IIA, l’ex indotto rilancia. Loffredo: tavolo per una proposta al Governo

L’ex indotto della Industria Italiana Autobus rilancia per una soluzione positiva alla crisi aziendale. Con una lettera aperta scritta dal rappresentante Carmine Loffredo, l’ex indotto di aziende che operavano con l’ex Irisbus fanno sapere di essere pronte a riprendere un confronto che parta dal territorio.

«Oggi una protesta senza proposte è improduttiva», scrive Loffredo. U«na proposta seria è proponibile, perché c’è uno stabilimento strutturato, un territorio e maestranze formati, un indotto competente, finanziamenti già stanziati e solo in minima parte adoperati, soprattutto un mercato con relative commesse, nonchè veri imprenditori disposti a co-partecipare». Secondo Loffredo il Ministero dello Sviluppo Economico è ancora un interlocutore. «Il Governo ha manifestato volontà a chiudere positivamente la vertenza» Per Loffredo non tutto è compromesso, a parte la comprensibile delusione degli operai, che si ritrovano oggi in mezzo ad un complicato guado. «Ci sono vertenze nazionali irrisolte, o in corso di risoluzione, che evidenziano criticità più gravi di quelle in capo alla I.I.A. Spa».

Loffredo conclude che fermarsi ora nel confronto dovrebbe poi essere spiegato. Il metodo proposto dal rappresentante dell’indotto è la convocazione di un tavolo istituzionale a partire dalle rappresentanze locali, regionali e nazionali, dove elaborare una proposta da portare all’esame del Ministero dello Sviluppo Economico, dove resta l’impegno del Governo sull’ipotesi di un polo industriale pubblico.


Industria Italiana autobus può essere ancora rilanciata

di Carmine Loffredo*

Tutti delusi e sfiduciati di quanto è  avvenuto nell’incontro del 10/01/19, presso il MISE, che sembra essersi limitato alla discussione sugli ammortizzatori sociali per gli addetti attuali IIA, come illustrato dalla stampa e mass-media.

La sede del Ministero Sviluppo Economico

Tale legittimo argomento ha, però “DISTRATTO” gli interessati, i Sindacati, gli operai, gli stessi organi di informazione, dalla  vera questione, ovvero se avrà un futuro il Polo Industriale di Autobus in Italia”, oggi sfumato o perlomeno fermo  su di un binario di attesa che potrebbe anche essere un “binario morto”….

Ritornando ai tre mesi di cassa integrazione guadagni che si vorrebbero concedere, viene subito da domandarsi sul perché solo 3 mesi e non 6 o 12, periodo necessario qualora si decidesse di organizzare il “FAMOSO POLO ITALIANO”  .

Il prolungamento di solo 3 mesi non gioverebbe certamente alle maestranze, all’occupazione ed all’economia della  nostra Provincia, ma soli ai restanti attori .., a partire dall’ex Irisbus…

Nessun progresso è avvenuto dalla discesa in campo di Del Rosso,  all’insediamento del Governo Giallo Verde; la proprietà è oggi a maggioranza turca, che ancora non ha presentato un piano industriale per la produzione di bus in Italia (e sarebbe il quarto ..,.).

Tuttavia, ritengo che non bisogna  essere delusi e sfiduciati di ciò che è avvenuto il 10/01/2019 a Roma… perché almeno ci si è reso conto (da parte di tutti) che la gestione della vertenza ex Irisbus è stata un fallimento totale  e che non ci sono stati i buoni, ma solo i cattivi,  i furbi,  gli incompetenti, e che è stata penalizzata un’intera provincia  ………

Cosa fare? Gli operai avanzino tutte le azioni a loro tutela, ma su di un altro tavolo. I politici di Governo nazionale e regionale è necessario che si compattino e, mettendo da parte le divisioni e personalismi,  discutano su una più ampia prospettiva finalizzata a spingere  per un cambiamento di rotta e creare, senza ledere gli  interessi dell’attuale proprietà, un fattivo polo industriale di bus.

Ripeto, un’apertura di un tavolo di confronto (extra Mise, extra Karsan, extra lavoratori, ma con la partecipazione di politici ed Industriali, tra cui alcune storiche aziende dell’ex indotto Irisbus che ben conoscono ogni problematica, di segretari provinciali delle sigle sindacali) non può che portare un concreto contributo sia per verificare la presenza di condizioni odierne per continuare la produzione di bus in Valle Ufita (ed a Bologna) e sia per individuare (e valutarne la positiva fattibilità) un nuovo percorso, con nuove risorse economiche o l’utilizzo di quelle già stanziate e non adoperate,  che spinga  la proprietà, i nuovi imprenditori resosi disponibili, il MISE ad adottare la “soluzione finale”.

Non si possono lasciare le cose come sono, lasciar  scorrere le acque ed aspettare si realizzino danni irreparabili. La lotta non va limitata per garantirsi CIG ed eventuali prepensionamenti, ma deve portare ad effetti diffusi e duraturi, perché frutto di proposte serie a cui  difficilmente non si può non dare un seguito, perché nell’interesse di ogni parte interessata, come quelle scaturibili da simile detto tavolo di confronto.

Mi auguro che già al prossimo incontro al MISE la discussione sulla durata della nuova CIG,  e prepensionamenti eventuali per le maestranze, non rappresenti l’oggetto principale del confronto e già si possa discutere su di un documento proveniente dal succitato tavolo di lavoro che definisca chi, come, in che modo ed entro quale tempo, con quali risorse,  possa permettere di raggiungere obiettivi di occupazione e crescita economica.

Oggi una protesta senza proposte è improduttiva. Una proposta seria è proponibile, perché c’è uno stabilimento strutturato, un territorio e maestranze formati, un indotto competente, finanziamenti già stanziati e solo in minima parte adoperati, soprattutto un mercato con relative commesse, nonchè veri imprenditori disposti a co-partecipare, un Governo che ha manifestato  volontà a chiudere positivamente la vertenza. Ci sono vertenze nazionali inrisolte, o in corso di risoluzione, che evidenziano criticità insuperabili e sicuramente più gravi di quelle in capo alla I.I.A. Spa. Se non potesse essere proponibile, qualcuno dovrà illustrare il motivo che da 8 anni impedisce ogni risoluzione, e poi .. non potrà condannare una protesta da GILET GIALLI italiani legittimamente motivata.

(*) rappresentante dell’aziende dell’indotto


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