Bandiere del Movimento 5 Stelle a Piazza San Giovanni a Roma

Le tensioni interne e gli strappi che si sono consumati, nei mesi scorsi, tra le fila dei Cinque Stelle, stanno determinando una crescente incertezza nel Movimento, sulla scadenza elettorale delle amministrative di Avellino.

Non è un caso che anche tra gli ex rappresentanti istituzionali di Piazza del Popolo prevalga un senso di smarrimento e di netta prudenza rispetto agli impegni futuri.

Vincenzo Ciampi, già Sindaco di Avellino sfiduciato in Consiglio il 24 novembre scorso

Se il sindaco uscente, Vincenzo Ciampi, non ha ancora sciolto il nodo di una sua eventuale candidatura per Piazza del Popolo, subordinando la decisione alla scelta che la gestione commissariale dell’ente compirà per il risanamento delle casse comunali, riservandosi di correre soltanto in caso di dichiarazione di dissesto, l’ex numero due dell’amministrazione cittadina, Ferdinando Picariello,    appare altrettanto cauto sul percorso da intraprendere.

Ferdinando Picariello, ex vicesindaco di Avellino.

Eppure il vicesindaco della giunta M5S è stato sempre considerato l’esponente dell’esecutivo con il temperamento più decisionista, oltre che molto vicino al sottosegretario Carlo Sibilia.

E’ evidente, dunque, che la presenza di tre ipotetiche liste, in attesa di un accreditamento ufficiale da parte dei vertici della formazione politica, (oltre alla civica che vedrà la luce, nascendo da una costola della vecchia compagine cittadina) e le conflittualità che ripetutamente emergono tra i diversi parlamentari Cinque Stelle irpini, stanno mettendo a dura prova gli equilibri complessivi, anche dei fedelissimi.

Maria Pallini, deputato dell’M5s e componente della Commissione Lavoro alla Camera

Lo smarcamento del deputato Maria Pallini e del senatore Ugo Grassi, rispetto alla posizione del sottosegretario Carlo Sibilia, fino a non molto tempo fa riferimento incontestato del Movimento in Irpinia, si è manifestato in tutta la sua portata con la partecipazione dei due, l’altro giorno, agli Stati generali convocati dal Meet Up “Amici di Beppe Grillo”, guidato da Tiziana Guidi.

La spaccatura però non assume mai la forma di una rottura definitiva, ma piuttosto quella di un reciproco pressing crescente, giocato sul filo dei regolamenti e sulla rivendicazione degli spazi d’azione.

Più o meno intermedia la posizione del deputato Michele Gubitosa, finora sempre in sintonia con l’esponente di governo del M5S, ma che adesso sta cercando di spendersi nel ruolo di mediatore.

Se il dissenso interno ai Cinque Stelle, che contesta metodi e leadership di Sibilia, riesce a

Il sottosegretario agli Interni, Carlo Sibilia

mettere in campo un abbozzo di progetto, recuperando terreno e conquistando la scena mediatica, in difficoltà appare proprio il nucleo centrale del Movimento in Città, da qualcuno ribattezzato “cerchio magico”, che stenta ad aggregare energie e non ha definito ancora una chiara linea d’intervento.

«L’esito positivo dell’assemblea – ha affermato Tiziana Guidi – ci incoraggia a proseguire con sempre più convinzione nel cammino avviato. La partecipazione di Ugo Grassi e Maria Pallini, insieme alla presenza di rappresentanti del Movimento di Napoli e Salerno, è per noi un riconoscimento dell’insediamento e del lavoro che facciamo da anni sul territorio, contribuendo alla crescita dei Cinque Stelle».

L’impegno, dunque, proseguirà con la formazione di gruppi di lavoro specifici e con riunioni per l’elaborazione del programma. Domenica scorsa, tra i presenti all’iniziativa, è stato distribuito un questionario per testare il livello di disponibilità. Alle persone che hanno risposto, si chiedeva se fossero pronti a candidarsi, a partecipare alle prossime assemblee o a dare una mano nelle incombenze di base.

Il Meet Up avrà tempo più o meno fino alla seconda metà di marzo per completare l’iter per la formazione della lista.

«Dopo – ha precisato Guidi – non sappiamo come andrà a finire. Noi siamo e restiamo aperti al confronto con tutti. Le assenze di qualcuno, però, dicono chiaramente che dall’altra parte non c’è interesse ad aprire un dialogo. E non possiamo certo costringerli».

 

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