‘Quaranta’: le poesie di Graziella Di Grezia ‘in mostra’ ad Avellino

Inaugurazione sabato 19 marzo, ore 17 nella Sala Espositiva del complesso monumentale. Le opere saranno fruibili fino al 25 marzo

Con “Quaranta” Graziella Di Grezia espone le sue poesie nell’ex Carcere Borbonico di Avellino, promuovendo una mostra particolare.

Graziella Di Grezia

Il percorso espositivo si compone di 40 poesie in cornice, una sintesi cronologica dell’attività editoriale dal 2000 al 2022. Allo spettatore/lettore la possibilità di interagire con la poesia esposta attraverso sedute appositamente dedicate alla lettura ad alta voce, alla riflessione e alla scrittura di versi, ispirazioni e impressioni personali.

L’OPERA. Non è solo la celebrazione dei suoi primi 40 anni, ma anche la testimonianza di come la forza di volontà riesca a dilatare il tempo, trasformando un’originaria passione in elemento focale della propria attività professionale. Un punto di svolta nella sua vita artistica e lavorativa, ma anche un messaggio che racchiude valori di bellezza e speranza per una società che ne ha sempre maggiore necessità. Così “Quaranta” di Graziella Di Grezia si presenta al pubblico, l’esposizione di poesie ospitata dal Complesso Monumentale Ex Carcere Borbonico di Avellino da sabato 19 a venerdì 25 marzo, a cura di Claudia Mercaldo e Gemma Savelli.


Quaranta, poesie in mostra. Di Graziella Di Grazia

La mostra
  • Quaranta, mostra di poesie di Graziella Di Grezia. Dal 19 al 25 marzo 2022. Inaugurazione sabato 19 marzo, ore 17. Sala Espositiva Ex Carcere Borbonico di Avellino. Ingresso libero, martedì-sabato: 9.00-13.00/16.00-19.00. «L’evento si svolge nel pieno rispetto della normativa anti-Covid 19. Con il patrocinio della Provincia di Avellino e di Graus Edizioni».

Il progetto

IL PERCORSO PERSONALE ED ARTISTICO

di Graziella Di Grezia

‘Quaranta’ vuole condensare al suo interno il percorso poetico dai miei 18 anni fino a oggi, attraverso gli estratti delle pubblicazioni editoriali che hanno caratterizzato questo periodo della mia vita. La mostra nasce da un percorso che si è modificato negli anni, dall’adolescenza all’età adulta. A partire da “Anima”, con versi ispirati da principi e ideali, proseguendo con le raccolte “Crisalide” e “Viva”, dedicate alla nascita dei miei figli. Ci sono poi alcune liriche di “Quest’anno non vado al mare”, e ancora di “Versi immersi”, che è l’espressione della pandemia, e infine quelle dall’ultimo volume, “Quaranta”, che potrebbe essere il punto di svolta della vita che si fa tutt’uno tra professione e passione, il giro di boa tra questi eventi. Se fino a ora si era dato maggiore risalto all’aspetto professionale medico della mia vita, ora esso diviene un tutt’uno con l’arte. La mia vita, le mie esperienze, anche quelle negative, si fanno messaggio affinché diventino condivisione. Un principio anche di carattere consolatorio, basti pensare che in medicina funziona così. C’è la necessità di esternare un sentimento per sentirsi meglio, parte di qualcosa, più liberi. Considero la poesia come una necessità, un’esigenza fisica per filtrare la realtà. Sarebbe bello che le poesie diventassero sempre più veicolo di comunicazione, anche in piccole azioni della vita. Una poesia che possa accompagnare il quotidiano, diffondendo bellezza, aprendo le anime, generando armonia.


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