Girolamo Giaquinto

L’ex consigliere provinciale di Forza Italia, Girolamo Giaquinto, ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco di Montoro, con una lista civica che intende proporsi oltre gli schemi politici consueti.

Perché ha deciso di candidarsi alla carica di sindaco?

«Il mio primo obiettivo è costruire una lista che, al di là delle appartenenze politiche, sia inclusiva e si ponga la priorità di dare a Montoro un governo all’altezza delle sfide che abbiamo di fronte e capace di tutelare gli interessi generali della comunità».

Da cosa nasce questa esigenza?

«E’ dal 1995, da venticinque anni, che il Comune è retto sempre dalla stessa persona. Un giro ristretto di amministratori decidono le sorti di tutti i cittadini. E’ tempo, quindi, di allargare i processi democratici e decisioni, dando maggiore dinamismo all’amministrazione, cercando di cogliere e sviluppare le potenzialità del territorio».

In quale direzione si muove il suo progetto politico?

«Sto mettendo in piedi una sorta di officina delle idee, a cui tutti i cittadini di Montoro possono partecipare. Intendo ascoltare e confrontarmi, facendo mie, le proposte e le esigenze degli abitanti e delle associazioni. Il cambiamento nasce soltanto se si adottano nuovi metodi e criteri politici ed amministrativi. Altrimenti restano esclusivamente degli slogan elettorali».

Il municipio di Montoro

A quali categorie, in particolare, si rivolge?

«Mi rendo disponibile a partire da ora a raccogliere il contributo di persone, giovani, associazioni, personalità della cultura, dell’ imprenditoria, delle professioni di cui è ricca la nostra città. Uniamo le forze. Confrontiamo idee e proposte. Il partito che ho alle spalle è il partito dei cittadini di Montoro»

Quale sarà lo spirito che animerà la lista?

«Lavoro per costruire una forza civica e democratica in grado di aggregare persone interessate al bene comune. Il bene dei cittadini non ha un colore politico. Ed io sono impegnato a proporre soluzioni chiare per problemi annosi mai risolti».

Sarà, dunque, una forza trasversale, che raccoglierà esperienze politiche differenti.

«Intendiamo costruire una realtà che vada oltre gli schemi consueti, al di là delle esperienze politiche dei singoli, nel rispetto delle storie di ognuno, per raggiungere un obiettivo superiore, che abbiamo a cuore: il rilancio di Montoro».

Quali saranno le priorità di intervento?

«Lo sviluppo organico del territorio. Serve una strategia complessiva. Non si può procedere per tentativi e con misure estemporanee. A mio avviso ci sono notevoli potenzialità che possono essere attivate, valorizzando soprattutto le specificità. E poi è necessaria una programmazione urbanistica rispondente alle esigenze della comunità».

Cosa ha da spendere in questa sfida?

«Oltre al mio impegno personale, l’esperienza maturata in enti sovracomunali, come la Provincia, dove ho assunto anche responsabilità operative, mi dicono anche con buoni risultati. Infine, una rete di relazioni istituzionali che possono agevolare il percorso amministrativo della municipalità, soprattutto adesso, dopo l’unione tra le due Montoro, che è necessario un salto di qualità».

 

 

 

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