Per il Comitato Acqua Bene Comune – aspettando Godot è inconcepibile la scelta del’Ente Idrico Campano di procedere ad una divisione del Distretto Calore Irpino. «Nessuno dei protagonisti di questa decisione ha ritenuto di spiegare la necessità e l’opportunità della scissione e soprattutto la sua convenienza per la salvaguardia della gestione pubblica e irpina della risorsa idrica nella nostra provincia che, per la sua orografia, è beneficiata da un bacino importante», si legge in una nota, riportata di seguito.
Sconcertante la scelta di scindere in due il Distretto idrico Calore Irpino
Nota del Comitato Acqua Bene Comune – aspettando Godot
Il Comitato Acqua Bene Comune-aspettando Godot assiste con sconcerto alla decisione dell’EIC di scindere in due l’ambito Calore Irpino. Nessuno dei protagonisti di questa decisione ha ritenuto di spiegare la necessità e l’opportunità della scissione e soprattutto la sua convenienza per la salvaguardia della gestione pubblica e irpina della risorsa idrica nella nostra provincia che, per la sua orografia, è beneficiata da un bacino importante. Alle mancate spiegazioni si aggiunge l’invettiva del Presidente De Luca riguardo alle “porcherie” perpetrate negli ultimi 20 anni all’Alto Calore. Non spiega perché lui, Presidente della Regione da 7 anni, abbia consentito tali “porcherie” senza intervenire. Anzi, nelle ultime elezioni regionali ha accolto la candidatura dell’attuale Amministratore dell’Ente in una lista elettorale in suo appoggio. Coloro che hanno cariche pubbliche provinciali, i consiglieri regionali, i parlamentari nonché i sindaci, peraltro soci di Alto Calore, hanno sempre taciuto in questi ultimi 4 anni di battaglie che il nostro Comitato ha promosso per portare alla luce ed affrontare i rischi connessi alla perdita della gestione pubblica dell’acqua irpina e dei finanziamenti del PNRR per il rifacimento delle reti necessario per ridurre le perdite di risorsa. E tacciono ora che De Luca, confermando il suo disinteresse per l’Irpinia, tenta di dare l’estrema unzione all’Ente che gestisce la maggiore risorsa provinciale malgrado gli scippi senza ristori ecologici né le auspicabili perequazioni tariffarie. La politica irpina è stata sorda alle nostre grida quando ancora tutto era possibile, ora i rappresentanti istituzionali eletti si mobilitino insieme per salvare le nostre risorse idriche e la loro gestione pubblica e irpina, o insieme si dimettano. Come Comitato aderiremo a qualsiasi azione concreta volta a salvaguardare l’acqua bene comune.
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