La sede del Coordinamento provinciale del PD irpino ad Avellino, in via Tagliamento

«E’ un segnale importante di dialogo e di apertura politica, che non possiam che apprezzare». Il segretario provinciale del Pd, Giuseppe Di Guglielmo, ha commentato così la disponibilità manifestata da Michelangelo Ciarcia, suo ex avversario al congresso provinciale della primavera 2018 ed attuale presidente dell’Alto Calore, a ritirare il ricorso presentato in Tribunale contro l’esito della consultazione interna.

Dopo un primo incontro informale tra i due, registrato qualche giorno addietro, ieri mattina, c’è stato un secondo faccia a faccia a Via Tagliamento. (Leggi l’articolo)

«C’è l’intenzione – ha spiegato il numero uno dei Democratici irpini – di mandare in soffitta una querelle ormai superata dagli avvenimenti, ma anche la volontà da parte di alcune componenti che hanno sostenuto Ciarcia al congresso, di avviare un percorso condiviso. E’ stato, infatti, chiesto un allargamento degli organismi dirigenti del partito».

La palla, dunque, adesso passa a Di Guglielmo che dovrà decidere il da farsi, dopo un confronto con la sua maggioranza, che dopo le elezioni provinciali si è assottigliata, con la defezione dell’ex consigliere comunale Gianluca Festa. La partita sostanzialmente vede protagonisti Area Dem, guidata dall’ex senatore Enzo De Luca, e la componente riformista, che fa riferimento alla presidente del consiglio regionale, Rosetta D’Amelio, ai quali potrebbe aggregarsi anche l’ex parlamentare renziano, Luigi Famiglietti.

Il deputato sannita del Pd, Umberto Del Basso De Caro

Diversa la posizione dei decariani, che restano su una posizione nettamente critica nei confronti della segreteria provinciale, null’affatto disposti ad abbassare le armi.

Sulla vicenda pesa ovviamente l’evoluzione del dibattito interno nazionale. Dopo la netta affermazione della mozione di Nicola Zingaretti, sostenuta in Irpinia quasi in solitaria da De Luca, c’è l’esigenza di ricostruire rapporti ed equilibri interni.

L’attenzione, intanto, è concentrata sulla scadenza della primarie per le segreterie nazionale e regionale, convocate il 3 marzo. Un passaggio decisivo per il futuro del partito. Dall’appuntamento infatti dovrà venir fuori una strategia di rilancio del progetto politico e di riorganizzazione complessiva, possibilmente unitaria, dei Democratici.

I territori, dunque, non potranno restare fuori da questa dinamica. A parole più o meno tutti si dichiarano favorevoli alla costruzione di un nuovo clima, mettendo da parte divisioni e scontri, ma nella pratica l’impresa appare molto più difficile da realizzare.

La vicinanza alle scadenze elettorali, europee ed amministrative, non aiuta. Al momento, soprattutto per le comunali di Avellino, non c’è una posizione univoca. Ad ogni dichiarazione pubblica si rischia un’escalation che allarga le distanze tra le parti. Le carte però sono ormai già rimescolate. Gli assetti attuali non sono più gli stessi del congresso provinciale ed una riaggregazione potrebbe almeno stabilizzare il quadro.

Il timore di una debacle a Piazza del Popolo potrebbe essere un incentivo per una parte del Pd a lavorare ad una mediazione politica, che consenta di mettere in campo una lista competitiva ed aprire le trattative con le altre forze del centrosinistra.

Bisognerà perciò verificare quali risposte verranno alla sollecitazione di Ciarcia nei prossimi giorni. La tempistica non è affatto secondaria, tenendo conto che dopo le primarie potrebbe comunque avviarsi automaticamente un processo di riassetto interno, sulla scorta del risultato nazionale.

La Presidente del Consiglio Regionale, Rosa D’Amelio

De Luca e D’Amelio hanno puntato su candidati differenti per la guida del Nazareno, rispettivamente Zingaretti e Martina, e sullo stesso uomo (Leo Annunziata) per la segreteria della Campania. Obiettivi diversi, dunque, che non consentono un’intesa piena sin da subito, ma non escludono affatto un patto per la gestione unitaria del partito e delle prossime scadenze elettorali, proprio come l’impegno assunto dai candidati alla segreteria nazionale.

Al segretario provinciale, Di Guglielmo, l’opportunità di sugellare la ripresa del confronto interno e l’avvio di un percorso di condivisione, che lo rafforzerebbe, anche nel caso di una vittoria di Zingaretti alle primarie.


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