La Fca Pratola Serra

Si avvicina il momento della verità per gli stabilimenti italiani della Fca e a Pratola Serra come a Pomigliano d’Arco o a Melfi cresce la tensione.

In pressing da mesi, il sindacato apprenderà direttamente dalla Fca i piani sul futuro degli stabilimenti italiani il 29 novembre, con eccezione della Fiom rinviata al giorno successivo.

A scaldare gli animi ci ha pensato il Vicepremier Luigi Di Maio, che proprio a Pomigliano ha pronunciato frasi dirette a rassicurare sull’impegno del Governo a sostenere e difendere i posti di lavoro.

Il Vicepresidente del Consiglio, Luigi Di Maio

Il ministro del Lavoro ha dichiarato che esorterà l’azienda ad assumersi le sue responsabilità. “Per quanto mi riguarda deve essere un piano industriale credibile. Richiamerò alle sue responsabilità FCA anche perché è un’azienda che ha avuto tanto dall’Italia e ha dato tanto all’Italia”.

Di Maio ha proseguito spiegando che “nei prossimi giorni ci sarà il proseguimento del tavolo automotive e non è detto che una sessione del tavolo non si faccia proprio a Pomigliano. Sto lavorando per questo”.

La tensione torna dopo che nelle ultime settimane si era invece affievolita, dopo la convocazione dei sindacati, giunta proprio nel momento di maggiore preoccupazione. Ad alimentare il pessimismo era stato il ricorso crescente in questi ultimi mesi della Cassaintegrazione a Cassino, Torino e Grugliasco, gli stabilimenti della Fca dove erano aumentate le ore di stop, generando un clima di forte preoccupazione intorno al futuro italiano del gruppo. L’incertezza sul futuro ruolo delle fabbriche italiane, spiegava il sindacato, si legava ai numeri delle fatturazioni in calo in Europa.

Poi, con l’annunciata vendita della Magneti Marelli alla giapponese Calsonic Kansei, gli osservatori avevano concluso che Fca si appresta alla riconversione tecnologica dei propri stabilimenti, decisa la fine del Diesel, che potrebbe essere anticipata rispetto alla data prestabilta del 2022.

IL TAVOLO SEPARATO CON LA FIOM. La Fiom incontrerà Fca un giorno dopo rispetto alle altre sigle, ma non intende disporsi in attesa di quell’appuntamento restando ferma. La tesi della Fiom è che il superamento del Diesel per fare spazio all’ibrido e all’elettrico richieda un intervento pubblico a sostegno della trasformazione della cultura automobilistica nei cittadini. L’idea sarebbe quella di predisporre un repentino ingresso nel futuro del Paese, attrezzando una filera capillare della distribuzione energetica, installando nelle città e lungo le vie di comunicazione principali i colonnini di rifornimento elettrico.

La deputata dell’M5s, Maria Pallini

PALLINI: IN COMMISSIONE RISOLUZIONE PRO PRATOLA. La deputata del Movimento 5 Stelle, Maria Pallini, fa sapere che per oggi, mercoledì 21 novembre, è prevista la discussione in Commissione Lavoro della risoluzione presentata dalla deputata pentastellata Enrica Segneri, in merito alla preoccupante condizione della filiera automobilistica italiana e, nello specifico, di FCA. “Visto il mio impegno diretto nelle problematiche inerenti lo stabilimento di Pratola Serra ho sottoscritto con estrema convinzione questa risoluzione che impegna il Governo ad assicurare la salvaguardia dei livelli occupazionali in tutte le realtà produttive del gruppo automobilistico”, spiega in una nota la capogruppo M5s in Commissione Lavoro. “Nel testo presentato viene messa in evidenza la grave crisi che da qualche anno sta attraversando lo stabilimento irpino con numeri da capogiro in riferimento alle giornate di cassa integrazione ordinaria/straordinaria e ai contratti di solidarietà. Per non parlare poi della fine della produzione dei motore a diesel, prevista per il 2022”. La frenata del mercato automobilistico è certificato “dai dati ufficiali dell’associazione nazionale Filiera Automobilistica”, secondo cui la domanda interna “avrebbe subito un calo attorno al 25% nel mese di settembre di quest’anno”. Tale andamento, “in mancanza di un piano alternativo industriale per i prossimi decenni, potrebbe significare l’inizio di una fase complicata per tutto il comparto”. Per questo, oggi più che mai occorre verificare l’efficacia del ricorso agli ammortizzatori sociali e costruire le condizioni per un progetto industriale qualificante con la sinergia di tutte le parti in causa”, ha concluso la deputata Pallini.

UN TAVOLO INTERREGIONALE CON FCA. Fa discutere anche l’iniziativa dei consiglieri di Centrosinistra nel Consiglio dell’Emilia Romagna, che hanno propisto un tavolo con le Regioni dove Fca ha impianti. L’obiettivo è concordare una strategia nazionale per l’automotive e di salvaguardare e rilanciare i siti produttivi del gruppo Fca”. È quanto chiedono
in una risoluzione rivolta al Governo, consiglieri regionali del centrosinistra: il documento a prima firma Paolo Calvano è
stato sottoscritto da altri 13 esponenti dem, due di Sinistra Italiana e uno di Misto-Mdp e ha al centro della riflessione, per quanto riguarda l’Emilia-Romagna, gli stabilimenti emiliani del gruppo Fca, in particolare Maserati, VM Motori e Magneti
Marelli oggetto di cessione. “Quello dell’automotive è da sempre un settore strategico per l’elevato grado di competenze professionali esistenti e lo sarà sempre più nei prossimi anni, a fronte dei rilevanti cambiamenti tecnologici e di innovazione che interesseranno progettazione e produzione: il futuro della mobilità infatti – conclude il documento – è legato allo sviluppo di motori sempre più ecocompatibili ed alla guida assistita”.

Della questione si parlerà anche con l’Assessore al Lavoro della Regione Campania Sonia Palmeri, che con l’Emilia sta seguendo il dossier della IIA.


Dossier

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