Al giro di boa le sorti dell’IIA. Oggi l’appuntamento presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Convocati i vertici aziendali, i referenti della Regione Campania (gli assessori Sonia Palmeri e Antonio Marchiello), le sigle sindacali.

Gli assessori regionali Sonia Palmeri e Antonio Marchiello durante la riunione con le organizzazioni sindacali a Palazzo Santa Lucia0

Sul tavolo la cassa integrazione e le quote Karsan. Rimane poi l’incognita del socio privato sul quale nelle ore precedenti l’appuntamento odierno, non è circolata alcuna voce. Potrebbe non esserci. Potrebbe anche darsi “il Governo, come dice Di Maio, ancora non ha trovato una soluzione. Ci voglio credere”, dichiara Lello Colello della UILM.

Terminano oggi i 30 giorni di “transizione” per Karsan. Almeno così è stato detto in passato. “E’ possibile, e a questo punto auspicabile, un rinnovo del termine ultimo di altri trenta giorni – dichiara Silvia Curcio (FIOM) – entro fine mese cerchiamo di capire”.

Pare profilarsi una certezza. Quella della cassa integrazione per tre mesi e non più per un anno come pure si sperava.

I nuovi bus entrati dagli stabilimenti di Flumeri mercoledì 9 gennaio

Intanto nella giornata di ieri due autobus sono entrati presso lo stabilimento ufitano. L’iter di sempre: produzione turca e “ritocco” in Valle Ufita prima della consegna.

Sarebbero circa un migliaio gli autobus che la società ha l’impegno di realizzare. Ragione per cui è immaginabile Karsan rimanga ancora in gioco. E quindi, paradossalmente la società “malvista”, in questa fase rappresenta l’unico salvagente cui aggrapparsi. Colello dichiara: “per me Karsan in questa fase non ha interesse ad uscire e non credo che lo faccia. Però vogliamo capire se ci può essere un futuro. Senza l’ingresso di un socio privato non potremmo farcela. Io voglio crederci ancora”.

Azienda turca Karsan

Silvia Curcio fornisce dettagli di merito. Dichiara: “per ripartire occorrono milioni di euro. Sono necessari tra i 30 e i 40 milioni perchè quel poco che c’è all’interno del nostro stabilimento, rispetto alle normative attuali, risulta desueto. Occorre avere certezza di una forte produzione per avere un ritorno. Non è semplice”.

Da ieri altri operai sono entrati in cassa integrazione. Dunque il numero di quanti si recano in valle ufita si riduce. Aggiunge Curcio: “siamo sicuri per i prossimi tre mesi ma senza un piano industriale, il tutto non fa ben sperare”.

Valle Ufita – dipendenti IIA in sciopero oggi davanti lo stabilimento.

E se c’è chi pensa alla riconversione, Colello fa sapere che la Uilm non ci sta. “Per noi – dichiara – bisogna produrre autobus. E’ la nostra professionalità. Ci sono le condizioni di mercato. Perchè perdere questa occasione”.

Probabilmente le risposte attese oggi, potrebbero non aversi. Se non la conferma della cassa per i prossimi tre mesi. Una situazione raccapricciante che potrebbe voler significare grosse e sottese manovre in corso. Oppure il dispiegarsi di una diagnosi terminale che nessuno ha il coraggio di annunciare.


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