La galleria Pavoncelli unisce Caposele con la Puglia: le acque del Sele scorrono all'interno del sistema sorgentizio "Sanità" (foto Aqp)

“Caposele beve l’acqua al cloro di Cassano, e non esiste nessuna fontana pubblica o privata che prenda acqua da Caposele. L’unica fontana è ‘dentro al cantiere’ (della Pavoncelli bis), ovvero nei pressi di Casa Huston, così i turisti che arrivano alle sorgenti, imbottigliano acqua che non è nostra”. Così si era pronunciato l’avvocato Nino Chiaravallo sulle colonne di Nuova Irpinia all’indomani della pubblicazione del Decreto Dirigenziale della Regione Campania sulla concessione di derivazione all’Acquedotto Pugliese della quota idrica in diritto d’uso di Caposele e dei caposelesi, che è stato poi annullato il giorno successivo.

LA CONVENZIONE È SUL TAVOLO. Una questione dirimente per la Giunta comunale presieduta da Lorenzo Melillo, tanto quanto per il gruppo di lavoro esterno che affiancherà il sindaco nella definizione dei rapporti con la Regione Puglia e la società di Bari alla luce del completamento della Pavoncelli bis e della centrale idroelettrica. Dalle sorgenti di Caposele nasce l’acqua che viene spartita fra la Puglia e Salerno, e la posizione geografica di cerniera del paese delle sorgenti chiama in causa un pronunciamento tanto dell’Ato di Avellino quanto dell’Ato di Salerno (che ha già acquisito i comuni di Senerchia e Calabritto).

Le acque del Sele scorrono verso la Puglia dalle sorgenti Sanità di Caposele

Mentre la struttura commissariale di Roberto Sabatelli conferma il completamento delle opere strategiche sul territorio caposelese, e il plotone di operai e tecnici giunti da Bari sottolineano l’ultimo monitoraggio alla vecchia galleria- sottintendendo l’entrata in funzionamento del nuovo tracciato-, l’amministrazione comunale guidata da Lorenzo Melillo sventola le carte e ferma la partita: “Le opere strategiche per garantire il trasferimento dell’acqua alla Puglia sono state completate, ma mancano del tutto le opere di risanamento a Caposele” tuona Melillo.

«RIPRISTINARE LA STRADA DANNEGGIATA DURANTE I LAVORI DELLA PAVONCELLI BIS». “La struttura commissariale deve garantirci il ripristino delle strade che sono servite a realizzare l’opera: il danno è stato quantificato in 3 milioni di euro. Inoltre attendiamo l’intervento sul capannone in zona Saure, che ha devastato il cuore del paese e azzerato la vista dello storico campanile, e su cui lo stesso Sabatelli aveva annunciato un intervento di mitigazione con la copertura in verde”. Non solo. Mentre il funzionamento della seconda galleria di valico è subalterno alla stipula degli Accordi di Programma interregionali fra Puglia e Campania, la messa in esercizio della centrale idroelettrica è un altro tema che chiama direttamente in causa il Comune.

LA CENTRALE IDROELETTRICA PRONTA AD ENTRARE IN FUNZIONE: IL NODO DEI DIRITTI. Ad oggi, per la messa in esercizio dal punto di vista tecnico, manca “un solo cavo” utile a collegare la centrale idroelettrica alla cabina di trasformazione dell’Acquedotto Pugliese, previa autorizzazione per la produzione di energia. Ma al momento non si conoscono le intenzioni della società di Bari, che dovrebbe richiedere parere ad Enel, nel caso voglia “vendere fuori l’energia”, oppure decidere di utilizzarla in proprio per azzerare i costi energetici interni. In ogni caso, dovrà richiedere e ottenere l’autorizzazione per la trasformazione di derivazione a Cassano, da uso potabile ad uso misto per produrre energia.

La targa dell’Acquedotto Pugliese, ex Eaap

Stando al testo della ‘convenzione Farina’ del 2012, con l’attivazione della centrale idroelettrica, al Comune spetterebbe l’efficientamento energetico di tutti gli edifici pubblici. Non altro. Un accordo che il sindaco Melillo non sono non condivide, ma sembra determinato a rinegoziare. “La delibera del Cipe del 2006 attribuisce al Comune di Caposele la centrale idrolettrica, mentre l’Aqp ha già dato per scontata la gestione in completa autonomia” continua Melillo. “Ma non tiene in considerazione il fatto che l’opera è stata costruita con fondi pubblici ed è alimentata con acqua demaniale: il Comune di Caposele deve entrare nella gestione e siamo pronti a subentrare con una società mista. La centrale la ospitiamo noi, è nel centro urbano del paese”.

Il Sindaco di Caposele, Melillo

Stando alle affermazioni del sindaco, il Comune di Caposele rivendica una posizione già attribuita dal Cipe, e si prepara ad andare al tavolo con la Regione Campania per esporre la tesi e chiedere il supporto dei vertici regionali campani. “Gli investimenti dello Stato non possono diventare profitto della Regione Puglia e dell’Acquedotto Pugliese. Chi rappresenta lo Stato: una Spa o un ente locale?” chiede retoricamente. “Riconosco la capacità di gestione ad Aqp ma il Comune deve diventare partner, non un beneficiario che accede un interruttore”. Quanto al gruppo di lavoro composto da professionisti ed esperti sul tema acqua, Melillo sottolinea che il pool di supporto del sindaco è stato selezionato per rivendicare i diritti della comunità. “Fanno parte del gruppo tre avvocati, fra cui Antonio Corona che è stato sindaco di Caposele, così come Alfonso Merola, che oltre ad essere stato sindaco, è stato anche nel CdA dell’Aqp nel 1990. Si tratta di professionisti che hanno sostenuto la battaglia quando ero all’opposizione durante i due mandati Farina, conoscono le storture della convenzione e a breve andremo in consiglio comunale per rivendicare tutti i nostri diritti” annuncia.

IN CONSIGLIO COMUNALE CONFRONTO SULLA LINEA DA TENERE NEL CONFRONTO CON ACQUEDOTTO PUGLIESE E GOVERNO REGIONALE DI BARI. Non si escludono dunque colpi di scena. Melillo preannuncia “un consiglio comunale storico, per rimettere a posto le cose”. Il Comune intanto lavora a stretto contatto con i vertici regionali campani, e il sindaco conferma un dialogo costante con il vice governatore Bonavitacola. Interesse primario per il paese delle sorgenti è quello di blindare il diritto all’uso perpetuo su una porzione di acqua, riconosciuto dallo Stato e irretrattabile, e plaude alla procedura di annullamento del decreto dirigenziale pubblicato a novembre scorso. C’è tensione fra Caposele e Bari. Come testimoniato dall’assenza degli amministratori durante le operazioni di monitoraggio dei tecnici lungo la vecchia galleria. “Avevamo raggiunto un accordo su un’area che dovrebbe passare ad uso dei cittadini di Caposele, ma non è ancora stato rispettato. E’ finito il tempo dei grandi comitati di accoglienza con matasse e amaretti: chiediamo rispetto” conclude.


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