Polizia Municipale di Montemiletto, Gruppo Art.54: no a questo regolamento

La consigliera Diana Sarro spiega con un documento le ragioni del voto contrario in aula: «Esprimere voto favorevole avrebbe significato acconsentire ad un semplice riempimento di una carta, che poi non viene posta in esecuzione»

Il gruppo ART.54 ha espresso il proprio voto contrario in consiglio comunale al regolamento per la Polizia Municipale di Montemiletto. «Esprimere voto favorevole avrebbe significato acconsentire ad un semplice riempimento di una carta, che poi non viene posta in esecuzione», spiega Diana Sarro, consigliera comunale ed esponente del Gruppo ART.54, che spiega le ragioni in un documento diffuso ai media. Ecco il testo.


No al nuovo Regolamento per la Polizia Municipale di Montemiletto: ecco le ragioni

Nota di Diana Sarro | Gruppo consiliare Art.54

Diana Sarro, Gruppo consiliare Art.54

Dell’intervento al Consiglio Comunale di giovedì 10 febbraio è doveroso un’analisi attenta, per chiarire quanto espresso nei pochi minuti previsti da regolamento. Il gruppo ART.54 ha espresso il proprio VOTO CONTRARIO all’approvazione del regolamento di Polizia Municipale, in primis per rimarcare quanto sostenuto in questi due anni di amministrazione: Non basta dire abbiamo dotato il comune di un nuovo regolamento se poi non lo si attua.
Esprimere voto favorevole avrebbe significato acconsentire ad un semplice riempimento di una carta, che poi non viene posta in esecuzione. Ciò, anche alla luce del fatto che, il Comune nonostante abbia un nuovo vigile urbano, da oltre due mesi, sembrerebbe stazionare nell’ufficio anagrafe. Questo ad evidenziare un’assoluta inadeguatezza nella valorizzazione delle risorse, nonostante questo sia stato uno dei temi centrali della campagna elettorale.

Montemiletto, Porta del Centro storico

Stesso discorso vale per il regolamento sulla detenzione dei cani padronali, il quale, ad esempio, prevede ad esempio il divieto dei cani a catena e di detenere cani sprovvisti di chip. Ebbene, seppur lodevole l’iniziativa del Corpo della Municipale tale regolamento è rimasto lettera morta!
Inoltre, nell’intervento si è evidenziato come il regolamento predisposto fosse incompleto, non prevedendo espressamente e dettagliatamente una competenza sul tema del randagismo e della tutela ambientale disciplinando la Video Sorveglianza, progetto seguito dal consigliere Capobianco. Anche come sottolineato dal consigliere Capobianco, che nonostante un affidamento per la manutenzione e riparazione dell’impianto di videosorveglianza NULLA È STATO FATTO per mettere tale impianto a supporto del Corpo di Polizia Municipale. È doveroso sottolineare come tale impianto possa essere utile a contrastare i furti e l’abbandono indiscriminato di rifiuti. Ora, lungi dal dilungarmi oltre sul tema del randagismo, che per molti può risultare superfluo e/o insignificante, ma è da evidenziarsi che la legge nazionale già regolamenta i vari settori e materie di competenza dei Vigili Urbani. Il randagismo rientrerebbe in ogni caso nelle competenze dei Vigili, e per lo più visto il lavoro fatto per dotare il Corpo della Municipale di un regolamento sarebbe stato meglio farlo in modo completo. È opportuno spiegare ai cittadini che la questione randagismo non è solo una questione di sensibilità ma, è anche una questione di economia per le casse del Comune. Allo stato attuale in canile ci sono n.22 cani per un costo di circa € 30.000 annui. In due anni e mezzo sono stati fatti catturare, sterilizzare, cippare ed adottare -molti senza farli passare per il canile – quasi 80 cani, tutti del territorio di Montemiletto e questo ha significato, pulizia del territorio, sicurezza sanitaria e sicurezza stradale con relativo risparmio per eventuali risarcimenti danni agli automobilisti.
Questo, ha consentito un notevole risparmio alle casse comunali che non ha dovuto sostenere le spese di “alloggio” in canile. Questi risultati sono stati raggiunti oltre all’impegno di alcuni cittadini invitati a tanto dalla consigliera Art. 54, anche soprattutto all’associazione SOS NATURA che opera sul nostro territorio. Tutto ciò per dire che il Corpo della Municipale aveva necessità di un regolamento, tuttavia, andava evidenziata la discontinuità nella pratica di quanto redatto in quel regolamento, un regolamento scritto conta poco se non attuato in concreto perché l’uso non misurato diventa disuso; ogni “non-controllo” crea un costo per le casse comunali.


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