie è anch’esso protagonista, al pari delle strutture. Si tratta di un unicum che bisogna saper tutelare, ad esempio attraverso lo strumento urbanistico comunale, attraverso dei vincoli di rispetto” conclude. Oggi intanto, dopo la visita al centro storico di Guardia e poi alla masseria in Contrada Frassina, alle 11.00 la carovana si sposta presso il ristorante “Il cacciatore” per prendere parte al convegno.

Interverranno: Erminio Petecca, Presidente Ordine degli Architetti PPC Avellino; Carlo De Luca, Presidente Inarch Campania; Giovanni Pandolfo, Consigliere Nazionale del Touring Club Italiano; Vito Cappiello, Ordinario di Architettura del Paesaggio, Unina Federico II; Giovanni Villani, Soprintendenza di Avellino e Salerno; Pierfrancesco Fiore, Docente di Architettura tecnica, Ingegneria civile Unisa; Eleonora Dioniso, Responsabile commissione Cultura Ordine Architetti PPC Avellino. Le conclusioni saranno affudate a Maurizio Petracca, architetto, Presidente Commissione Agricoltura Regione Campania; Dario Bavaro, Presidente Associazione Irpinia 7x; Annibale Discepolo, Giornalista Il Mattino.


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