Il Treno del Turismo attraverserà la provincia di Avellino, offrendo: ventisei corse all’anno garantite dalla Regione Campania, stazioni in via di riqualificazione turistica e apertura ai privati- come le cantine vitivinicole che insistono sul tracciato – per prenotare l’attivazione di treni storici in vista di eventi particolari. Dopo otto anni dalla sospensione decretata dal governo regionale di Stefano Caldoro, torna a borbottare la linea ferroviaria Avellino- Rocchetta Sant’Antonio con i suoi 120 chilometri di strada ferrata che lambiscono ben tre regioni, la Campania, la Puglia e la Basilicata, e con le sue 27 fermate e stazioni, 19 gallerie, ponti e viadotti.

LA LINEA STORICA AVELLINO-ROCCHETTA. Parliamo di una delle ferrovie più antiche d’Italia, realizzata dopo la Napoli Portici, voluta dal Ministro dell’Istruzione Francesco De Sanctis e inserita nella legge dello Stato postunitario nel 1879. Un’opera che fu realizzata in soli dieci anni, e che fu la carta con cui De Sanctis vinse una scommessa con il territorio: riconnettere l’Alta Irpinia con la Puglia, passando per la Basilicata. Con le celebrazioni del bicentenario della nascita dell’ex Ministro, uno dei personaggi più illustri d’Irpinia, è arrivato anche il riconoscimento- con legge dello Stato- del valore storico e turistico della tratta, che entra nel novero delle 18 ferrovie italiane sottoposte a vincoli come bene di particolare interesse storico e culturale. Un provvedimento che ha rafforzato la strategia di recupero del tracciato adottata da Regione Campania, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Fondazione Fs, e restituisce alla tratta il suo protagonismo sul territorio per pianificare la rottura dell’isolamento delle aree interne e inserire l’entroterra campano nelle mappe strategiche nazionali e internazionali della mobilità e delle comunicazioni.

La copia anastatica Avellino Rocchetta

Per le celebrazioni organizzate in occasione della riapertura dell’intera tratta, quindi fino ad Avellino, il 26 e 27 maggio Regione Campania, Fondazione Ferrovie dello Stato, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e tutte le associazioni di categoria interessate al piano di recupero hanno promosso un panel di eventi legati alla storia, al turismo, al dibattito e alla valorizzazione del percorso. Alla vigilia delle manifestazioni, intanto, la Soprintendenza di Avellino e Salerno guidata da Francesca Casule ha allestito una mostra tematica presso il Museo di Pietrarsa fino al 25 maggio per poi spostarsi invece presso la stazione di Avellino, e le associazioni impegnate come In loco Motivi – che fanno riferimento alla rete nazionale della Mobilità Dolce- sono impegnate nel rafforzamento del progetto turistico. “La dismissione della tratta è stato il preludio della vandalizzazione che avrebbe portato alla scomparsa di un testimone storico prezioso per il territorio” ha spiegato la Soprintendente. “Il Ministero per i Beni Culturali ha apposto vincoli su tre regioni- Campania, Puglia e Basilicata- e quello sulla Avellino- Rocchetta ad oggi è il primo vincolo siglato in Italia su una ferrovia storica. Un contributo notevole è arrivato dall’Università Federico II di Napoli e dal Dipartimento di Architettura”.
Ugo Tomasone, assessore all’urbanistica del Comune di Avellino. “Il 24 maggio il Comune di Avellino firmerà un protocollo d’intesa con Ferrovie dello Stato e con la Fondazione Ferrovie dello Stato su un progetto di riqualificazione dell’area di Borgo Ferrovia. Intorno al treno c’è stata una grande collaborazione e sinergia, tali da consentire il completamento dei lavori di riqualificazione secondo i tempi stabiliti. Come Comune abbiamo un doppio obiettivo: il primo è che la riqualificazione dell’area è utile a costruire un hub di interscambio fra ferro e gomma; e il secondo, riguarda invece il restauro e il recupero dei manufatti di archeologia per allestire una stazione turistica. Il vice presidente Bonavitacola ha già assunto impegni precisi con noi: sono previsti lavori di recupero per le stazioni dell’intero tracciato. Questo incrocia la nostra strategia di rilancio di Borgo Ferrovia ma anche dell’area vasta, che comprende 200mila abitanti- e che guarda alla elettrificazione della linea Benevento- Avellino- Salerno come ad un traguardo importante.

