Congresso Pd bloccato ad Avellino e in Irpinia, mentre nei Comuni al voto tutte le forze politiche sono al lavoro per preparare le liste e selezionare le candidature territoriali. Si eleggeranno sindaci e consigli comunali in primavera ad Ariano Irpino, la seconda città per numero di abitanti, quindi ad Andretta, Calitri, Castelfranci, Cervinara, Luogosano, Quadrelle, Quindici, San Mango sul Calore, Sorbo Serpico e Volturara Irpina. In quei Comuni si attende la celebrazione dei congressi di circolo, così come negli altri livelli locali di un partito che ha concluso il tesseramento da un mese esatto. Per contare quattromila iscritti a via Tagliamento non sono bastati finora oltre trenta giorni, quando a Napoli in un mese si è eletto un segretario nelle stesse circostanze di sospensione democratica in cui si trova l’Irpinia, a partire dall’annullamento giudiziario dell’ultimo congresso. Anche lì c’era un commissario nominato da Nicola Zingaretti con il mandato di portare a congresso il partito dopo la sentenza di un giudice. Nel capoluogo partenopeo il mandato è stato assolto. In Irpinia no, nonostante l’urgenza. Negli undici Comuni al voto le cronache registrano le iniziative dei partiti provinciali, a cominciare dalla Lega, che sta lavorando in profondità sui territori con le altre forze del Centrodestra per strappare fasce tricolore ad un Pd che non sembra preoccupato di perderle.
NUMERI DEL TESSERAMENTO ANCORA NON UFFICIALIZZATI DOPO UN MESE. L’iter per la elezione dei nuovi gruppi dirigenti è impedita dalla mancata ufficializzazione dei dati. Finora i numeri del tesseramento nel Partito Democratico irpino restano a conoscenza di pochi. Ad un mese dalla chiusura dei termini per le adesioni (la proroga a Cervinara e Forino riguarda poche centinaia di tessere), non c’è un solo documento a disposizione degli iscritti che attesti in quanti abbiano aderito e quanti soldi siano stati raccolti. Eppure i Circoli e il partito nazionale attendono il trasferimento delle quote di competenza.
I DUBBI DELLA BASE. La lentezza della conta di qualche migliaio di iscritti suscita dubbi in molti iscritti che i numeri nel proprio circolo li hanno ben chiari dal 31 dicembre 2019. C’è chi non si spiega come in una delle province più piccole d’Italia non si arrivi a fornire i numeri che la semplice applicazione del regolamento rende di agevole ratifica. Dalla conclusione del tesseramento ad oggi, molti avvenimenti hanno scritto la storia dell’anno appena cominciato: sono stati eletti i governatori di Emilia Romagna e Calabria, si è conclamata la Brexit, si è aperto e sta per chiudersi l’impeachment al Presidente Usa, è esplosa l’epidemia cinese di Coronavirus con la dichiarazione dello stato di emergenza in Italia e negli Usa, si è aperta e chiusa la crisi militare in Iran. In via Tagliamento nel frattempo non si è fatta una somma di poche decine di verbali ovvero non la si comunica.
AVELLINO SFIDA IL SEGRETARIO NAZIONALE. Il congresso Pd bloccato ad Avellino in questi giorni stride con quanto accadeva un anno fa di questi tempi. In Irpinia i Democratici hanno celebrato il congresso nazionale, con le primarie che il 3 marzo hanno eletto il segretario, a pochi mesi dalla sfida per le elezioni europee e amministrative di maggio. Ad un anno di distanza, con una complessità organizzativa davvero modesta, a tesseramento già avvenuto, ufficializzando subito i dati del tesseramento, la macchina congressuale potrebbe portare alla elezione dei segretari di circolo, di Avellino e provinciale entro la stessa data. L’adempimento mancante, l’ufficializzazione della platea congressuale, ha fermato in provincia di Avellino l’iter per il calendario congressuale che non è solo quello provinciale: vanno celebrati subito quelli di circolo, quindi di Avellino (che ha eletto l’ultimo segretario nel 2009) poi quello irpino. In queste ore la stasi imposta dalla attesa potrebbe lasciare spazio ad una reazione. Una iniziativa potrebbe nascere entro la settimana sui territori, attraverso una lettera appello direttamente al segretario nazionale. Con il congresso Pd bloccato ad Avellino, questo partito viene percepito allo sbando da chi solo un mese fa ha sottoscritto un’adesione per rilanciarne le sorti, dopo anni di buio.
LA CONTA C’È GIÀ STATA. La paralisi imposta dalle lungaggini burocratiche del tesseramento, intanto, dà adito ad un confronto interno alle diverse correnti sugli scenari imminenti. Le componenti guardano ciascuna dal proprio punto di vista all’assunzione della propria responsabilità nel partito che si accinge a riprendere il proprio cammino democratico. Le scadenze elettorali amministrative e regionali dovranno essere preparate con l’assunzione di decisioni che impongono un consenso, nella prassi democratica in capo a gruppi dirigenti scelti dagli iscritti, che si sono già espressi. La conta c’è già stata (con l’adesione) e nuovi equilibri sono stati determinati, superando il vulnus delle irregolarità sanzionate dal giudice, che ha annullato il precedente esito congressuale proprio a partire dalla platea che ora invece c’è ed è regolare. Ora non resta che prenderne atto semplicemente. Sara il congresso la sede dove le diverse sensibilità decideranno con la forza dei numeri effettivi la soluzione politica e il progetto da realizzare, unitariamente o a maggioranza.
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