Avellino San Leonardo, “Alternativa c’è” interroga il Ministro: recuperare l’antica chiesa

I quattro senatori portano a conoscenza del governo lo stato di degrado di una testimonianza architettonica del quartiere medievale cancellato dal terremoto nel 1980

I senatori di ‘Alternativa portano a conoscenza del governo lo stato di degrado dell’antica chiesa di Avellino ubicata nella zona di San Leonardo, una testimonianza architettonica del quartiere medievale cancellato dal terremoto nel 1980. «Uno dei preziosi monumenti di Avellino, da anni, è abbandonato al degrado e alla rovina, tra il disinteresse delle istituzioni», scrivono in una nota i promotori dell’iniziativa. I quattro senatori di ‘Alternativa c’è’, all’opposizione rispetto al Governo Draghi sottolineano, si rivolgono al ministro Dario Franceschini perché «dia delle risposte immediate. Dopo lo sventramento post-terremoto del borgo medievale San Leonardo, Avellino rischia di perdere l’ultima testimonianza di storia e arte», scrivono. Di seguito il testo della interrogazione.


Recuperare la chiesa di San Leonardo ad Avellino

Interrogazione al Ministro della Cultura da parte dei senatori CORRADO , ANGRISANI , GRANATO , LANNUTTI | Atto n. 3-02606 – seduta n. 336

Avellino San Leonardo, la chiesa sul Fenestrelle

Premesso che: nel comune di Avellino, nei pressi del torrente “Fenestrelle”, sorge in posizione isolata lungo la via omonima l’antica chiesa di San Leonardo, monumento di particolare pregio storico-artistico e un tempo fulcro religioso borgo medievale extra civitatem che recava lo stesso nome, completamente sventrato negli anni ’80 a seguito dei disastrosi interventi di rinnovamento urbanistico post sisma, attuati in concomitanza con la fallimentare costruzione del complesso noto come “Mercatone”; l’edificio religioso, posizionato lungo l’antica via Salernitana a pochi metri dalla chiesa di Sant’Antonio abate e dalla fontana di Grimoaldo, fu costruito tra il 1114 e il 1133 e fu annesso a un monastero benedettino dipendente dalla prestigiosa badia di Cava dei Tirreni; come documentato nel volume II della “Storia illustrata di Avellino e dell’Irpinia”, con la relativa scheda curata da Giuseppe Muollo, funzionario della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Avellino e Salerno, la grangia di San Leonardo di Avellino acquisì nei secoli notevole prestigio e importanza, potendo gestire, attraverso lasciti e donazioni, terre, vigneti e numerosi mulini nel fondovalle; il complesso monastico, raffigurato nell’opera a stampa di Giovanni Battista Pacicchelli agli inizi del XVIII secolo, fu completamente distrutto dal terremoto del 1732: successivamente, grazie all’impegno finanziario di alcuni notabili irpini (il canonico Domenico Bernabeo, Nicola di Ruberto e Domenico Nevola), fu ricostruita solo la chiesa, consacrata nel 1736; danneggiato dal sisma del 1980 e escluso da qualsiasi intervento di consolidamento o ristrutturazione, l’immobile è oggi in condizioni fatiscenti e di gravissimo degrado strutturale, con rischi di crollo: soffocato dai rifiuti e dalla vegetazione infestante, l’edifico di culto mostra numerose lesioni lungo la facciata e sui fianchi, cornicioni e intonaci cadenti, mentre la copertura lignea (a falde inclinate e manto di coppi) appare dalle foto aeree dissestata e a tratti divelta, esponendo la struttura sottostante a continue infiltrazioni di acqua piovana; senza interventi di restauro o manutenzione da 40 anni, la chiesa è stata dunque insipientemente abbandonata all’incuria e versa in stato di rovina tra il disinteresse e l’acquiescenza delle istituzioni. Quell’irripetibile testimonianza di storia, architettura e arte rischia, infatti, di andare perduta per sempre anche a causa delle colpevoli inadempienze dell’amministrazione dei beni culturali che, nell’ambito dei propri compiti di vigilanza e conservazione, avrebbe dovuto adottare già da tempo ogni misura necessaria per la sua salvaguardia, si chiede di sapere:

Avellino San Leonardo, i resti dell’antico quartiere medievale dopo il sisma del 1980

se il Ministro in indirizzo sia al corrente di quanto sopra e possa riferire quali attività ispettive abbia condotto, negli anni, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Avellino e Salerno per vigilare e valutare periodicamente lo stato di conservazione della chiesa avellinese di San Leonardo, le sue condizioni strutturali e le criticità, nonché verificare eventuali sottrazioni del patrimonio mobile a quella afferente;
se il citato ufficio periferico del Ministero della cultura abbia avviato e completato il procedimento per la dichiarazione dell’interesse culturale dell’edificio e se abbia intimato, e quando, ai proprietari, possessori o detentori del bene di eseguire gli interventi necessari per assicurarne la conservazione; se non ritenga necessario, ai sensi dell’articolo 32 del codice dei beni culturali e del paesaggio (decreto legislativo n. 42 del 2004), adottare provvedimenti contingibili e urgenti per la messa in sicurezza della chiesa, al fine di prevenire ulteriori danni e crolli che potrebbero avere severe ripercussioni anche sull’incolumità pubblica e la sicurezza; se, ancora ai sensi del codice, abbia inoltre provveduto a sollecitare il Comune e le altre istituzioni competenti ad una maggiore attenzione al decoro del bene culturale in sé ma anche del contesto paesaggistico in cui si inserisce.


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