Sanità territoriale ‘senza personale’, De Luca tiene il veto

Il Governo non riesce a superare il no della Campania sul Dm 71 nella Conferenza Stato-Regioni. Per il Governatore campano occorre spendere per assumere il personale necessario e riequilibrare gli stanziamenti tra i diversi territori. «Devono dare certezze sugli impegni»

Il Governo non riesce a superare il veto della Campania sulla riforma della Sanità territoriale (Dm 71) nella Conferenza Stato-Regioni. Il programma, che richiede l’unanimità dei Governatori per poter diventare operativo, è fermo sul nodo del personale. Per ora non è stata indicata la soluzione per le coperture richieste di Vincenzo De Luca, secondo il quale gli investimenti infrastrutturali e tecnologici non bastano a rendere attuativo il riassetto della medicina prospettato. Per il Governatore campano occorre spendere per assumere il personale necessario.

Il governatore della Campania, Vincenzo De Luca

Lo scorso 28 aprile la stessa Conferenza delle Regioni ha riferito la posizione di De Luca. «Il Governo vuole darci ottocento milioni di euro di fondi europei per realizzare 170 case di comunità e colmare un gap rilevante e storico per la medicina territoriale, ma non ci dice dove prenderanno i fondi per il personale e per i costi connessi», ha affermato a Marcianise (Caserta) per inaugurare presso l’ospedale i nuovi reparti di terapia intensiva e per la procreazione medico-assistita. «Se resta tale situazione come Regione Campania non daremo l’ok all’intesa in Conferenza Stato-Regioni». Riportando i contenuti della sua interlocuzione con il Governo in sede di Conferenza Stato-Regioni, il Presidente della Campania ha chiarito che per ora non ci sono certezze. «Ci hanno detto ‘poi vedremo’. Ma poi vedremo che? Sono dieci anni che non si vede mai la fine del tunnel. O ci dite oggi quali sono le risorse o la Campania non firmerà l’intesa, e ricordo che in Conferenza serve l’unanimità, altrimenti il Governo non può andare avanti o deve prendersi le proprie responsabilità facendo una scelta, ma esponendosi ai ricorsi alla Corte Costituzionale».

Roberto Speranza, Ministro della Salute

LO STALLO. Lo stallo tra Governo e Regioni va avanti dal 30 marzo, quando il Ministero della Salute si è trovato di fronte la Regione Campania. Il provvedimento è tra le condizioni chiave per ottenere entro il 30 giugno il disco verde al Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). La proposta che il Governo ha messo sul tavolo tiene conto delle risorse finanziarie disponibili. In aggiunta, c’è l’opzione di un tavolo tecnico istituzionale a guida ministeriale (Economia e delle finanze-Salute), con l’obiettivo di monitorare l’attuazione del decreto e predisporre gli interventi normativi che si renderanno necessari per implementare la dotazione già prevista. Le fonti messe a disposizione del Piano della Sanità Territoriale sono quelle del Fondo sanitario nazionale (decreto-legge n. 34 del 2020: “…rafforzare l’offerta sanitaria e sociosanitaria territoriale, necessaria a fronteggiare l’emergenza epidemiologica conseguente alla diffusione del virus SARS-CoV-2”), quelle della programmazione sul Bilancio dello Stato (integrata quest’anno), Component 1 nell’ambito del PNRR (progetto “Casa come primo luogo parte di cura – Assistenza Domiciliare”).

RIPARTO SANITARIO, L’ALTRO FRONTE DEL GOVERNATORE DE LUCA. Il Governatore ha rilanciato il confronto con Ministero e Governo non solo sulla Sanità territoriale, ma anche nel merito di alcune criticità che riguardano la sanità campana. In sede di Conferenza Stato Regioni ritiene debba essere rivisto il riparto del fondo sanitario tra le Regioni, «che penalizza da decenni la Campania, ancor più dopo i 10 anni di commissariamento». De Luca sollecita soprattutto l’autorizzazione a nuove assunzioni, visto il prolungato blocco del turn over che ha depauperato gli organici medico-sanitari e ospedalieri dal 2007 in poi.


