Lega: alleanze programmatiche. Oggi il coordinamento irpino

Si chiude la fase di commissariamento del Carroccio in Irpinia. Non mancano però tensioni interne, sulla composizione degli organismi dirigenti. Ancora incertezze sui nomi. L'obiettivo: presentare liste elettorali ad Avellino, Ariano e Montoro. Cantalamessa: pronti al confronto con chi condivide il programma. Govetosa: no ai portatori di voti.

Matteo Salvini a Napoli in occasione del lancio della Lega Campana per le elezioni del 2018

«In Irpinia la Lega è pronta a ripartire. L’organigramma non è stato ancora definito. In questi giorni ho ascoltato troppe millanterie». Aniello Govetosa, già vicesegretario provinciale e responsabile cittadino del partito di Salvini, prova a fare chiarezza sul futuro della formazione politica, attorno alla quale si stanno concentrando le attenzioni degli alleati e le ambizioni personali di non pochi dirigenti della destra locale.

Venerdì pomeriggio sarà ufficialmente chiusa la fase commissariale, iniziata nel mese di luglio del 2018, alla presenza del numero uno della Lega in Campania, il deputato Gianluca Cantalamessa, con la nomina del nuovo coordinamento provinciale. Un passaggio delicato, anche in vista della definizione della strategia elettorale per le amministrative di primavera nel capoluogo ed in altri Comuni significativi, come Ariano Irpino e Montoro, dove il Carroccio conta di essere presente con proprie liste. Ma in quale direzione ha deciso di muoversi la Lega?

«Meglio raccogliere disponibilità – sostiene Govetosa – nella società civile, tra gente per bene che non ha mai fatto politica ed è alla prima esperienza, perché crede nel progetto, che reclutare portatori di voti, che rischiano di far allontanare la nostra base elettorale».

Un messaggio molto chiaro rivolto a chi intende salire sul carro dei vincitori e a determinate presenze considerate scomode, soprattutto dopo le polemiche recentemente scoppiate, in merito alla composizione delle liste leghiste, in particolare nel Sud Italia.

Dopo il buon risultato registrato alle Politiche del 4 marzo e con la formazione del governo nazionale giallo-verde, la Lega ha iniziato a stringere le maglie, per evitare traslochi in massa da altri partiti dell’area di centrodestra e persino da altri schieramenti. Un modo per mantenere saldi gli equilibri interni e per evitare di snaturare l’identità della compagine politica. Salvini ha anche frenato sul percorso congressuale che avrebbe dovuto portare alla costituzione di una nuova super Lega nazionale federativa, con l’apporto di altre organizzazioni di destra, a cominciare dalla sigla sovranista Movimento nazionale, promossa dall’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, e da una serie di civiche meridionali.

Il problema del Carroccio adesso è gestire la crescita di consensi e creare una rete su territori finora mai coperti. Se sul piano nazionale, però, c’è più di un osservatore che scommette sull’eventualità di un’opa della Lega contemporaneamente su Forza Italia e Movimento Cinque Stelle, considerato il vero concorrente che pesca nel bacino del voto di protesta, diversa appare invece la linea per le amministrative. (Leggi l’articolo)

«Ripartiamo dal partito – ha precisato Cantalamessa -, dalla strutturazione sul territorio e dalla valorizzazione dei nostri dirigenti. Soltanto dopo verificheremo, Comune per Comune, la situazione. Per noi è importante definire prima gli obiettivi programmatici e poi aprire il confronto con le forze che intendano condividere la sfida per il governo dei territori. Non abbiamo uno schema precostituito, né lasceremo che a prevalere siano i tatticismi».

 

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