Dissesto Idrogeologico in Irpinia, Iannace: risanare col PNRR

Il medico ex consigliere regionale della Campania interviene all’indomani del forte temporale che si è battuto in diverse zone della provincia e del territorio regionale

Utilizzare i fondi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per risanare il dissesto Idrogeologico in Irpinia. La proposta arriva da Carlo Iannace, già candidato al Senato con il Pd ed ex consigliere regionale della Campania, intervenuto all’indomani del forte temporale che si è battuto in diverse zone della provincia e del territorio regionale. Di seguito la sua nota.


Dissesto Idrogeologico in Irpinia e in Campania, curiamo il nostro territorio con i fondi PNRR

Nota di Carlo Iannace | Medico già candidato al Senato con il Pd ed ex consigliere regionale della Campania

Carlo Iannace, chirurgo

Sono rimasto incredulo nel vedere le immagini dell’altro giorno che mi giungevano da Montella, Lioni e da altri Comuni campani nel corso del temporale di venerdì. È assurdo che ormai ad ogni pioggia forte ci siano allagamenti e frane. Qualcosa non va.

LA PROPOSTA. Qualche mese fa sono state definite in Gazzetta Ufficiale le modalità di presentazione di istanze, da utilizzare dai Comuni ai fini della richiesta di contributi, per l’annualità 2023 con scadenza 15 settembre 2022 che riguardano Interventi di messa in sicurezza del territorio a rischio idrogeologico di tipo preventivo nelle aree che presentano elevato rischio di frana o idraulico per la riduzione del rischio e l’aumento della resilienza del territorio e di ripristino delle strutture e delle infrastrutture danneggiate a seguito di calamità naturali, nonché di aumento del livello di resilienza dal rischio idraulico o di frana. E poi per la manutenzione straordinaria delle strade e messa in sicurezza dei tratti di viabilità e manutenzione straordinaria su ponti e viadotti. Spero che ne abbiano fatto richiesta molti Comuni campani”. E Iannace poi aggiunge : “ Siamo una Regione straordinaria e bellissima, ma allo stesso tempo molto fragile. Ad oggi le amministrazioni locali si sono mosse per affrontare queste problematiche ma forse non è ancora sufficiente. Lo dissi quando ci fu l’alluvione nel Sannio nel 2015 e lo ripeto ancora oggi che bisogna mettere in sicurezza prima di tutto i torrenti e i fiumi, soprattutto nelle aree dove più critica è la situazione e più fragile è il territorio anche a causa di edificazioni in deroga a qualsiasi principio di cautela. I fondi del PNRR e quelli regionali destinati al dissesto idrogeologico devono essere spesi in modo tempestivo ed efficace, o i territori saranno sempre meno resilienti ai cambiamenti climatici. Bene dunque quei Comuni che hanno espletato assunzione di tecnici per rafforzare e implementare le squadre di tecnici da inserire in organico per la realizzazione dei progetti connessi all’attuazione del Recovery Plan e risorse professionali di livello adeguato, capaci di affrontare le sfide per la ripartenza economica contenute nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Se qualche Comune non l’ha fatto si attivasse per farlo.

PRESERVARE LA SICUREZZA. Il dissesto idrogeologico non coinvolge solo terreni incolti o campagne ma coinvolge persone, edifici, beni culturali e anche attività imprenditoriali. Il rischio di dissesto è altissimo. Ma ce ne ricordiamo sempre dopo una tragedia…I fondi per curare il nostro territorio ci sono stati e ci sono ma spesse volte non vengono utilizzati o per la troppa burocrazia o perché gli enti hanno poco personale per espletare la documentazione. Forse, grazie al Pnrr, si potrà far qualcosa.


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