Piazza del Popolo, opposizioni contro il Pd: «Tatticismi inaccettabili».

La decisione dei Democratici di rinviare la sfiducia al sindaco di Avellino a dopo le elezioni provinciali non è piaciuta agli altri gruppi che hanno votato conto le linee programmatiche di Ciampi. Il consigliere Preziosi non nasonde le sue preoccupazioni per il futuro dell'ente.

I banchi del Consiglio comunale di Avellino

Piazza del Popolo, opposizioni contro il Pd: «Tatticismi inaccettabili». Dopo la lunga maratona consiliare di ieri (leggi l’articolo), che ha consegnato il quadro di un sindaco senza maggioranza, che al momento però non rischia di andare a casa, per ragioni di equilibri politici, a Piazza del Popolo è il giorno delle recriminazioni.

La decisione dei Democratici (il gruppo ufficiale guidato da Enza Ambrosone e quello di Davvero di Gianluca Festa) di rinviare la sfiducia a dopo le elezioni provinciali non è piaciuta alle altre componenti dell’opposizione, che intendevano chiudere la partita subito.

Il variegato arcipelago, che vede la presenza sia di alleati del Pd, i Popolari di Nello Pizza, che di avversari del centrosinistra come Dino Preziosi di “La svolta inizia da te” e “Mai Più+” di Luca Cipriano, che al ballottaggio hanno sostenuto Ciampi, insieme al centrodestra, ma anche Nadia Arace di “Si può”, era pronto ad andare dal notaio a firmare le dimissioni in massa.

L’appuntamento era fissato per questa mattina, ma alla fine è stato disdetto, vista l’indisponibilità del Pd, deciso a seguire altri tempi e modalità.

«Anche se si tratta – ha affermato Preziosi – di un altro partito, non posso nascondere di non aver affatto condiviso la loro scelta. Non si può subordinare la sfiducia ad un sindaco, che non ha i numeri per governare e non è in grado di confrontarsi con l’aula, all’esito delle elezioni provinciali».

L’esponente centrista non ha nascosto, dunque, la propria amarezza: «Eravamo pronti. Dieci consiglieri di diversa estrazione determinati ad andare fino in fondo, per non condannare la città ad una dannosa situazione di stallo. Ma il Pd ha optato per un’altra strada. A questo punto non aveva più senso procedere».

Sul futuro non mancano incertezze: «Mi chiedo cosa succederà realmente tra 45 giorni. Ci sarà qualche ripensamento? E come affronterà, nel frattempo, l’amministrazione comunale le questioni sul tappeto?».

Preziosi ha chiesto anche in aula a Ciampi di dimettersi: «Sarebbe stato un atto di dignità. Forse si sarebbe potuta aprire persino una fase nuova,  se durante la crisi fossero emerse le condizioni. Così, invece, non si va da nessuna parte. Il sindaco ha commesso un errore».

All’orizzonte, intanto, si avvicina una delle scadenze principali per la vita dell’ente: la discussione sulla nuova bozza del bilancio consuntivo 2017, che sarà presentata dal commissario prefettizio.

«Non sappiamo – ha precisato il consigliere di opposizione – ancora nulla di concreto. Dalle voci che circolano, l’ammontare della massa debitoria è enorme e secondo me persino sottostimata. Mi chiedo però come possa la stessa struttura che ha gestito le finanze dell’ente in questi anni ed ha elaborato la prima versione del documento, quello bocciato dai revisori, predisporre anche questa bozza. Non ci è ancora noto come la pensi in merito il commissario. In ogni caso, c’è poco da stare allegri».

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