La IIA di Flumeri sarà il cuore della produzione di bus elettrici e ibridi nel prossimo triennio in Valle Ufita. Le forze lavoro attualmente contrattualizzate dovranno essere formate per poter operare all’interno di uno stabilimento che sarà adeguato a questa innovazione, con l’obiettivo di conquistare quote in un mercato oggi soltanto agli inizi, vista la corsa dei costruttori di automobili e mezzi pesanti alle tecnologie elettriche e a basso impatto ambientale. Per tutto questo sarà rivisto l’Accordo di Programma già siglato tra il Ministero dello sviluppo economico e la Regione Campania finalizzato al sostegno di un contratto di sviluppo presentato dalla società Industria Italiana Autobus S.p.A. In questo accordo Invitalia avrà un impegno ancora maggiore.

A pochi giorni dall’incontro di Roma al tavolo del Ministero dello Sviluppo Economico presieduto dal Vice Capo Gabinetto Giorgio Sorial, tra Mise, Regioni Campania ed Emilia Romagna, Invitalia, rappresentanze sindacali e Azienda, si muovono i primi passi per l’attuazione del Contratto di Programma nell’ambito del Piano industriale 2019-21.

La sottoscrizione di nuovo contratto di sviluppo con Invitalia e la Regione Campania dovrà «rafforzare gli strumenti per il sito Flumeri», integrando nel nuovo assetto gli stessi lavoratori, per i quali «nel piano industriale sono inoltre previsti specifici programmi di formazione dei lavoratori, anche a sostegno della produzione di nuovi mezzi elettrici», fanno sapere fonti del Ministero.

In sostanza, si potenzieranno gli impegni già assunti, che prevedevano 18 milioni di investimento per «il progressivo riassorbimento dalla CIGS, di circa 300 unità impiegate presso il sito di Flumeri e la conservazione, da parte della Industria Italiana Autobus S.p.A., di uno stratificato e localizzato know how nella produzione di autobus», come ha recentemente ricordato la Regione Campania. Il programma ora sarà rimodulato per consentire una parziale riconversione di mezzi e personale alla industria della mobilità elettrica.

Il Vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio

In una nota, il Vice Capo di Gabinetto Sorial, nel sottolineare l’impegno del Ministero per il rilancio del polo industriale dei pullman, ha preso atto del Piano industriale proposto. «Siamo di fronte ad un piano industriale concreto e dettagliato che pone le basi per il rilancio della produzione nei siti di Bologna e Flumeri e la salvaguardia dei lavoratori». Il dirigente del Mise rileva che «molti passi sono stati compiuti finora per evitare di disperdere il patrimonio accumulato in questi anni in Italia nella produzione di autobus».  Nel merito del Piano industriale, il Ministero lo ritiene credibile. «IIA può adesso contare su un assetto azionario stabile e una dirigenza che marca la discontinuità rispetto alla gestione precedente. Si apre quindi una fase nuova che porterà in tempi brevi al rilancio dell’azienda attraverso l’implementazione del Piano industriale».

LAssessore regionale alle Attività Produttive Antonio Marchiello

Sottoscritto tra Ministero del Lavoro, Regione Campania, azienda e sindacati l’accordo per la concessione della cassa integrazione per i lavoratori del sito di Flumeri, ora l’attenzione si sposta sull’asse Napoli-Roma proprio per verificare i tempi e i modi dell’aggiornamento e della attuazione del nuovo Accordo di Programma su Flumeri.

«Si tratta di una operazione di rilevante impatto sulla competitività del sistema produttivo regionale che consentirà sia il recupero e la riqualificazione dello stabilimento ex Irisbus che la salvaguardia occupazionale», aveva affermato in una nota la Regione Campania, presentando il rinnovato impegno a favore dello stabilimento irpino.

Finalizzato alla «realizzazione di un programma di sviluppo industriale relativo alla riattivazione del sito produttivo, ex Irisbus, di Flumeri (AV), impegnato nella realizzazione di veicoli a motorizzazione anteriore e posteriore appartenenti al segmento dei mini-midibus», ora l’Accordo di programma va integrato secondo i nuovi obiettivi.

Occorrerà far presto se si vorrà ottenere il risultato di un reale rilancio della fabbrica di Valle Ufita. A giugno scadono i termini per reperire il nuovo socio, che con un investimento di 9 milioni di euro andrà a completare la ricapitalizzazione e l’assetto societario deliberati il 29 gennaio scorso. Ma soprattutto, entro la fine dell’anno i lavoratori di Flumeri (e di Bologna, per i quali è attesa la richiesta di attivazione della Cigs nelle prossime ore) dovranno tornare al lavoro.

Le attuali produzioni in Turchia dovranno essere progressivamente riportate in Italia. Per ora, attraverso un intervento di messa in sicurezza degli stabilimenti ufitani si tratta di riattivare la costruzione di bus tradizionali in misura sostanzialmente simbolica nelle linee produttive irpine ed emiliane. Nei prossimi mesi, quando Industria Italiana Autobus dovrà proporsi sul mercato come costruttore di pullman elettrici, l’azienda dovrà concorrere con piattaforme produttive credibili, se vorrà imporsi in un segmento destinato ad assorbire percentuali sempre più grandi di domanda di mobilità pubblica a basso impatto.

Alla luce di queste premesse, non c’è tempo da perdere. Istituzioni locali e rappresentanze sindacali si preparano ad un impegnativo percorso di accompagnamento e vigilanza, al di là delle divisioni possibili sul piano politico e anche geografico. Tutti gli attori dell’accordo sono chiamati a cooperare nell’interesse più alto del protagonismo italiano in un settore chiave per i futuri assetti della mobilità collettiva e del trasporto pubblico.

L’accordo di programma tra Campania e Mise dimostra, se ce ne fosse bisogno, che il cammino della ex Irisbus verso la IIA non inizia oggi, ma prosegue su una linea segnata già alla fine del 2013, con il proposito di mettere a profitto nel 2019 ciò che in questi cinque anni è sempre sfuggito.


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