Enoturismo, Acone lancia il “pacchetto Irpinia”

L'ambasciatore delle Città del Vino annuncia la definizione della mappa degli itinerari per le cantine irpine e nei tre areali delle Docg, ma critica fortemente la capacità degli attori istituzionali della provincia a farsi carico del grande progetto di promozione territoriale che deve rendere appetibile il brand e catturare turisti

Pacchetti turistici con brevi itinerari per le cantine vinicole irpine da proporre alle agenzie di viaggi, e dunque ai tour operator della fascia costiera campana e del nord Italia. Così l’ambasciatore della Città del Vino Teobaldo Acone avanza un primo passo per la promozione del territorio, annunciando uno scatto in avanti rispetto ai lavori annunciati dal tavolo tecnico provinciale allestito dal presidente Biancardi.

La promozione del territorio è infatti al centro del dibattito non solo del parterre provinciale- composto da vari operatori del settore- ma coinvolge a pieno titolo anche le Pro Loco e gli amministratori locali. Acone rilancia la necessità di pianificare interventi e una mappa aggiornata sull’enoturismo, per costruire una nuova politica del turismo e mettere insieme tutte le energie del territorio.

Vigneto di aglianico- Areale del Taurasi Tenuta Cavalier Pepe

“Ho deciso di mettere a disposizione la mia esperienza per sostenere l’iniziativa di un’agenzia di viaggi di Avellino, la Easy Rider, e costruire una mappa con le cantine da visitare e brevi itinerari enogastronomici da proporre ai turisti” annuncia l’ambasciatore irpino del vino. “L’associazione Città del Vino ha già sottoscritto due protocolli d’intesa con la Regione Campania e con il Comune di Avellino all’interno dell’area vasta. Ma siamo anche al tavolo provinciale voluto dal presidente Biancardi: ci siamo confrontati, ma prima di costruire una piattaforma promozionale territoriale si dovrà istituire una fondazione che ci consenta di operare” continua.

Un calce di vino bianco

L’enoturismo per Acone è una priorità assoluta a cui dovrà dedicarsi il tavolo tecnico provinciale, ma il passo propedeutico non può prescindere dalla formazione. “E’ necessario non essere approssimativi: la formazione è necessaria prima per i sindaci del vino, poi per le pro loco e a seguire per gli altri operatori impegnati sulla fornitura dei servizi” annuncia. “C’è una grande confusione in questo momento sulla promozione e sarebbe auspicabile un intervento della Regione Campania che metta a sistema una serie di elementi che stanno camminando da soli e in ordine sparso”.

Teobaldo Acone critica inoltre la attuale capacità di accoglienza dell’Irpinia, e chiede il concorso di tutti gli attori per la creazione di un brand e rendere appetibile il territorio. “Le istituzioni locali come sindaci e Provincia devono condensare un unico grande progetto: i distretti turistici che sono stati approvati in realtà frammentano il territorio, limitano il suo potenziale e saranno terreno di scontro sulla programmazione. Partiamo invece dalla valutazione dei turismi e da una congrua pianificazione: religioso, archeologico, naturalistico ed enogastronomico” aggiunge.

La mappa irpina dell’enoturismo intanto, abbraccia un percorso fra i tre Docg: il Greco, il Fiano e il Taurasi. “Abbiamo il prodotto, ma non siamo in grado di accogliere turisti, su questo deve venirci incontro la Regione con un progetto puntuale e dettagliato. Sono preoccupato dell’esito del tavolo provinciale perchè temo che possa essere disperso l’immane lavoro che è stato svolto in questi anni, e chiedo maggiori aperture e capacità di dialogo da parte di attori che dovrebbero dialogare naturalmente. Mi riferisco in particolare all’Istituto Agrario di Avellino e l’Università, per la costruzione di un vero polo enologico” conclude.


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