Flumeri, Asi: sul mercato i suoli non utilizzati da IIA

Il sindaco di Flumeri Angelo Lanza chiarisce la posizione del Consorzio rispetto all'area una volta occupata per intero dall'ex Irisbus. Tutta la metratura che non sarà utilizzata dall'Industria Italiana Autobus sarà oggetto di bando per altri imprenditori.

Si frammenta il lotto 19 dell’area industriale ASI di Valle Ufita. La parte non occupata dall’Industria Italiana Autobus si riposiziona sul mercato per ospitare nuovi investitori.

“Aspettiamo risposta dal Ministero dello Sviluppo Economico cui abbiamo inviato richiesta scritta”. A parlare il sindaco di Flumeri e parte del Direttivo dell’ASI Angelo Lanza. “Abbiamo chiesto ci vengano restituiti i terreni dell’Industria Italiana Autobus non utilizzati – prosegue Lanza – vogliamo redigere un bando e metterli a disposizione di altri investitori”.

Sul sito ufitano infatti, che è Zona Economica Speciale, “ricadono interessi di molti imprenditori – prosegue Lanza – al momento non abbiamo nulla di concreto o strutturato però l’interesse è alto e destinato a crescere. Il valore dell’area è maggiore rispetto al passato”.

E la notizia, quando l’Industria Italiana Autobus era sull’orlo del precipizio, venne comunque a galla. Proprio fuori i cancelli, nel mentre i lavoratori con le sigle sindacali lanciavano l’appello al Governo per il polo pubblico dell’autobus. E in alcuni il “timore” non è ancora svanito. Che cioè gruppi societari per così dire “maggiori” e operativi possano soppiantare il mega stabile dell’ex Irisbus.

Flumeri: il sindaco Angelo Lanza e un operaio Ex Irisbus

Tuttavia l’Accordo di Programma tra Regione Campania e Invitalia rispetto alla ricostruzione faticosa del macero dell’Industria italiana, ha fugato ogni dubbio. Parte del lotto sarà destinata alla produzione di autobus.

Ciò che però non sarà mai calpestato da lavoratori nè tantomeno percorso da autobus torna in mano ASI. Per riproporsi a nuovi candidati. E gli interessi sono diversi. Fra gli altri nei giorni scorsi pare abbia fatto capolino anche Giuseppe Bruno, imprenditore e capo di Confindustria Avellino.

“Quello che occorre per mettersi concretamente a lavoro e vedere l’area cambiare è il decreto attuativo del Governo – dichiara Lanza – c’è l’ok del Senato. Aspettiamo si pronunci la Camera dei Deputati”.

Molto pragmatico Angelo Lanza rispetto agli ultimi sviluppi dell’azienda. Afferma infatti: “per quanto riguarda l’IIA, il comunicato del Mise che riporta la suddivisione delle quote tra Karsan, Invitalia e Leonardo è un fatto positivo. Ma voglio capire chi produce. Vogliamo vedere uscire pullman dall’edificio“. A dire che, se ciò non dovesse avvenire, è tutto vago e fumoso. “Una toppa all’italiana” per dirla con parole degli operai più scettici.

Industria Italiana Autobus

L’iniziativa rappresenta anche un monito per l’attuale assetto societario dell’azienda nata nel 2015 per produrre autoveicoli. In Italia. Una spinta a fare presto, pena la perdita dell’immobile che, dopo l’ok della Camera alla ZES, non può certo permettersi di rimanere vuoto.

Oggi parte dell’area in passato gestita dal colosso Fiat, è una vera e propria fauna selvatica che, negli anni, si è arricchita di varie specie di volatili, di rovi e arbusti. Al punto da suscitare la curiosità e lo stupore di alcuni passanti.

Una responsabilità per l’azienda e per il sindaco Lanza che non può certo permettere il persistere di un ramo morto dell’industria in questa zona. O si faranno autobus in linea con la tradizione del sito oppure si lascia posto ad altri soggetti.

Le condizioni di contesto per la partenza dell’IIA, ci sono. C’è la mano governativa e regionale sullo stabile e sui circa 290 lavoratori. Occorre vedere cosa vorrà fare il socio privato. Certamente tutto l’avanzo di terreno sarà oggetto di bando. E questo certo non intacca l’industria ad oggi retta dall’ingegner Bene. Nascerà quindi un’area industriale vasta gremita che garantirà opportunità di lavoro e crescita per l’intero Mezzogiorno.


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