Provincia, Alaia: sostengo Biancardi. Al voto il centrosinistra si spaccherà

Il consigliere regionale chiarisce la linea di Proposta civica per l'Irpinia, ribadendo l'appoggio al sindaco di Avella, candidato per il centrodestra. Dure critiche nei confronti del Pd.

Vincenzo Alaia

Il consigliere regionale Vincenzo Alaia spara a zero sul Pd e puntualizza la linea politica della compagine elettorale da lui promossa per il rinnovo del consiglio provinciale.

Alaia, in questi giorni si è detto che Proposta civica è una lista border line. Chiariamo definitivamente la sua posizione: chi sosterrà per la presidenza della Provincia?

«La nostra è una lista civica. Sono sempre stato chiaro sul percorso seguito, sulla nostra appartenenza, ma anche sulla condivisione del progetto del sindaco di Avella, Domenico Biancardi. Confermo, quindi, che il mio sostegno va a lui».

La lista annovera tra i candidati amministratori di varia estrazione politica. Non crede che il 31 ottobre qualcuno possa compiere scelte diverse dalla sua?

«Nel costruire la lista, più che badare all’appartenenza politica, abbiamo seguito il criterio della territorialità. Sono infatti presenti rappresentanti di tutte le comunità irpine. Non escludo che possa esserci chi decida di andare in un’altra direzione. Ma c’è una cosa che trovo intollerabile».

Dica pure…

«Che qualcuno si arroghi il diritto di dispensare patenti di identità e di appartenenza politica o di esprimere giudizi sulla coerenza dei percorsi altrui. Io sono stato eletto in consiglio regionale in una lista di centrosinistra e resto in quest’area politica».

Nessun divorzio in vista con il governatore De Luca?

«Il rapporto con De Luca e la mia adesione alla maggioranza di Palazzo Santa Lucia non è in discussione. Ciò che non condivido è la posizione del Pd in occasione delle scadenze elettorali».

Cosa contesta ai Democratici?

«La mancanza di rispetto nei confronti degli alleati della coalizione. Saremmo stati disponibili ad un confronto vero e franco anche per le elezioni provinciali, ma non c’erano i margini. Pretendono che gli altri si allineino alle loro decisioni, subendo le dinamiche e gli scontri interni al Pd. Abbiamo quindi deciso di fare altro, avendo come priorità i problemi del territorio. Mi auguro che questo segnale venga recepito. Altrimenti sono destinati all’isolamento».

Ritiene che ci sia malcontento tra gli amministratori del centrosinistra?

«Direi proprio di sì. Le decisioni calate dall’alto, i tatticismi, la mancanza di attenzione per le questioni del territorio e l’insensibilità dimostrata nei riguardi di chi rappresenta le istituzioni locali sta creando non poche insofferenze».

Come andrà a finire questa sfida elettorale?

«Sulla carta la presenza di sindaci democratici e popolari è nettamente prevalente, ma il 31 ottobre potrebbe esserci una sorpresa per il centrosinistra. Sono convinto che questo clima si tradurrà in un voto critico rispetto al Pd e a certi metodi del passato. La vittoria di Biancardi è dietro l’angolo».

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