Andretta senza medico di base da venerdì: rebus per 1250 mutuati

L'APPELLO DEL CONSIGLIERE COMUNALE DI MINORANZA GIUSEPPE ACOCELLA. A partire dal primo maggio il dottor Giuseppe Antonio Pennetta va in pensione e i suoi assistiti sono costretti a scegliere un medico di base fuori dal paese. "Il 70% della popolazione è anziana e siamo in piena emergenza sanitaria: presto una soluzione"

Andretta senza medico di base. A partire dal primo maggio il dottor Giuseppe Antonio Pennetta di Andretta va in pensione e l’Asl di Avellino comunica la cessazione dello studio, invitando i 1250 assisti a cercarsi un altro medico. La cessazione dell’attività mutualistica cittadina è stata comunicata dalla direzione generale di Via degli Imbimbo già da qualche settimana, in piena emergenza sanitaria dettata dal Coronavirus. Non solo. La Asl invita i pazienti del dottor Pennetta a scegliere un nuovo medico fra i 9 sostituti candidati. Otto di loro hanno lo studio medico situato nei paesi limitrofi e soltanto uno esercita la professione ad Andretta. Ma come ha denunciato il consigliere di minoranza Giuseppe Acocella in una lettera aperta al Governatore De Luca, il secondo medico che esercita in paese non potrà assorbire tutti i pazienti, avendo un carico di assistiti che non gli consentono un sovraccarico.

Andretta

Come ha spiegato il titolare dello studio medico che dovrà cessare l’attività per collocazione a riposo, i pazienti sono stati invitati a formalizzare l’iscrizione con altro medico della rosa indicata dall’Asl, per evitare che potessero rimanere senza copertura dell’assistenza. Ma il distretto sanitario di Calitri che ha la responsabilità del trasferimento, sta anche valutando di attivare la “zona carente” per far scattare la nomina di un nuovo medico di base pescato dall’albo regionale. Il dottor Pennetta infatti, sottolinea il lavoro di concertazione con l’Azienda Sanitaria per consentire ai pazienti una collocazione alternativa entro il 1 maggio. Non si esclude a tal proposito, che siano i medici indicati dai cittadini e provenienti da altri Comuni a garantire l’apertura di uno studio ad Andretta, magari per pochi giorni a settimana. Così sarà il medico a raggiungere i pazienti e non il contrario.

Medici di base in prima linea contro il Covid-19

Il consigliere comunale però esorta gli addetti ai lavori a considerare due aspetti rilevanti: la grave emergenza sanitaria e l’isolamento sociale decretato per prevenire il contagio da Coronavirus, e la percentuale della popolazione anziana su cui si abbatte il provvedimento di chiusura dello studio medico. Dei 1250 pazienti il 70% è composto da anziani. Molti di questi potrebbero non avere la possibilità di accedere alle procedure telematiche indicate e di non avere indicazioni dettagliate sull’iter da seguire. La mancanza dei medici già acclarata durante la pandemia, sfonda una nuova emergenza, peraltro già abbondantemente annunciata dai grafici sullo spopolamento dei piccoli paesi. In attesa della verifica della possibilità di richiedere l’applicazione della “zona carente” per l’ambito territoriale di competenza (e non del Comune) e quindi l’arrivo di un altro medico di base ad Andretta, gli utenti dovranno per il momento scegliere tra i medici dei Comuni vicini. Così spetterà al medico di Sant’Andrea di Conza garantire l’apertura di uno studio in paese. E sarà compito del medico di base di Bisaccia farsi carico dei cittadini di Contrada Pedursa (circa 80 persone), al confine con Andretta. Una ulteriore parte potrebbe essere infine assegnata al medico del paese, fino a saturazione. Se vale il rapporto di 1 (medico) per mille (pazienti), non si esclude che tra i 1250 iscritti, potrebbero restare scoperte circa 100 persone. Di questa fetta di assistiti dovrà farsi carico un ulteriore medico a scelta fra uno dei 9 indicati dall’Asl.


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