Nadia Arace

Oggi giovedì 27 dicembre, alle ore 11, è convocata ad Avellino presso la sede di via F.lli Del Gaudio una conferenza stampa per presentare la petizione popolare a sostegno dell’acqua pubblica e sui destini di Alto Calore servizi. Parteciperanno i rappresentanti dell’associazione Si può e delle forze politiche della sinistra.

L’iniziativa nasce all’indomani del rinvio dell’assemblea che avrebbe dovuto decidere con la ricapitalizzazione anche la privatizzazione del gestore idrico.

Michelangelo Ciarcia, presidente dell’Alto Calore Servizi spa

L’iniziativa tiene conto del nuovo scenario per l’Alto Calore Servizi spa prospettato da Michelangelo Ciarcia, amministratore unico della società. Dopo aver parlato con il Ministero dello Sviluppo Economico, alla luce della proposta venuta dall’ex sindaco di Avellino Vincenzo Ciampi, ha indicato ai Comuni altre due strade per fronteggiare il debito consolidato di 140 milioni, oltre quella della ricapitalizzazione sul tappeto già dall’estate.

Una riguarda la possibilità di contrarre un mutuo a lungo termine con la Cassa Deposito e Prestiti per lo stesso ammontare necessario alla ricapitalizzazione, ovvero 50 milioni di euro. Le somme garantirebbero la gestione operativa per quattro anni, consentendo all’azienda di raccogliere le risorse necessarie ad estinguere il debito. In pratica, si sposterebbe l’esposizione verso un istituto pubblico che consentirebbe tassi agevolati e sostenibili, quindi prospettive concrete di rientro. La seconda, proposta direttamente dal Ministero e dal Sottosegretario Carlo Sibilia, consisterebbe nel portare i libri in tribunale, per avviare un percorso di concordato preventivo.

Il Sindaco di Ariano, Domenico Gambacorta, già presidente della Provincia con il suo successore a Palazzo Caracciolo, Domenico Biancardi

Ciarcia ha avanzato le due proposte alternative, aggiungendole alla opzione da lui preferita della ricapitalizzazione, spiegando di aver compreso le difficoltà di sottoscrizione da parte dei Comuni di nuovi impegni su apporti aggiuntivi, al di là delle compensazioni possibili in molti casi. Si è aperto un breve dibattito sulla scelta della strada da prendere, aperto dal Presidente della Provincia di Avellino, Domenico Biancardi, che ha proposto un rinvio della questione ad un tavolo tecnico da convocare con la partecipazione di Regione Campania, Ministero dello Sviluppo Economico, Ente Idrico Campano, Cassa Deposito e Prestiti e una rappresentanza dei soci. La mozione Biancardi è passata con il voto favorevole per alzata di mano.

L’aggiustamento dei conti e il recupero dell’esposizione appaiono precondizioni per poter candidare l’Alto Calore al Servizio Idrico Integrato da parte dell’Ente Idrico Campano. In alternativa sarà bandita una gara europea. La strada del concordato potrebbe compromettere la praticabilità di un affidamento del Servizio Integrato da parte dell’eia, hanno osservato alcuni.

La sede dell’Alto Calore Servizi in corso Europa ad Avellino. Il particolare degli uffici di presidenza

La petizione punta a rafforzare la posizione di chi esclude l’ingresso di privati nel capitale della società, in una fase in cui il manager dell’Acs ha aperto alla possibilità di richiedere un prestito con la Cassa Deposito e prestiti da 50 milioni di euro per garantire la piena operatività nei prossimi anni. Con la petizione si mira anche ad escludere l’altra opzione sul tappeto, quello della consegna dei libri in tribunale, consigliata dal Sottosegretario agli Interni Carlo Sibilia.

In queste ore Ciarcia dovrà convocare il tavolo tecnico per definire la soluzione. Sul tappeto resta solo la soluzione del prestito con Cdp per evitare la gara europea.


LEGGI ANCHE:

“Chiesa irpina per l’Acqua pubblica”. Alto Calore, Don Vitaliano: Diocesi in campo

ARTICOLI CORRELATI