Viadotto di Parolise, metà è demolito
Mancano i fondi per il secondo lotto

Il sindaco di Parolise Angelo Marallo conferma la prosecuzione spedita dei lavori sulla parte alta del ponte soggetta a maggiori criticità, ma lancia l'allarme sulla mancanza di fondi per il completamento. Se non si troveranno saranno a rischio le operazioni sulla parte intatta

“Ci stiamo impegnando a sostenere l’Anas nel recupero dei fondi necessari a finanziare la parte bassa (secondo lotto) del viadotto di Parolise, su cui è stato avviato il progetto, ma manca il finanziamento”. Così Angelo Marallo, sindaco di Parolise, in pressing in queste ore sulla politica per sollecitarne l’impegno e per garantire il completamento del viadotto ofantino.

Superate le ‘incomprensioni’ con il Genio Civile di Avellino, che al termine di un sopralluogo effettuato lo scorso agosto, aveva contestato il mancato adempimento da parte della ditta appaltatrice dei lavori delle certificazioni relative alle autorizzazioni sismiche e al deposito dei calcoli- i lavori di demolizione e rifacimento proseguono in maniera spedita.

“Dopo alcune incertezze procedurali la tabella di marcia è in linea con le attese, ma si sta operando solo su un fronte”

Stato dell’arte dei lavori sul viadotto di Parolise

“I lavori sono a buon punto per quanto concerne la parte alta del ponte, ovvero quella di maggiore interesse, in quanto coinvolge le abitazioni e la viabilità comunale. Riguarda in sintesi il tratto considerato prioritario, su cui è stata data immediata disponibilità ad appaltare i lavori più urgenti. Resta però scoperto il primo lotto, su cui la progettazione è stata già avviata, ma Anas non riesce a garantire finanziariamente. Per questo siamo impegnati a sollecitare la politica” continua Marallo.

Il tratto del viadotto demolito

L’amministrazione comunale di Parolise non partecipa all’attività di monitoraggio dell’opera, che spetta all’Anas, ma condivide il programma dei lavori, in quanto sono state previste delle opere di compensazione per il Comune, come la riqualificazione di alcune strade ubicate nelle vicinanze del viadotto, e la sistemazione delle aree sottostanti la struttura, che coincidono con il centro abitato e interessano la viabilità comunale.

Operai al lavoro

Ci sono ancora quattro famiglie che rifiutano il trasferimento, disposto per garantirne la sicurezza

Ad oggi i quattro nuclei familiari che occupano le abitazioni prospicienti al viadotto e che sono stati intimati a trasferirsi altrove in attesa del completamento dei lavori, continuano ad abitare gli stabili. “Le famiglie interessate dal trasferimento saranno informate sui tempi non appena lo richiederà la tabella di marcia” spiega il sindaco. “Sia la Prefettura di Avellino che l’Anas hanno garantito piena disponibilità a fornire soluzioni abitative tampone, anche se la decisione spetterà alle singole famiglie, che decideranno in piena autonomia”.

L’interesse del sindaco Marallo a completare l’opera nei tempi stabiliti- le stime dell’Anas riguardano febbraio 2019- incrocia quello dei comuni ofantini attraversati dal tracciato: Parolise vive diversi disagi legati al traffico, (che riguarda esclusivamente i mezzi di peso inferiore a 3,5 tonnellate e gli autobus di linea, lungo Viale Unità d’Italia- Ex via Nazionale), che insieme a San Potito è costretto a sostenere la notevole mole di traffico del percorso alternativo al viadotto; e la parte ‘alta’ della provincia paga lo scotto di una dilatazione viaria per i mezzi pesanti deputati al trasporto di merci delle aree industriali. “Non rileviamo alcun beneficio economico dall’incremento di traffico, ma soltanto disagi da parte delle attività della zona. Nonostante questo però, possiamo confermare con fierezza di essere esposti in prima linea a favore della pubblica incolumità e sicurezza” aggiunge.

Un operaio a lavoro sul ponte

All’indomani della chiusura al traffico del viadotto, e dell’ordinanza Anas (maggio 2018), il Comune di Parolise aveva inoltrato una richiesta di salvaguardia della pubblica incolumità a tutti gli enti interessati, sollecitando la ditta appaltatrice dei lavori, la A&I Della Morte Spa, ad intervenire sulle criticità emerse a seguito dell’incremento del traffico a
discapito della sicurezza dei cittadini, come: la mancanza di segnaletica luminosa in grado di indicare la presenza di persone lungo Viale Unità d’Italia e la carenza di segnali di pericolo e di regolazione della velocità nel centro abitato; ma anche il mancato rispetto del codice della strada principalmente per quanto riguarda il rispetto del limite di velocità, il divieto di sorpasso e la precedenza ai pedoni sulle strisce pedonali; e l’assenza di segnaletica di divieto per i mezzi di peso superiore a 3,5 tonnellate provenienti dalla exSS400 e segnaletica del percorso alternative.

“Il ponte era inadeguato per i nostri tempi, essendo stato costruito secondo canoni e concezioni degli anni ’60”

Il traffico del percorso alternativo che attraversa il comune

“La mia amministrazione, e soprattutto quelle che mi hanno preceduto, ha sempre sollecitato un intervento di monitoraggio del viadotto, reso necessario per il deterioramento dei materiali. Si tratta di un viadotto che risale ad una concezione degli anni ’60, che richiedeva necessariamente una manutenzione” sottolinea il primo cittadino.

Marallo: siamo riusciti a prevenire il peggio dopo aver tempestato di continue richieste il Ministero dei Trasporti, l’Anas e la Prefettura

Inevitabile, poi, il riferimento al crollo di Ponte Morandi a Genova. “Le tecniche e il periodo di costruzione del viadotto ofantino corrispondono a quello del ponte crollato a Genova. Noi però siamo riusciti ad evitare una tragedia, con continue richieste al Ministero dei Trasporti, all’Anas e alla Prefettura. Proprio l’Ufficio Territoriale del Governo di Avellino ci ha prestato ascolto e il ponte è stato chiuso”.

Stando al report dell’Anas, intanto, i lavori avranno una durata complessiva di 270 giorni, e sono finalizzati al risanamento strutturale del viadotto, alla mitigazione del rischio ambientale mediante l’inserimento di pannelli fonoassorbenti lungo l’area urbanizzata, alla sostituzione delle travi in precompresso, che consentono di allungare i tempi degli interventi di manutenzione, nonché ad opere di miglioramento della viabilità comunale, prescritte dall’Amministrazione Comunale.


ARCHIVIO. SI MONITORANO 200 PONTI SU TUTTO IL TERRITORIO PROVINCIALE

Scorcio del viadotto di Castelfranci

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