Bancarotta fraudolenta nell’Arianese, sequestri preventivi per due aziende

La Guardia di Finanza ha eseguito i provvedimenti emessi dal Gip di Benevento nell'ambito di una indagine della Procura sannita

Nell’ambito di una indagine per bancarotta fraudolenta nell’Arianese, stamane la Guardia di Finanza della Compagnia di Ariano Irpino ha eseguito un decreto di sequestro preventivo nei confronti di una società, con la contestuale nomina di un amministratore giudiziario. I militari hanno proceduto al sequestro preventivo del denaro ritenuto costituente il profitto del reato. Il provvedimento, finalizzato alla confisca per equivalente, è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Benevento. Le ipotesi di reato riguardano la bancarotta fraudolenta e la dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.

Guardia di Finanza in azione

SEQUESTRATI OLTRE 112MILA EURO. I sequestri sono stati decisi a valle della attività investigativa coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Benevento. Le due società hanno sede nell’hinterland arianese, fa sapere una nota della Procura. Le aziende operano nel settore della fabbricazione delle macchine e di altro materiale meccanico, e ha ad oggetto, quale profitto dei reati contestati, denaro e disponibilità finanziarie delle predette persone giuridiche fino alla concorrenza di euro 112.254,00 somma pari all’imposta ritenuta evasa.

La sede dela Procura della Repubblica di Benevento

LE INDAGINI. Le indagini sulla presunta bancarotta fraudolenta nell’Arianese sono state svolte attraverso l’esecuzione di analisi ed acquisizioni documentali unitamente a plurimi e capillari accertamenti bancari, scaturite da specifiche notizie di carattere investigativo acquisite su segnalazione dell’Agenzia delle Entrate Direzione Provinciale di Avellino e dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione Direzione Regionale della Campania. «I provvedimenti oggi eseguiti sono misure cautelari disposte in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari delle stesse sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva», ricorda la Procura.

 

 

 

 

 

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