Antonio Bene, amministratore delegato della Industria Italiana Autobus, durante il sopralluogo a Flumeri nello stabilimento ex Irisbus

Presidente e amministratore delegato della IIA, secondo voci circolate in queste ore Antonio Bene avrebbe lasciato l’incarico di ad, conservando la presidenza. Le indiscrezioni sono circolate dopo la visita a Flumeri del manager Karsan di lunedì scorso.

“Antonio Bene non sarebbe più l’amministratore delegato dell’Industria Italiana Autobus, ma solo il Presidente”, si riferisce in alcuni ambienti aziendali locali. Che fosse indispettito dall’incarico tormentato si era intuito da quella comunicazione non verbale dell’ingegnere. Il linguaggio del corpo, dell’aspetto e della gestualità di Bene non ha mai rivelato entusiasmo per un impegno assunto in una fase ponte. Comprensibile la sua riluttanza, visto il caso IIA che in queste settimane è diventato un calderone rovente ben più di quanto non fosse già da anni. Un quadro pieno di ritocchi al punto che non si sa più dove “poggiarsi” per riparare ancora. Quello che appare certo è il silenzio dell’azienda, come ripetono i rappresentanti sindacali, ormai decisi ad assumere la linea dura nei confronti del management.

La sede della Prefettura di Avellino

Proprio per arrivare ad un chiarimento, domani è previsto un incontro in Prefettura, presenziato dalle segreterie sindacali e dal Prefetto Maria Tirone. “Sicuramente un modo per sostenere la nostra richiesta di incontro al Mise – afferma Zaolino (Fismic) – ma non ci fermeremo. Se tutto rimane come è adesso, la prossima sarà una settimana rovente”.

Silvia Curcio (FIOM), ieri in piazza San Giovanni a Roma pe la manifestazione promossa dalle sigle confederali, ha ribadito che martedi 12 febbraio tutti i lavoratori in forza allo stabilimento di Flumeri si presenteranno in fabbrica. “Decideremo tutte le azioni da mettere in campo. Sicuramente con i colleghi di Bologna organizzeremo una manifestazione massiccia a Roma, fuori Palazzo Chigi. Non ci fermiamo”.

Zaolino aggiunge anche l’intenzione di “procedere con atti ingiuntivi per le spettanze non erogate dall’azienda”. Perchè dal 31 dicembre 2018 i lavoratori non percepiscono sostegno al reddito. Nè sono stati licenziati. Esistono in una forma e con funzioni indefinite. Dipendenti fantasma resi tali da “un vertice societario, il cui condottiero a questo punto non ci è dato conoscere – prosegue Curcio – e da un Ministero che non comunica alcunchè. Quindi martedi ci recheremo in azienda”

L’appuntamento in Prefettura “rappresenta un modo per far arrivare al Governo i nostri problemi che possono anche sfociare in un problema di ordine pubblico – afferma Zaolino – Quindi è importante riportare tutti con i piedi per terra affinchè le promesse fatte vengano rese esecutive. Senza un accordo sindacale l’azienda dovrebbe anticipare e se non lo fa, è una dichiarazione di guerra verso i dipendenti di Valle Ufita”.

Michele Di Palma, Segretario della Fiom Cgil

Duro il segretario Fiom Nazionale Michele De Palma che in una nota scrive: “al Ministero dello Sviluppo Economico non rispondono più. Intanto per i lavoratori da Termini Imerese a Flumeri aumenta l’incertezza sul futuro. Il Ministero è sparito e se non dovesse rispondere il 9 febbraio (ieri, ndr) bisognerà tornare tutti a Roma per parlare direttamente con il Presidente del Consiglio”.

Weekend di riflessione per l’IIA e la deputazione irpina. Per il Governo. La società non ha un piano industriale. Quindi i lavoratori, i sindacati, non credono nelle buone intenzioni. Danno fiducia nella misura in cui alle comunicazioni venga dato riscontro operativo. Cioè ristrutturazione aziendale, piano, produzione. Ci sono 18milioni di euro pronti. Ma anche questi aspettano il piano industriale. Poi ci sono commesse. Ma la settimana appena terminata non ha prodotto buoni risultati. Se non nel passo di lato che avrebbe fatto Bene.

“Ad oggi hanno sbagliato e fallito tutti e due i Governi. Il Pd e i Cinque Stelle – prosegue Zaolino – e a pagare le conseguenze sono i lavoratori. Diciamo basta, la società si assuma le proprie responsabilità. Bene non può non fornire risposte. Altrimenti faccia spazio ad altri“.


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