Sanità, bocciata dalla Consulta l’incompatibilità tra commissario e governatore

STOP ALLA INGERENZA DEL GOVERNO CENTRALE IN MATERIA DI SANITÀ. Accolti i ricorsi delle Regioni Campania, Molise e Lazio. I giudici costituzionali: uso improprio da parte del Parlamento dell'iniziativa legislativa

Il Palazzo della Consulta, sede della Corte costituzionale della Repubblica italiana e fino agli anni '30 del ministero delle Colonie, progettato dall'architetto fiorentino Ferdinando Fuga (1732). Piazza del Quirinale, Roma.

Bocciata dalla Consulta l’incompatibilità tra commissario e governatore. Accolti i ricorsi delle Regioni Campania, Molise e Lazio. I giudici costituzionali: uso improprio da parte del Parlamento dell’iniziativa legislativa. «La Corte Costituzionale ha dichiarato non costituzionale la norma che sanciva la incompatibilità tra la carica di Presidente di Regione e quella di commissario alla sanità», ha fatto sapere in una nota la Regione Campania. «Con sentenza n.247 del 4 dicembre 2019, la Corte Costituzionale ha infatti dichiarato l’illegittimità costituzionale dell’art. 25-septies del decreto legge 23 ottobre 2018, n. 119 inserito in sede di conversione e fortemente voluto dall’ex Ministro della Salute Grillo,  rilevando che l’iniziativa legislativa si è tradotta in un uso improprio, da parte del Parlamento, del potere legislativo». L’incompatibilità tra commissario e governatore era stata introdotta dal primo governo Conte (sostenuto da M5s e Lega) su provvedimento predisposto dall’allora Ministro alla Sanità Giulia Grillo. Sul principio sancito dall’Alta Corte si complica ora anche l’ipotesi di limitare i poteri regionali sulla nomina dei direttori generali delle aziende ospedaliere, sanitarie e sui centri di ricerca universitari collegati al Servizio Sanitario Nazionale.

Giulia Grillo

LA CONSULTA FA CHIAREZZA DOPO UN ANNO DI SCONTRI ISTITUZIONALI. La decisione della Consulta arriva alla vigilia del ripristino in Campania dei poteri ordinari, ma resta il principio sancito e ribadito sulla intangibilità delle prerogative regionali nell’ambito della divisione delle competenze tra Stato e Regioni. La Sanità appartiene alla sfera regionale anche nelle circostanze stabilite come straordinarie. Il mandato popolare delle istituzioni locali non può essere messo in discussione dal Parlamento se non modificando la Costituzione. La incompatibilità funzionale tra ruolo di Commissario e di Governatore per la Regione Campania ed altri enti locali è diventata materia per l’Alta Corte, dopo che già nell’autunno del 2018, rilevando «l’eccesso di poteri commissariali in Campania decretati dai Governi dal 2007, a danno dei diritti degli elettori campani», si era già pronunciata all’interno di un altro dispositivo. La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, nella riunione del 13 dicembre 2018, aveva approvato un ordine del giorno con il quale si richiamava il Governo di allora al rispetto dei pronunciamenti della Consulta in materia di Sanità.

Il Governatore Vincenzo De Luca, Commissario per il Piano di Rientro della Sanità in Campania e, a sinistra, il consigliere delegato Enrico Coscioni

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