Debito dell’Alto Calore, De Luca: interviene la Regione

ACCORDI CON LA PUGLIA, VIA AI RISTORI PER CAPOSELE E CONZA. Il Presidente della Campania ha annunciato in diretta Facebook venerdì scorso la creazione di un fondo per salvare l'azienda pubblica di Avellino

Vincenzo De Luca, Presidente della Regione Campania durante il suo videomessaggio

«Gli errori del passato hanno prodotto il debito dell’Alto Calore che non pagheranno i dipendenti e il territorio». Il Governatore Vincenzo De Luca, intervenuto venerdì pomeriggio nella consueta diretta su Facebook, ha annunciato l’intervento della Regione Campania per salvare l’azienda idrica pubblica irpina, realizzando la giusta sostenibilità finanziaria, ecologica e infrastrutturale del sistema gestionale delle sorgenti, ha spiegato, annunciando anche lo sblocco dei ristori per i Comuni. Per l’Alto Calore Servizi spa, azienda gravata da oltre 140 milioni di debito consolidato, De Luca ha fatto sapere che la Regione interverrà con un proprio fondo per il salvataggio, puntando l’indice contro le gestioni degli ultimi decenni. Il debito della spa Alto Calore riguarda una società che ha meno di vent’anni. Il riferimento di Vincenzo De Luca, quindi, riguarda il periodo di tempo intercorso tra la fine del Consorzio Interprovinciale Alto Calore e l’inizio della nuova gestione, per anni articolata su una società principale, la Servizi, ed una ausiliaria, la Patrimonio & Infrastrutture.

La sede dell’Alto Calore spa

Solo il 13 marzo del 2003, ai sensi dell’art. 35 comma 8 della legge del 28 dicembre del 2001 n. 448, il Consorzio si è trasformato in Società per Azioni e ha preso il nome di “Alto Calore Servizi S.p.A.”.

ALTO CALORE IRPINO VERSO IL SALVATAGGIO. Per l’Alto Calore irpino, risultante dalla scissione dal ramo d’azienda sannita, si concretizza il salvataggio, su cui decideranno definitivamente i giudici del Tribunale di Avellino a partire dal 10 novembre, quando l’amministratore unico presenterà il piano di concordato che, nel frattempo, il 7 novembre sarà approvato dai soci. In caso contrario, se il concordato proposto dalla dirigenza dell’azienda idrica non fosse ratificato dagli azionisti e poi approvato dal Tribunale di Avellino, Alto Calore andrebbe in liquidazione e spetterebbe alla Regione Campania decidere come procedere, in base alla legge. Il Comitato dell’Eic si prepara ad ogni evenienza nella seduta dell’8 novembre, quando dovrà scegliere il gestore del servizio idrico. Ratificando la volontà del Distretto Idrico Irpino, che ha deliberato la continuità dell’attuale assetto incentrato sull’Alto Calore, l’Eic ha messo all’ordine del giorno l’iter per affidare comunque il servizio idrico nei tempi perentori stabiliti dal Governo. Il destino dell’Alto Calore è nelle mani dei Comuni irpini.

ACCORDI CON LA PUGLIA, VIA AI RISTORI PER CAPOSELE E CONZA DELLA CAMPANIA. Mentre il Comune di Cassano contesta al Tar il riassetto della governance idrica decisa dalla Regione Campania e dai Comuni, con lo sdoppiamento in due ambiti avellinese e beneventano dell’ex Calore Irpino,  l’accordo bilaterale con la Puglia sulle sorgenti non si ferma. All’interno di questa intesa, i pilastri sono: il bilanciamento tra Campania e Puglia sullo sfruttamento delle falde e delle fonti idriche irpine; la riorganizzazione dei prelievi idrici all’interno della Campania, realizzando una decina di invasi collinari; i ristori per i territori collegati a sorgenti e invasi. La Giunta Regionale ha creato il fondo che raccoglierà le risorse finanziarie destinate, appunto, al ristoro dei Comuni. De Luca ha annunciato primi beneficiari Caposele (sede delle sorgenti Sanità da cui origina il fiume Sele) e Conza della Campania (per l’omonimo lago, intorno al quale si è sviluppata una nota oasi naturalistica).


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