Pre-dissesto al Comune di Avellino, M5s: esulta chi ne è responsabile

Nota congiunta degli ex amministratori pentastellati che polemizzano con i rappresentanti del Centrosinistra alla guida della città prima delle elezioni del 2018. «L'ente risulta tra i 300 enti locali obbligati al piano di rientro», scrivono in una nota

L’ex amministrazione del Movimento Cinque Stelle ad Avellino a 48 ore dalla conferenza stampa tenuta dal Commissario prefettizio sui conti dell’ente, intervengono con una nota congiunta. Non si commenta nel merito quanto affermato da Giuseppe paiolo e dai subcommissari, ma si polemizza con l’ex maggioranza di Centrosinistra: «Il predissesto fa esultare i responsabili dei conti in rosso».

Nessun accenno alle ragioni per le quali Priolo ha respinto come non praticabile l’opzione del dissesto, dunque, ma una reazione alle considerazioni espresse dagli ex amministratori che hanno guidato la città tra il 2013 e il 2018 sotto la guida dell’allora Sindaco Paolo Foti.

«Esultare perché il Comune di Avellino è finito nei 300 Comuni in predissesto in Italia, è solo da ipocriti. Ciò deve seriamente indurre a riflettere, visto che ad esultare sono proprio loro, i responsabili, ovvero coloro che, fino al 2017, hanno determinato il rosso di cassa», si legge in una nota firmata dall’ex Sindaco Vincenzo Ciampi, dall’ex vicesindaco, Ferdinando Picariello e dagli ex assessori Gianluca Forgione, Maura Sarno, Rita Sciscio, Massimo Mingarelli, Rosario De Marco, Carmine De Angelis e Donatella Buglione.

Un momento della riunione tenuta dalla Giunta comunale di Avellino presieduta dal Sindaco Vincenzo Ciampi per l’ultimo provvedimento adottato prima della sfiducia in Consiglio, votata il 24 novembre del 2018

«Solo un anno fa si esultava per i bilanci virtuosi, oggi gli stessi cantano vittoria per la dichiarazione di predissesto che, a quanto pare, inizia a produrre anche i primi effetti negativi per i cittadini, come l’aumento dei parcheggi e di tutte le tasse», scrivono in un comunicato congiunti gli amministratori pentastellati, decaduto perché sfiduciati in Consiglio nello scorso autunno. «Qualcosa, dunque, non torna. Non vorremmo che i rimedi fossero peggiori dei mali», osservano.

«Siamo dinanzi ad una situazione molto complicata, con l’ente di Piazza del Popolo che vive atavici problemi di carenza di personale, per cui, tra le altre cose, ci appare anche molto difficile far leva sulla capacità di riscossione del Comune». Per questo obiettivo «occorre più personale, visto che l’esperimento di esternalizzare il servizio è stato già un fallimento, con i cittadini a pagarne le consegue peggiori».

Al di là di queste considerazioni, «noi facciamo il tifo per Avellino e, dunque, speriamo che le cose vadano nel migliore dei modi. Ma non possiamo non esternare tutta la nostra preoccupazione e sottolineare, ancora una volta, che la nostra delibera di dissesto è stato un atto di responsabilità politica che mai nessuno si è voluto assumere. Ed un atto di amore e di rispetto per la città e, soprattutto, per i cittadini». 


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