Fim, Fiom e Uilm hanno diffuso un documento congiunto dopo la riunione in videconferenza con il management della IIA – Industria Italiana Autobus sul piano strategico aziendale, tenuto oggi, 17 febbraio. Presentato la situazione finanziaria attuale, l’azienda costruttrice di autobus e pullman ha tratteggiato, anticipandolo, il piano strategico 2022-2026 approvato dal CDA. «Oggi ci sono le condizioni per poter far diventare IIA un’azienda, a controllo pubblico, in grado di competere con gli altri grandi player del settore, ma occorre un ruolo attivo delle Istituzioni nazionali e locali», osserva il sindacato. Nel merito dell’organizzazione, tuttavia, ritiene necessario e chiede l’apertura di un confronto. Di seguito la nota di Fim, Fiom e Uilm.
Necessario aprire il confronto sul piano industriale e sull’organizzazione del lavoro per il futuro dell’azienda
Comunicato sindacale unitario di Fim, Fiom, Uilm

Si è tenuto oggi, in video conferenza, l’incontro con management di Industria Italiana Autobus per discutere della situazione industriale e del piano strategico.
L’azienda ha presentato la situazione finanziaria e ha accennato, a grandi linee, il piano strategico 2022-2026 approvato dal CDA. Per quanto riguarda la crisi di liquidità, che ha determinato la sospensione degli approvvigionamenti da parte dei fornitori e quindi della produzione, l’azienda ha dichiarato di aver ottenuto dai soci un impegno di tipo finanziario e che sono aperte interlocuzioni con alcuni istituti bancari. Questo dovrebbe portare in breve tempo a sboccare la situazione e far ripartire la produzione. Dal punto di vista degli ordini ad oggi nel portafoglio ci sono 460 autobus da produrre e altri 50 dovrebbero arrivare nelle prossime settimane, inoltre l’azienda sta cercando di uscire dal perimetro italiano partecipando a gare in altri paesi. È positivo che, nonostante le criticità, ci sia la prospettiva di una ripartenza veloce ma per farlo occorre mettere i lavoratori in condizione di lavorare in condizioni migliori e risolvere i problemi di squilibrio strutturali dell’azienda. I lavoratori degli stabilimenti di Bologna e Flumeri hanno dimostrato, nel corso di questa annosa vicenda, responsabilità e competenze e anche nelle fasi più critiche non si sono tirati indietro. Per arrivare ad avere un grado di efficienza e qualità tale a rendere l’azienda competitiva sul mercato, anche internazionale, è necessario migliorare l’organizzazione complessiva a partire dalle linee produttive, prevedere investimenti sulle attrezzature e continuare sulla strada della ricerca e dello sviluppo di nuove tecnologie.
Per questo è necessario avviare un confronto sul piano industriale e sugli obiettivi che deve partire però dall’analisi delle cause dell’inefficienza per arrivare a condividere un percorso che possa realmente rilanciare la produzione di autobus nel nostro paese e migliorare le condizioni complessive delle lavoratrici e dei lavoratori. I fondi del PNRR sulla mobilità sono un’opportunità e devono essere utilizzati per costruire la filiera italiana della produzione di autobus nel nostro paese. Oggi ci sono le condizioni per poter far diventare IIA un’azienda, a controllo pubblico, in grado di competere con gli altri grandi player del settore, ma occorre un ruolo attivo delle Istituzioni nazionali e locali.
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