Nocciola d’Irpinia IGP, sì della Regione Campania. Tocca a Mipaf e Ue

Il presidente Capone (Ordine Agronomi Avellino): "Riconoscimento importante per valorizzare e promuovere meglio un’altra eccellenza agroalimentare irpina".

La Regione Campania ha espresso parere favorevole alla richiesta di riconoscimento della “Nocciola d’Irpinia IGP” presentata ad inizio anno dal comitato promotore. Lo fa sapere l’Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Avellino, attraverso una nota diffusa dal Presidente Antonio Capone.

Le nocciole irpine parte importante della produzione nazionale italiana

Nocciola d’Irpinia Igp, riconoscimento importante per valorizzare un’altra eccellenza agroalimentare irpina

Dichiarazione di Antonio Capone | Presidente Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Avellino

Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Avellino

Si tratta di un momento importante, dopo quasi quattro anni di lavoro tra incontri e coinvolgimento dei diversi attori della filiera. Il passaggio successivo, per il completamento dell’iter, sarà la disamina e quindi, il parere, prima del MIPAF – ministero politiche agricole e forestali e poi, del Parlamento Europeo. Avere un riconoscimento cosi importante significa diversificare, attribuendo un marchio d’origine, significa valorizzare un prodotto e un territorio per promuovere meglio un’altra eccellenza agroalimentare Irpina.

Antonio Capone (Ordine dei Dottori Agronomi e Dottori Forestali della Provincia di Avellino)

Marchio IGP – Indicazione Geografica Protetta – è una carta d’identità che consente di tracciare meglio il prodotto e di consentire al consumatore finale di fare scelte di acquisto più consapevoli. L’ordine dei Dottori Agronomi e Forestali della provincia di Avellino ha collaborato e supportato attivamente l’iniziativa, con tecnici specializzati nella corilicoltura, sia come promotori che come comitato tecnico scientifico. Siamo consapevoli che la strada è ancora lunga e c’è bisogno della partecipazione di tutti. Occorre insistere sulla qualità dei prodotti e nell’ottimizzazione del processo tecnico/produttivo. Bisognerà continuare a difendere la biodiversità a puntare su varietà autoctone per sfuggire all’omologazione di massa e alimentare la consapevolezza e la voglia di rivalsa di un territorio. Ringrazio infine il comitato promotore, gli imprenditori agricoli, le associazioni di categoria, i centri di ricerca, le università, le istituzioni tutte e le tante persone del territorio che credono in progetti ambiziosi come questo.


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