Insegna all’ingresso della stazione Rocchetta Sant’Antonio-Lacedonia

Per Andrea Pane, direttore Dipartimento della Facoltà di Architettura Federico II di Napoli,  “fino a qualche anno fa ci sembrava difficile immaginare di realizzare un progetto di recupero della linea ferroviaria, mentre oggi siamo di fronte ad un modello replicabile in altre realtà. Il recupero della Avellino- Rocchetta una bandiera che alza l’Irpinia sul modo di fare tutela, valorizzazione e riconnessione dei territori. Vista da Napoli, l’Irpinia è già un laboratorio di sperimentazione: il Dipartimento di Architettura ha inaugurato un master ‘per le aree interne’ che focalizza l’attenzione sulla provincia di Avellino, area leader della progettazione Strategia Nazionale per le Aree Interne, per sperimentare modelli di sviluppo del territorio”.

Un manifesto della Coldiretti di Avellino

LE ASSOCIAZIONI E COLDIRETTI. Il Comitato per la Mobilità Dolce presieduta da Anna Donati, il 25 maggio ha promosso una manifestazione nazionale ad Avellino, richiamando l’attenzione di tutte le associazioni impegnate sul turismo ferroviario, con il gruppo ‘In Loco Motivi’ presieduto da Pietro Mitrione a fare da padrone di casa e ad accogliere le bandiere e gli appassionati da tutta Italia. “Venga la ferrovia” il titolo dell’evento promosso per la giornata, che richiama le parole del De Sanctis e rievoca nel contempo l’arretratezza in cui è costretta a vivere oggi la provincia. Le corse annunciate per il 26 e il 27 intanto, hanno già registrato il sold out, con prenotazioni anche dalla Puglia e dalla Basilicata.

Il logo della organizzazione nazionale per la Mobilità Dolce

“Non basterà un solo treno per la due giorni, e dopo una concertazione con Rfi e Fondazione abbiamo valutato l’opportunità di prevederne altri” spiega Mitrione. “Per questa estate le previsioni invece sono confortanti”. L’iniziativa è appoggiata e sostenuta dalla Coldiretti di Avellino, rappresentata da Salvatore Loffreda, primo sostenitore della definizione di una strategia per la mobilità. “Secondo l’osservatorio dell’economia agraria l’Irpinia è un’area soggetta a spopolamento, e Coldiretti è impegnata in prima persona a concorrere alla capacità attrattiva del territorio e a valorizzare le eccellenze e quindi il made in Italy” argomenta Loffreda. Alla vigilia della inaugurazione della tratta, Loffreda annuncia un progetto della Camera di Commercio per catturare turisti da Napoli all’Irpinia. “C’è già la delibera esecutiva di un progetto che prevede l’incomig di circa 3milioni di persone, soprattutto provenienti dal napoletano, per visitare borghi e castelli, e per consentire la degustazione di prodotti tipici”.

