La Presidente del Consiglio Regionale della Campania ha consegnato una simbolica agenda rossa di Borsellino al liceo De Sanctis di Sant’Angelo dei Lombardi, per ricordare l’estremo sacrificio del magistrato, oggi commemorato a Palermo e in tutta Italia.

«Una simbolica agenda rossa di Borsellino al liceo De Sanctis», consegnata dalla Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Rosetta D’Amelio, al dirigente scolastico professor Gerardo Cipriano

«Oggi anche le bandiere del Consiglio regionale della Campania sono ammainate a mezz’asta per ricordare la strage di via D’Amelio e l’assassinio di Paolo Borsellino e della sua scorta», si legge in una nota diffusa dall’Ufficio di Presidenza della Regione Campania. «Molti altri Consigli regionali terranno iniziative simboliche in tutta Italia e a Palermo», mentre «io ho scelto di consegnare simbolicamente un’agenda rossa al dirigente scolastico dell’Istituto superiore Francesco De Sanctis di Sant’Angelo dei Lombardi, professor Gerardo Cipriano, scuola che qualche anno fa ospitò Rita Borsellino per intitolare l’Aula Magna ai giudici Falcone e Borsellino, come presidio di legalità e di memoria per gli studenti», ha dichiarato la presidente Rosetta D’Amelio.

La sede del Consiglio Regionale della Campania con bandiere a mezz’asta, per commemorare l’assassinio nel luglio 1992 del magistrato Paolo Borsellino

«L’agenda rossa scomparsa, oggi simbolicamente ritornerà a Palermo nelle iniziative commemorative a testimoniare che il sacrificio di Borsellino e dei ragazzi e delle ragazze della sua scorta, quella domenica pomeriggio di 28 anni fa, non è stato vano», spiega D’Amelio. «Un’agenda rossa che non a caso ho deciso di consegnare a una scuola». La Presidente del Consiglio della Campania ricorda l’ammonimento di Borsellino ai siciliani: «La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità». Rosetta D’Amelio conclude dicendo che «le parole e i pensieri pronunciati allora dal magistrato Paolo Borsellino sono attualissimi», aggiungendo che «ci spronano a continuare a lavorare, ancora di più di quanto già non abbiamo fatto in questi anni, con i ragazzi e le ragazze  per consolidare i valori della legalità, produrre leggi efficaci e costruire una rete istituzionale e sociale contro la camorra e i poteri criminali».


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