Il Piano in Italia
  • PNRR DELLA SALUTE E MEDICINA TERRITORIALE: GLI INVESTIMENTI. Il piano per la medicina territoriale investe nel complesso precisamente 8.042.960.665,58 euro. Somma gli investimenti della Missione 6 e le risorse del Fondo Complementare per l’investimento “Verso un ospedale sicuro e sostenibile” per un importo complessivo di 1.450.000.000 euro.
  • SI AGGIUNGONO 2,720 MLD PER LA TELEMEDICINA. A queste somme si aggiungeranno quelle dell’intervento M6C1 1.2.1 Casa come primo luogo di cura e Telemedicina – sub investimenti Assistenza Domiciliare, per un importo di 2.720.000.000 euro. Questo fondo sarà oggetto di una successiva proposta di ripartizione, con tempi in linea col cronoprogramma finanziario del PNRR.
  • IL PNRR SALUTE PER LA SANITÀ TERRITORIALE: IL RIEPILOGO.  L’iter di attuazione degli interventi della Missione 6 – Salute del PNRR e del PNC prevede: per la Component 1 – Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale: la realizzazione di 600 Centrali Operative Territoriali entro il primo semestre 2024; la realizzazione di 1.350 Case della Comunità; la realizzazione di 400 Ospedali di Comunità entro il primo semestre del 2026; per la Component 2 – Innovazione, ricerca e digitalizzazione del Servizio sanitario nazionale: la sostituzione di 3100 grandi apparecchiature entro la fine del 2024; l’ultimazione di 280 interventi di digitalizzazione di DEA di I e II livello entro il 2025; l’ultimazione di 109 interventi di antisismica, cui si aggiungono ulteriori 220 interventi finanziati con le risorse del PNG; l’adozione da parte delle Regioni di 4 nuovi flussi informativi – nell’ambito del nuovo sistema informativo sanitario NSIS – relativi alla riabilitazione territoriale, ai servizi di assistenza primaria, agli ospedali di comunità e ai consultori familiari, entro il 2025; lo sviluppo di competenze tecnico-professionali, digitali e manageriali per 293.386 dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale entro il primo semestre 2026.
Il Piano in Campania
  • LE CIFRE: PER 169 CASE E 45 OSPEDALI DI COMUNITÀ 380 MILIONI. Con l’investimento di oltre 380 milioni di euro, la Regione Campania punta a realizzare 169 Case della Comunità, 45 Ospedali di Comunità, (ciascuno con 20 posti letto, cioé 1 ogni 50-100mila abitanti, come da parametri indicati dal Ministero della salute) e 58 Centrali Operative territoriali (COT). L’obiettivo, ha spiegato il Presidente De Luca, è creare «un raccordo tra i diversi soggetti coinvolti nel processo assistenziale» per «gestire il servizio del 118, sul territorio regionale», in modo da «decongestionare i grandi ospedali», e «far ripartire lo screening anti-tumorale», che dal 2018-2019 ha visto un progressivo rallentamento per l’emergenza sanitaria del Covid-19.
  • INVESTIMENTI PER NUOVE APPARECCHIATURE: DISPONIBILI 130 MILIONI. Il presidente della Giunta regionale della Campania Vincenzo De Luca ha dettagliato le cifre per quanto riguarda le apparecchiature che saranno acquistate pe ammodernare la Sanità della Campania. Con un investimento di 130 milioni si acquisteranno, tra l’altro: 7 risonanze magnetiche e 47 Tac. Circa 160 milioni saranno destinati al completamento del programma di digitalizzazione delle ASL, per realizzare il fascicolo sanitario elettronico per ciascun residente nella Regione, oggi sperimentato in una piccola parte del Paese.

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