Pd: dai sindaci sì alla ricapitalizzazione dell’Alto Calore

Gli amministratori locali democratici si sono confrontati sulla strategia di risanamento dell'azienda idrica, proposta da Ciarcia. All'appello del partito però hanno risposto in pochi.

La sede dell'Alto Calore, in corso Europa ad Avellino

I sindaci del Pd sono pronti a sostenere la strategia di risanamento dell’Alto Calore, proposta dal presidente Michelangelo Ciarcia, anche se rimangono tuttora perplessità in merito alla ricapitalizzazione, a causa delle difficoltà economiche in cui versano i Comuni. All’appello del partito, comunque, hanno risposto in pochi. Il nodo centrale da affrontare resta la difesa della gestione pubblica.

E’ quanto emerso durante l’assemblea convocata, nel pomeriggio a Via Tagliamento, alla presenza del segretario provinciale, Giuseppe Di Guglielmo, della presidente del consiglio regionale, Rosetta D’Amelio, e dell’ex senatore, Enzo De Luca. Assente, invece, il deputato Umberto Del Basso De Caro.

Il Sindaco di Teora e consigliere provinciale, Stefano Farina

«Anche se non è stata una riunione molto partecipata – ha affermato Stefano Farina, responsabile Enti locali dei Democratici e sindaco di Teora – l’incontro è servito a condividere un percorso per superare le difficoltà dell’azienda idrica. Non c’è dubbio che l’Acs sia una realtà da tutelare. Al di là dei giudizi che si possono esprimere sulla gestione degli anni passati, dobbiamo tener conto delle centinaia di lavoratori da salvaguardare. Altrimenti rischiamo una seconda vertenza Irisbus».

«Il Pd è consapevole – ha precisato il dirigente – che andava favorito un ragionamento comune, ma non è possibile indicare o tanto più imporre soluzioni rigide. I sindaci debbono innanzitutto tener conto delle situazioni specifiche degli enti che amministrano. L’obiettivo quindi resta la ricapitalizzazione della società, ma si prospetta un doppio binario, che non impegna necessariamente, dal punto di vista finanziario, i Comuni. Questo però comporta l’ingresso di soci esterni, compresi eventualmente i privati. Per noi, comunque, la gestione pubblica di un bene essenziale, come l’acqua, resta l’opzione prioritaria».

Il presidente dell’Alto Calore, Michelangelo Ciarcia, è apparso abbastanza soddisfatto per

Michelangelo Ciarcia, amministratore unico dell’Alto Calore Servizi, gestore idrico in Irpinia e gran parte del Sannio

l’esito dell’incontro: «E’ stata una riunione positiva. Il Pd si è preso in carico il problema del futuro dell’azienda. Da parte degli amministratori locali c’è la consapevolezza che ci troviamo di fronte ad un passaggio cruciale, con il quale si definiranno anche i nuovi assetti. Sono ovviamente emerse le difficoltà dei Comuni, che potrebbero non essere in grado di sostenere la ricapitalizzazione. E’ importante, però, non bloccare il processo. Dire sì all’operazione, non significa obbligatoriamente acquistare nuove quote».

Il numero uno dell’Acs ha quindi ribadito l’iter: «I soci avranno 90 giorni dalla votazione, nell’assemblea di venerdì, per decidere. Le quote non sottoscritte saranno immesse sul mercato, tramite un bando di evidenza pubblica. In ogni caso, la maggioranza resterà in mano all’attuale compagine. Le condizioni di vendita saranno stabilite dall’assemblea, previa modifica dello statuto, nel quale va prevista la trasformazione in società mista».

Il consigliere provinciale, Rosanna Repole, già sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi

Il consigliere provinciale e comunale di Sant’Angelo dei Lombardi, Rosanna Repole, è apparsa fiduciosa sulla prospettiva: «Abbiamo sicuramente compiuto un passo in avanti. Il tema è di interesse generale e riguarda da vicino tutti i cittadini. E’ utile discuterne nei consigli comunali e nel partito. Mi sembra che ci sia una generale disponibilità dei sindaci a concorrere alla ricapitalizzazione. Dobbiamo avere rispetto della lunga storia di un’azienda come l’Alto Calore. Affronteremo anche la questione della compartecipazione di altri soci alla gestione, che mi auguro resti pubblica».


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