«Centro di Valle sia sede esclusiva per l’Autismo». L’ex sindaco di Sperone Alaia frena l’Asl

L'ex sindaco di Sperone Salvatore Alaia frena l'Azienda Sanitaria Locale di Avellino, che aveva ipotizzato lo spostamento a Valle del Servizio di Neuropsichiatria Infantile.E lancia un appello alla politica: «Facciamo sì che non muoia la speranza delle famiglie di avere finalmente un posto all'avanguardia nel quale affrontare e vincere le loro difficoltà»

«Centro di Valle sede esclusiva per l’autismo». L’ex sindaco di Sperone Salvatore Alaia frena l’Asl di Avellino, che aveva ipotizzato lo spostamento a Valle del Servizio di Neuropsichiatria Infantile.

«Non condivido affatto l’ipotesi avanzata dal direttore generale dell’Asl, dottoressa Morgante, di utilizzare la struttura di Valle, destinata al Centro per l’Autismo, per impiantarci un ambulatorio di neuropsichiatria infantile», scrive Alaia in una nota. Questa scelta, se attuata, prosegue, «risponderebbe a logiche che poco hanno a che vedere con la tutela di chi soffre di autismo e aspetta da lustri di poter usufruire di quella struttura».

E spiega: «C’è chi fa finta di non sapere che l’ubicazione del centro per l’autismo a Valle risponde a criteri logistici obiettivi, essendo quella zona baricentrica rispetto a un territorio vasto e con alto indice demografico». Soprattutto, aggiunge, «risponde ad una volontà, che non è solo politica, espressa ormai da decenni per venire incontro alle esigenze di quanti soffrono nell’indifferenza».

Ma per Salvatore Alaia c’è un problema anche di competenze e prerogative dell’Azienda Sanitaria Locale. «Occorre rilevare che l’ASL non ha la competenza per decidere in merito allo spostamento della neuropsichiatria infantile nella struttura di Valle», perché «spetterebbe alla Regione, nell’ambito dell’esercizio del potere in materia di programmazione e organizzazione dei servizi sanitari e sociali».

Per Alaia, in definitiva, «se ciò dovesse avvenire, sarebbe uno schiaffo all’intera comunità irpina, a chi è affetto da autismo e alle loro famiglie». In questo senso, «devo rilevare il silenzio assordante di tutte le istituzioni, anche quelle religiose». La nota si conclude un con appello «a tutte le forze politiche, alla Chiesa e agli eletti, affinché facciano sentire la loro voce per evitare che ai pazienti affetti da autismo e alle loro famiglie venga sottratta una struttura che da sempre è destinata a loro». Quindi, «facciamo sì che non muoia la loro speranza di avere finalmente un posto all’avanguardia nel quale affrontare e vincere le loro difficoltà».


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