Natura, cultura e gusto: le meraviglie dell’Ofanto attraverso i sentieri

Il progetto della Pro Loco di Lioni per la valorizzazione del comprensorio nel cuore dell'Alta Irpinia. Intervista alla presidente Maria Antonietta Ruggiero alla guida dell'associazione da un anno insieme ad un gruppo di giovani. "Le Pro Loco sono protagoniste attive della vita delle comunità e devono fare fronte comune con le associazioni e agli addetti ai lavori del turismo"

Dopo l’anno nazionale dei cammini, dei borghi e del cibo italiano, è la volta dell’anno del turismo lento, e la Pro Loco di Lioni rappresentata da Maria Antonietta Ruggiero dedica l’intero calendario delle attività del 2019 alla conoscenza e promozione delle innumerevoli risorse storiche e naturalistiche irpine, attraverso il percorso dei cammini, il trekking e le escursioni. Un calendario fitto di attività e iniziative tese alla contaminazione e agli scambi culturali con altre realtà territoriali, ma anche alla valorizzazione attraverso azioni di promozione mirate ad accedere riflettori su angoli e siti poco illuminati. Non è casuale infatti la scelta di aprire il sipario nella giornata di domani, 25 aprile, per coniugare la Festa della Liberazione con la quarta Giornata Ecologica promossa fra in Località Gavitoni, fra i sentieri della montagna lionese, voluta dai ragazzi per ripulire l’area, ma anche per installare una tabella nei pressi di una fontana che fronteggia un volto scolpito nella roccia. Il “guardiano della montagna”, così è stato soprannominato dal gruppo di attivisti, entra a pieno titolo nella cartellonistica e nella segnaletica del sito, frequentato dagli appassionati di trekking, e meta di migliaia di turisti durante la stagione estiva, “che da domani sarà uno degli attrattori principali della montagna” come ha spiegato la presidente Ruggiero a Nuova Irpinia.

Presidente Ruggiero, chi è il “guardiano della montagna”?

Il guardiano della montagna di Lioni

“In località Gavitoni, un’area che insiste sulla montagna di Lioni lungo una parete rocciosa è possibile ammirare un volto dai tratti somatici ben definiti che nessuno ha scolpito, ma si è formato nel tempo a causa dell’erosione naturale. Il profilo del volto è visibile ad occhio nudo, ed è stato oggetto di non poche leggende che si sono consolidate nel tempo, come quella che vorrebbe che sia fuoriuscito a seguito del terremoto del 1980. Proprio in occasione del 25 aprile, una giornata storica importante, particolarmente sentita dalla Pro Loco, è stato immaginato di promuovere la Giornata Ecologica per ripulire l’area, e installare una targa vicino ad una fontana con l’insegna “Guardiano della montagna”.

L’idea è di aggiungere un tassello alla segnaletica illustrativa del sentiero?

“Nell’anno dedicato al turismo lento e ai cammini, intendiamo accendere i riflettori sulle nostre risorse: Gavitoni è un sito naturalistico che merita grande attenzione e interesse, e una semplice targa evocativa di suggestioni e magari di spirito avventuriero, sarà utile a costruire una certa appetibilità per gli escursionisti. Il sito e dunque il volto nella roccia, in questo modo è stato mappato e rientra a pieno titolo nel percorso della montagna, segnalato come ‘luogo di interesse ambientale e culturale'”.

Gran parte del calendario delle attività 2019 della Pro Loco di Lioni è stato costruito sul tema del “turismo lento”.

“Sulla scia del tema nazionale, anche la Pro Loco di Lioni si occuperà di turismo lento, e lo faremo avvalendoci dell’esperienza e del valore del Touring Club Italia, del CAI, di Infoirpinia. Andremo alla scoperta dei sentieri nascosti, della bellezza delle nostre montagne, coniugando il rispetto per l’ambiente alla conoscenza e valorizzazione dei siti irpini. Dopo la ‘riscoperta’ delle tracce storiche di Lioni, affronteremo escursioni fuori porta ad Aquilonia, Conza Antica e Mirabella Eclano guidati da Angelo Colantuono, che è la nostra memoria storica. Il 4 agosto inoltre, in collaborazione con l’Ecoclub percorreremo il cammino dalla montagna di Lioni al pozzo di San Guglielmo”.

