Un reparto dell'Ospedale di Avellino, l'Azienda San Giuseppe Moscati

Raggiungere un equilibrio tra posti letto per acuti e post acuzie, quindi tra ospedale e territorio, nel programma presentato dal Commissario ad Acta Vincenzo De Luca significa ridefinire il numero di posti letto delle strutture accreditate sul fabbisogno reale, scartando le programmazioni lineari dell’ultimo decennio, ma anche far funzionare i plessi pubblici delle Asl, rendendo le sette Aziende Sanitarie regionali cellule di un unico organismo. Di qui la necessità di riqualificare un patrimonio edilizio sanitario campano in parte obsoleto, adeguandolo agli standard europei, mettendolo a norma ed in uno stato di efficienza adeguata per realizzare anche fisicamente il riassetto delle reti ospedaliere e territoriali. L’intesa tra Regione e Ministero illustrata sabato scorso a Napoli consente di finanziare gli interventi ritenuti necessari “a garantire l’efficacia dei percorsi diagnostici/terapeutici, migliorare i risultati in termini di volume/esiti, ridurre la mobilità passiva”, si é detto. Con il decreto n.62 del 30 novembre scorso, il Commissario De Luca ha approvato il programma di edilizia sanitaria, in accordo con i precedenti atti in materia (decreto commissariale n.7/17 e la deliberazione del Consiglio dei Ministri del 10 luglio 2017), stabilendo strategie e azioni, obiettivi specifici e generali fino a tutto il 2019, ai sensi della legge 67/88. Rientrano tra gli interventi prioritari gli obiettivi concordati con le Asl di Avellino e Benevento nell’ambito della Macro-Area irpino-sannita: il potenziamento dell’offerta territoriale, con la riconversione dei presìdi di Bisaccia in Ospedale di Comunità e il completamento dell’Hospice a Cerreto Sannita; la messa a norma dei presìdi ospedalieri di Ariano Irpino, di Sant’Angelo dei Lombardi e di Solofra; l’aggiornamento tecnologico dell’Azienda ospedaliera di Benevento. Tra i 47 interventi ricompresi nel programma regionale di edilizia sanitaria ai sensi della legge 67/88, varato dal Commissario ad acta per il Piano di Rientro di concerto con il Governo, quattro riguardano le sedi dei tre presìdi ospedalieri di Sant’Angelo dei Lombardi, Ariano Irpino e Solofra, quindi l’attuale Struttura Polifunzionale per la Salute, l’ex ospedale ‘Di Guglielmo’ a Bisaccia, destinato a diventare Ospedale di Comunità.


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I fondi, stanziati sulla base dell’articolo 20 della 67/88 (terza fase, primo stralcio) graveranno per il 95 per cento sulle casse statali e per il 5 su quelle regionali. Saranno investiti complessivamente 6 milioni e 300mila euro, secondo la seguente ripartizione: 800mila a Bisaccia; 2,2 milioni ad Ariano; 1,5 milioni a Solofra; 1,8 milioni a Sant’Angelo dei Lombardi. Tutti i lavori serviranno a garantire l’adeguamento alle norme di sicurezza e antincendio. I plessi, sede dei distretti sanitari, permetteranno anche la riorganizzazione dell’assistenza territoriale, stabilita dal “Piano Regionale di Programmazione della Rete dell’Assistenza Territoriale 2016-2018”, che punta sulle AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali dei medici di base che prendono in carico i pazienti entro un certo bacino) e le UCCP (Unità Complesse di Cure Primarie che raggruppano le AFT), oltre che sugli ospedali di comunità, con cinque gli obiettivi: ridurre gli accessi impropri, inappropriati e ripetuti al pronto soccorso; assicurare “l’appropriatezza dell’ambito di cura, la permanenza della persona nel proprio domicilio, la continuità assistenziale e le dimissioni protette”; implementare i percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali per le cronicità (PDTA); umanizzare l’offerta assistenziale e l’assunzione di più corretti stili di vita; contrastare l’emigrazione sanitaria extraregionale. I tre presidi ospiteranno le UCCP distrettuali.

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