La bandiera del Movimento 5 Stelle

«Andremo avanti per la nostra strada, senza chiudere la porta a nessuno. Sosteniamo il progetto Cinque Stelle, ma ragioniamo con la nostra testa». Tiziana Guidi, l’ex candidato sindaco della prima lista grillina, chiarisce la sua posizione e convoca, per domenica, gli Stati generali del Meet Up di Avellino “Gli amici di Beppe Grillo”.

E’, dunque, confermata la volontà di presentare la lista per le elezioni amministrative del capoluogo?

«Sì, certamente. Abbiamo attivato la procedura e stiamo lavorando alla luce del sole per far maturare il progetto e coinvolgere quante più persone possibile. Ci stiamo confrontando sulle proposte per il rilancio della Città».

Tiziana Guidi

I vertici irpini dei Cinque Stelle considerano l’iniziativa come una sorta di sfida nei loro confronti. Come risponde?

«Da parte nostra non c’è alcun intento bellicoso, né pensiamo di poterci arrogare il diritto di rappresentare il Movimento. Probabilmente qualcuno ha frainteso. Sosteniamo il progetto, ma non siamo dei tifosi. Se c’è qualcosa che non va o non ci convince lo diciamo. Non siamo acritici. Crediamo, comunque, che vada salvaguardato un principio fondamentale del M5S: ogni attivista è libero di esprimere la propria opinione e non esiste un capo».

Come vi state muovendo?

«Vogliamo costruire le condizioni minime per una lista coesa, con candidati che sappiano interpretare al meglio lo spirito del Movimento e spendersi per la città, evitando l’improvvisazione che invece si è registrata alle scorse elezioni. Non mi meraviglio che poi qualche consigliere si sia allontanato dai Cinque Stelle».

Che ne pensa dell’esito dell’esperienza di governo di Ciampi?

«Da attivista dei Cinque Stelle l’ho sostenuta. Non ho però condiviso alcuni atteggiamenti. I risultati di una qualunque esperienza amministrativa comunque andrebbero valutati dopo un adeguato percorso, che in questo caso non c’è stato, perché il mandato si è interrotto dopo soli cinque mesi».

Il dissenso con l’amministrazione e con Carlo Sibilia è sorto a partire dalla questione delle “vele”.

«E’ stato sicuramente un episodio che ci ha visto su posizioni molto critiche, anche perché ha spostato l’attenzione dai problemi della Città. E’ evidente che in passato ci siano stati dei problemi, ma c’è la possibilità di chiarirsi. Quando si crede realmente nei valori della trasparenza e della democrazia, bisognerebbe essere lineari e leali. Adesso è tempo di guardare in avanti».

Vi confronterete con i parlamentari del M5S?

«Non c’è nessuna preclusione. Abbiamo convocato per domenica gli Stati generali del Meet Up e siamo aperti al contributo di tutti. Anche dei parlamentari, che sono dei cittadini di Avellino come tutti gli altri ed in più dei rappresentanti del territorio. Se verranno, sono i benvenuti, ma non possiamo andare a prenderli a casa. Siamo pronti a discutere con Ciampi e con il gruppo di Giulia Gaudenzi, che ha preso le distanze dal Movimento. Pensiamo soprattutto che vadano coinvolte energie nuove, anche perché non crediamo di avere alcuna esclusiva. Ci sono tante energie positive fuori, che non vanno sprecate, se davvero l’obiettivo è fare un ragionamento serio sul futuro di Avellino. Chi vuole proporsi alla guida della Città deve saper dialogare con tutti».

Che ne pensa dell’ipotesi in discussione nel Movimento di aprire a liste di appoggio? Ed in caso di ballottaggio sareste disposti a stringere alleanze?

«Più che impaludarsi in una discussione sulle liste di appoggio, credo che andrebbe modificata la legge, per renderla più chiara, soprattutto quando sei al governo ed hai i numeri per approvarla. Le alleanze poi si costruiscono sulla condivisione di un programma. L’ipotesi andrebbe valutata sul momento e tenendo conto dei contenuti delle proposte».

Se la vostra lista non dovesse ricevere la certificazione come vi regolerete?

«Non escludiamo nessuna ipotesi. Non diamo priorità ai nomi, ma ai metodi. Se dovessero esserci le condizioni per una convergenza con altre eventuali liste Cinque Stelle, valuteremo il da farsi. In ogni caso, lo faremo tutti insieme. Noi non abbiamo perso questa buona abitudine».

Che ne pensa della proposta, avanzata da Di Maio, di trasformare i Cinque Stelle in un partito strutturato?

«Andrebbe approfondita. Prima di muovere un simile passo, anche attraverso la proposizione di un referendum interno, bisognerebbe avviare un’ampia e motivata discussione, per evitare che vengano snaturati i principi originari del Movimento».

 

 

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