Particolare rilevanza avrà la zona archeologica di Oppido Vetere, che rappresenta il nucleo originario di Lioni.

“Il 19 maggio ci sarà la tappa di Info Irpina con Francesco Celli, con una visita al paese e a tutta la parte storica di Lioni, dal leone funerario romano, chiesa madre, il campanile,  la croce davanti alla canonica e Villa Bianchi. Ci fermeremo alla stazione di Lioni, insieme all’associazione In loco Motivi, per una riflessione su Lioni e l’Irpinia, prima e dopo il terremoto. Il 25 e 26 maggio saremo con il Touring Club e poi il 20 luglio ci sarà una visita agli scavi archeologici Oppido Vetere nella zona archeologica di Lioni, da cui si è originato il paese”.

Prima di avventurarvi lungo i sentieri di montagna, la Pro Loco ha previsto un minimo di preparazione.

“Abbiamo avviato una collaborazione con le sedi di Avellino e Nusco del Cai, ma anche con l’Ekoclub di Lioni: esperti della montagna sono venuti da noi per due giorni di seminari, utili ad insegnare ai partecipanti come approcciare alla montagna, e prepararli al trekking di giugno. Ora conosciamo la segnaletica utilizzata lungo i percorsi, con la pittura rossa e bianca, e abbiamo acquisito un minimo di orientamento”.

Qual è il ruolo delle Pro Loco all’interno delle comunità?

“Nonostante le risorse scarse a disposizione, promuoviamo iniziative importanti sul territorio che lasciano traccie. Lavorare in rete è fondamentale, dentro e fuori le mura di  una comunità, per creare collaborazioni annuali e per mettere in evidenza luoghi, siti e tradizioni.

Perchè stenta a decollare una reale rete delle associazioni per fare promozione sul territorio?

“Manca una rete reale di collaborazione. A noi piacerebbe infatti lanciare una brochure degli evento sul territorio, con tappe e divisa per aree tematiche per costruire una visione dell’irpinia come un unico territorio. In questo contesto creare un dialogo con tutti i soggetti che si occupano di turismo e promozione è fondamentale, così come lo sono tutte le realtà associative, ovvero delle risorse fondamentali che danno un grande sostegno alle attività. A questo bisogna aggiungere che chi resta qui è ammirevole perchè ha compiuto una scelta ben precisa: vuole dare il suo contributo e merita di essere sostenuto”.

Lo scorso anno la Pro Loco si è impegnata per la valorizzazione delle rive dell’Ofanto e per ripulire una vecchia chiesa, incassando un notevole risultato di pubblico.

“Abbiamo risanato l’area della cosiddetta “chiesetta”, caratterizzata da un ponte costruito con fondamenta romane, e che costeggia il tracciato ferroviario dell’Avellino Roccheta da cui si può ammirare il corso dell’Ofanto in alcuni tratti. Si tratta di un posto caro ai nostri nonni perché lì andavano a lavare i panni, ma a causa di un vuoto generazionale che si è creato in quella zona, la chiesetta era stata abbandonata. Si tratta di una cappella costruita con il contributo di un lionese emigrato in America, che noi abbiamo ripulito e messo in luce. Quest’anno ripeteremo l’esperienza dello scorso anno: il 13 luglio ci sarà una lezione di astronomia a cura di un’associazione montellese, corsi di yoga e un angolo culturale e laboratori artistici, oltre all’esibizione del duo Fede & Marlene”.

L’evento di punta della sua presidenza alla guida della Pro Loco è Riti di Fuoco, che già alla prima edizione ha registrato un successo importante per l’intero comprensorio.

“Concluderemo il nostro calendario di attività con Riti di Fuoco, nel periodo legato all’Immacolata e per aprire le festività natalizie. Grazie al successo dello scorso dicembre possiamo affermare che anche la prossima edizione sarà legata al recupero della tradizione, all’incontro con la parte leggendaria dei riti pagani e della civiltà contadina, e sempre all’insegna della musica popolare. Ci saranno tante altre novità, ma non possiamo svelarle”.

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