Luigi Cantamessa, presidente della Fondazione Fs

FONDAZIONE FS AL FIANCO DEL TRENO IRPINO. Il recupero e la riqualificazione della Avellino-Rocchetta Sant’Antonio è un caso studio nazionale per buone prassi, progettazione e in quanto veicolata dal basso. Non solo. È stata realizzata secondo i tempi cadenzati dalla Regione Campania, Rfi e Fondazione Ferrovie dello Stato. Il direttore generale della Fondazione Luigi Cantamessa non può fare a meno di elencare tutti gli aspetti positivi di questa esperienza irpina. In prima battuta, però, sottolinea la sospensione della tratta decretata nel 2010 ad opera del Governo Caldoro, “avviata per mero calcolo di convenienza calibrato sulle stime del trasporto pubblico locale”, spiega. È stato il vincolo della Soprintendenza a salvare la ferrovia, che ha evitato la spoliazione e la definitiva vandalizzazione che poi avrebbe reso impraticabile il recupero. Poi ha concorso l’interesse della Fondazione Ferrovie dello Stato nata nel 2013, e infine l’esecutivo regionale di Vincenzo De Luca, che ha investito e finanziato l’opera. Oggi la ferrovia dei castelli e dei vini è tutelata da una legge dello Stato e da un provvedimento regionale. “Riaprono i 118 chilometri di binari, con un investimento da 20milioni di euro interamente versato dalla Regione Campania, che ha dato a Rfi le risorse per fare arrivare i cantieri in linea” ha dichiarato Cantamessa. “Con questo risultato si è dimostrato che quando si lavora bene, tutto è possibile. Oggi abbiamo presupposti diversi rispetto al passato: il treno era stato sospeso perché trasportava mille abbonati all’anno, mentre oggi sommando tutte le aperture di questo periodo possiamo affermare di avere già superato il numero del trasporto pubblico locale” continua. “Con la consegna dell’orario ferroviario, che rappresenta la conclusione di mesi e mesi di lavori tecnici, ingegneristici e informatici, si materializzano carrozze, semafori, fumi, e capo-stazioni. “Dal lato foggiano è stata messa a disposizione una littorina che trasporterà i passeggeri al treno storico, e in futuro proseguirà in maniera formale: continueranno le operazioni di miglioramento della struttura, e stiamo lavorando con la Regione Campania ad una misura che prevede una quota di programmazione di base dei treni storici sull’asse Avellino-Rocchetta, che potranno attivarsi su richiesta delle comunità”.

La Regione ha garantito finanziamenti per sostenere una quota parte dei treni sufficienti ad assicurare al pubblico un’offerta stabile, ma si consente anche ai privati di fare richiesta per ottenere convogli allestiti per specifici eventi. La Fondazione metterà a disposizione della Regione una rosa di treni storici, oltre al traffico base già concordato. “L’Università di Londra ha effettuato uno studio sulla capacità della mobilità di generare economia: per ogni euro che si spende per acquistare un biglietto del treno, se ne spenderà uno e mezzo sul territorio. Questa è la potenzialità dell’Avellino- Rocchetta”.

Rosa D’Amelio, Presidente del Consiglio Regionale della Campania

“È stata mantenuta una promessa fatta lo scorso anno alla stazione di Lioni”, esulta la presidente del Consiglio regionale Rosetta D’Amelio, che incassa il risultato ottenuto dall’esecutivo De Luca a vantaggio dell’Irpinia. “La riqualificazione della ferrovia è un tassello importante che fa parte del mio percorso personale e istituzionale: ho sostenuto la battaglia per evitare la chiusura quando ero all’opposizione, e oggi la riapertura è un sogno che si concretizza. Finalmente possiamo attribuire a questo tracciato un valore storico, turistico, e possiamo avvalerci della collaborazione dell’Università, delle associazioni e di Coldiretti. Ma i treni costano, e la Regione dovrà investire nuovi fondi. È stato messo a punto un bando, per il rifacimento delle stazioni lungo la tratta, che diventeranno info point e vetrine enogastronomiche per il turismo. In questo percorso, non possiamo non citare il regista Gian Battista Assanti, che ha acceso i riflettori della telecamera sul treno con il film “Ultima fermata”, così come il treno sarà scenografia che accompagnerà anche il suo ultimo lavoro su Pertini, nella narrazione della visita a Gramsci nel carcere di Bari”.

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