Il sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia ha rivolto il suo saluto di commiato, terminato il suo mandato con il Governo Draghi. è cessato nelle funzioni che aveva assunto nel marzo del 2018 con i Governi Conte I e II. Fino a ieri Carlo Sibilia ha avuto la delega anche ai Vigili del Fuoco, Soccorso Pubblico e Difesa Civile, oltre alle competenze relative ai servizi elettorali e demografici e alla finanza locale e quelle in materia di antiusura, antiracket e tutela delle vittime dei reati mafiosi e dei reati intenzionali violenti. Di seguito il messaggio da lui affidato ai social media.
Il saluto di commiato di Carlo Sibilia, sottosegretario uscente al Ministero dell’Interno
Nota di Carlo Sibilia | Sottosegretario uscente all’Interno
Il giuramento del nuovo governo coincide per me con la fine dell’incarico al Ministero dell’Interno. Quattro anni e mezzo fatti di tante soddisfazioni, ma anche tante difficoltà. 3 governi diversi, la guerra alle porte dell’Europa e una pandemia che mai dimenticherò per la mole di lavoro e per il senso di responsabilità che ci ha imposto. Sono stato il cittadino italiano più giovane ad aver mai ricoperto la carica di Sottosegretario al Viminale. Ringrazio il Movimento 5 Stelle che mi ha scelto per ricoprire questo ruolo in tutti gli ultimi tre governi che ha avuto il nostro Paese. Sono rimasto l’unico componente della mia forza politica con questa esperienza ad essere rimasto con orgoglio nel Movimento 5 Stelle. Ho dato il massimo ogni giorno per ripagare la fiducia riposta in me, comportandomi sempre con disciplina, onore e impegno costante. Non ho mai servito un padrone, ma ho sempre tenuto fede al mandato ricevuto dai cittadini. Ho restituito in questi anni più di 320.000 euro del mio stipendio per progetti utili alla collettività e alle piccole imprese, non considerando le indennità di carica per le funzioni ricoperte alle quali ho sempre rinunciato dal primo momento senza percepire neanche un centesimo. La parola che più di tutte descrive il mio stato d’animo oggi è: gratitudine. Verso la mia famiglia che ha sacrificato se stessa per permettermi di poter dedicare anima e corpo alla mia funzione. Sono grato a tutte le persone che ho incontrato in questo cammino perché tutte mi hanno insegnato qualcosa. Sono grato ai cittadini informati e con l’elmetto che hanno portato problemi, soluzioni e istanze varie riponendo in noi fiducia e supportandoci senza condizioni.
Sono grato a tutti quelli che hanno criticato in maniera costruttiva. Sono grato a tutte le persone che hanno collaborato con me con lealtà e non facendomi mai mancare il loro sostegno. Sono grato a tutte le persone che lavorano al Viminale. In particolare quelle che hanno trascorso ogni giorno gomito a gomito con me. Ho veramente goduto del vostro servizio. Sono grato a quelle 6 persone che hanno ascoltato il mio primo “comizio” e alle migliaia degli anni successivi. Sono grato a quell’1,35% di cittadini Campani che ci ha votati la prima volta che ci siamo candidati alle regionali nel 2010, al 25% delle politiche 2013, al 33% del 2018 e al 15,6% del 2022 che ha ancora creduto in noi. Grazie! Ci avete dato tanta fiducia che sempre abbiamo custodito come la più preziosa compagna di viaggio.
Ma sono grato anche a tutti quelli che non ci hanno votato perché ci hanno spinto a chiederci cosa fare per migliorare. Infine, sono grato a me per non aver mai mollato, per aver superato tanti miei limiti e aver accettato tutte le sfide mettendo sempre al primo posto il bene del Paese e non il mio personale. Sapevo esattamente quali fossero allora i miei valori e le mie motivazioni. Oggi li sento rafforzati. Molti hanno scommesso sempre sulla sconfitta facendosi sopraffare dall’invidia. Magari molti si saranno chiesti cosa avrei fatto in caso d’insuccesso…beh, credo non lo sapremo mai. Ora non voglio fare l’elenco delle cose fatte, quelle delle quali vado orgoglioso o meno, perché non è un messaggio di addio. Di certo però non posso non citare alcune battaglie storiche. Di sicuro sono grato per aver combattuto al fine di creare e difendere misure memorabili come il reddito di cittadinanza e il superbonus. Ma in particolare solo lieto per aver colmato, dopo 40 anni di attese, la distanza di trattamento tra i Vigili del Fuoco e altre forze dell’ordine. Un punto del programma con il quale sono stato eletto nel 2018. Una delle tante promesse mantenute.
Ringrazio tutti quelli che si sono battuti al mio fianco per ottenere questo risultato. In sostanza vorrei solo dire a tutti quelli che hanno tratto beneficio dalla mia attività e a quelli che giudicano meno bene il mio operato, che, in ogni caso, ogni obiettivo prefissato è stato perseguito con tutte le forze, nonostante le difficoltà, al massimo possibile e senza condizionamenti. Infine vorrei dare il mio saluto più grande a tutte quelle famiglie che hanno subito la scomparsa di uno dei propri cari durante l’assolvimento del proprio dovere o come vittima innocente di mafia. L’esperienza al Ministero dell’Interno mi ha messo in contatto con queste realtà che mi hanno sempre dato una motivazione infinita a non cedere mai. Un Vigile del Fuoco, un Poliziotto, un Carabiniere o un Agente di polizia locale che, senza percepire stipendi milionari… anzi, esce per fare il proprio dovere per poi magari non fare più ritorno a casa, simboleggiano il sacrificio più alto verso il prossimo. Un sacrificio che dovrebbe unire tutti noi italiani. E la dignità delle famiglie che ho incontrato è la lezione di vita più importante che si possa ricevere. Grazie a tutti. Un solo rammarico, quello di non aver avuto la possibilità di realizzare tutto questo con qualche anno di anticipo in modo da poter arricchire tutto il mio percorso con i preziosi consigli di mio padre. Tuttavia sono certo che la sua buona stella mi abbia guidato durante questo emozionante cammino”.
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