Rifacimento delle infrastrutture Idriche in Irpinia, pronti progetti per 400 milioni

IL PROGRAMMA RIGUARDA 53 COMUNI. Il Ministero per il Sud e la Coesione territoriale deve valutare (per il finanziamento) le proposte presentate in risposta al bando per la misura FSC 2021-2027 e quota delle risorse della perequazione infrastrutturale. Il Presidente Buonopane con la Provincia è coordinatore di tutti i cantieri

Provincia di Avellino. La sede di Palazzo Caracciolo

La Provincia e Comuni hanno scelto e proposto al Governo progetti per 387 milioni di euro per il rifacimento delle infrastrutture Idriche in Irpinia. Il Presidente Rizieri Buonopane ha annunciato il programma ‘Acqua Bene Comune della Provincia di Avellino’, informato che ha inoltrato la documentazione al Ministero della Coesione sabato scorso, in anticipo di 48 ore rispetto alla scadenza.

Rino Buonopane

L’intervento riguarda le reti ma anche infrastrutture fognarie e depurative ricadenti in 53 dei 118 Comuni dell’Irpinia. Spiccano interventi attesi da decenni, come Tra il collettore fognario intercomunale (Avellino, Monteforte, Mercogliano) del Torrente Fenestrelle e la rete dei sotto servizi idrico fognari di Ariano Irpino, entrambi per 6 milioni di euro. «Questo programma rappresenta una svolta epocale», ha spiegato Buonopane ai cronisti riuniti nella sala Grasso di Palazzo Caracciolo. Per la Provincia di Avellino non solo il ruolo di capofila della partnership comunale, ma anche la responsabilità della funzione di ente coordinatore del programma in raccordo con Regione Campania, Alto Calore Servizi e Comuni. Come è stato sottolineato durante la conferenza stampa, il Ministero vaglierà le schede presentate, tra le quali figurano anche 45 progetti già elaborati per i Comuni dall’Alto Calore Servizi, poi stabilirà quali saranno ammesse a finanziamento. I progetti sono stati trasmessi anche alla Regione Campania, che nelle prossime settimane dovrà programmare quali ammettere al finanziamento con i fondi del programma strutturale.

«SBLOCCARE IL RIFACIMENTO DELLE INFRASTRUTTURE IDRICHE IN IRPINIA». Mentre a Napoli la Regione Campania ha predisposto un Piano strategico per l’autonomia idrica contro la siccità (leggi l’articolo) e il Sistema della Grande Adduzione Primaria di interesse regionale «per la gestione delle principali fonti idriche e degli acquedotti strategici» (leggi l’approfondimento), ad Avellino gli investimenti sulla riqualificazione di reti e impianti sono stati bloccati per anni, a causa della situazione finanziaria dell’Alto Calore Servizi spa (impossibilitata ad accedere ai fondi del PNRR per il forte indebitamento che preclude l’affidamento del servizio integrato). Il tavolo di coordinamento tecnico con i Comuni promosso presso la Provincia di Avellino è stato voluto dall’ente di palazzo Caracciolo per «condividere le modalità di partecipazione al Bando Infrastrutture Idriche» e coordinare gli interventi sul territorio.

Guasto all’adduttrice

IL MINISTERO PER IL SUD VALUTA I PROGETTI PROPOSTI PER IL FINANZIAMENTO . La prima opportunità è stata offerta dal Ministero per il Sud e la Coesione territoriale, che ha pubblicato il bando per la misura FSC 2021-2027 e quota delle risorse della perequazione infrastrutturale. Il Ministero «ha chiesto alle amministrazioni pubbliche, tra cui gli enti locali, di inviare le proprie candidature in forma semplice o associata individuando anche un Comune capofila, rispetto a determinati ambiti d’interesse: Captazione e accumulo; Potabilizzazione; Trasporto e distribuzione; Fognature; Depurazione; Riutilizzo e restituzione all’ambiente della risorsa idrica; Monitoraggio dei corpi idrici», ha fatto sapere il Presidente Buonopane con una nota diffusa dall’ufficio stampa di Palazzo Caracciolo. Secondo quanto fa sapere la Provincia di Avellino, «le proposte saranno esaminate dall’Agenzia della coesione sociale, tenendo conto di una serie di criteri: Coerenza con la pianificazione di settore dell’EIC e distretti competenti; Cantierabilità, da intendersi come tempi stimati per l’effettivo avvio dei lavori; Strategicità degli interventi, mediante la valutazione di indicatori di risultato relativi, ad esempio, alla gestione delle crisi in caso di scarsità di risorsa idrica, alla riduzione del “water divide”, agli interventi che utilizzano tecnologie innovative e a basso impatto ambientale; Significatività economica dell’intervento, nel senso che ciascun progetto non potrà avere importo inferiore al milione di euro». Inoltre, i progetti preliminari «saranno verificati anche con riferimento alla complementarietà e integrazione rispetto ad altri investimenti già finanziati, in corso di realizzazione o già realizzati (tra questi, in primis, le misure del PNRR), anche al fine di evitare sovrapposizioni e discrasie».


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