Avellino 2019, big in campo. Il Comune laboratorio dei futuri scenari politici del Paese

Alle prossime elezioni amministrative della città capoluogo potrebbero essere sperimentate nuove formazioni ed alleanze.

Piazza Libertá, Avellino

Avellino laboratorio per la definizione dei futuri scenari politici del Paese? Non sarebbe la prima volta che le tendenze che si registrano nel capoluogo irpino, alle scadenze amministrative, anticipino l’evoluzione del quadro politico nazionale. Ma non sempre è stato così. Anzi, più frequentemente si è registrato un attardarsi sugli equilibri di potere consolidati o un ristagno della situazione.

Pronti a rimescolare decisamente le carte, in vista dell’appuntamento con le urne di primavera, sembrano il deputato e coordinatore di Forza Italia, Cosimo Sibilia, ed il deputato e presidente nazionale della Dc, Gianfranco Rotondi, che auspicano un’alleanza larga, almeno sui territori, per provare a dare una risposta all’antipolitica. Ma finora dal centrosinistra non è giunta alcun segnale.

Il Pd è ancora in alto mare, impegnato nella partita interna del congresso. Due, però, le tendenze che si registrano a Via Tagliamento: da una parte chi vuole puntare sul rilancio della formazione politica, con candidature riconoscibili, e chi invece sarebbe intenzionato a portare avanti operazioni civiche, a partire dalla realtà di Gianluca Festa, Davvero.

I Popolari, dal canto loro, hanno provato a rimettersi immediatamente in cammino, dopo la fine anticipata della consiliatura, cercando di fare da battistrada per gli altri partiti e movimenti. La direzione indicata è quella di una coalizione ampia, ma non larghissima, che abbia un profilo civico. Al Pd è stato chiesto di fare chiarezza al proprio interno ed indicate come sgradite le presenze di Petitto e Festa, considerati alleati non affidabili. Un segnale positivo, invece, è stato lanciato a Luca Cipriano, ma anche alla sinistra di Si Può, che subito ha preso le distanze.

L’ex presidente del Teatro Gesualdo è consapevole che il suo ruolo può essere determinante nella definizione degli equilibri politici ed intende giocare la partita da protagonista.

I Cinque Stelle risentono delle divisioni che si sono create al loro interno già prima delle scorse elezioni e successivamente con l’esperienza amministrativa cittadina. La lista che verrà presentata, dunque, potrà essere il frutto di una mediazione tra le diverse anime del movimento, anche se molti militanti della prima ora hanno deciso di andare per proprio conto o restare a casa. Non è affatto scontato che a guidare la compagine sia l’ex sindaco Vincenzo Ciampi.

Lega e sovranisti di Mn non è detto che lavorino ad un’unica lista. Nel partito di Salvini c’è una certa cautela ad aprire le porte a forze esterne, per quanto politicamente vicine. Il nome su cui, alla fine, si potrebbe puntare è quello dell’ex consigliere comunale, Sabino Morano.

Allo stato, dunque, oltre al nome di Gianluca Festa, che appare abbastanza scontato come candidato di un’aggregazione civica, nelle ultime ore è emerso anche quello di Francesco Pionati, già vicedirettore del Tg1 Rai ed ex deputato di centrodestra, che si è offerto come riferimento per un’area politica più ampia. Non è esclusa, infine, la candidatura di un altro giornalista, che ha alle spalle un’esperienza come assessore alla Cultura e vicesindaco di Avellino, durante la sindacatura Di Nunno: Generoso Picone dell’associazione Controvento.

Se e come tutti questi pezzi troveranno una collocazione è difficile dirlo. Le dinamiche nazionali però potrebbero essere un indizio. Per i prossimi mesi si paventa un riassetto, che porterebbe alla polarizzazione delle forze di governo e di una parte del centrodestra, attorno al progetto della Lega, e una trasmigrazione dei moderati di Forza Italia e delle sigle centriste, con pezzi del Pd, in libera uscita dal Nazareno, eventualmente guidati da Matteo Renzi. Fantapolitica? Non sembrerebbe affatto. La costituzione di una nuova forza federativa moderata è all’ordine del giorno da molto tempo. Le condizioni adesso appaiono mature. La nuova organizzazione guarderebbe, almeno in questa fase, in direzione del centrosinistra e quindi sarebbe favorevole ad un’alleanza con il Pd. Il centrodestra, invece, almeno per come si è presentato negli anni del berlusconismo, non esisterebbe più.

Avellino, dunque, potrebbe essere un Comune nel quale testare questa nuova formula politica. Dei tentativi già sarebbero in atto. Se l’operazione effettivamente sarà realizzata, è presto per dirlo. Bisognerà comprendere, poi, se i nomi che circolano, possano essere disponibili e spendibili nell’iniziativa.

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