Medicina Democratica: processo Isochimica tardivo, serve di più

LA PROPOSTA: «UTILIZZARE I FONDI DEL PNRR PER GARANTIRE LA SALUTE IN TUTTI I LUOGHI DI LAVORO» Le associazione con l'AIEA rinnova l'impegno in tutte le sedi locali e nazionali «per liberare finalmente il Paese dall'Amianto». L'intervento del referente Paolo Fierro

Per Medicina Democratica e AIEA (Associazione Italiana Esposti all’Amianto) il processo sul disastro ambientale dell’Isochimica è apprezzabile, ma tardivo. Il responsabile di MD, Paolo Fierro, sottolinea il merito del Procuratore Rosario Cantelmo, capace di portare in dibattimento il danno causato dall’amianto a lavoratori e ambiente, ma teme i tempi lunghi dell’appello. In questo contesto, le associazioni rinnovano l’impegno «nella lotta per liberare finalmente il Paese dall’Amianto» nel processo con l’avv. Bartolo G. Senatore e in tutte le sedi. Di seguito l’intervento.

L’interno delle Isochimica (repertorio)

MEDICINA DEMOCRATICA: LIBERARE IL PAESE DALL’AMIANTO ÈUN’INDEROGABILE PRIORITÀ

di Paolo Fierro | responsabile di Medicina Democratica

Medicina Democratica, con l’AIEA, Associazione Italiana Esposti all’Amianto, pur apprezzando lo sforzo del Procuratore Cantelmo, nel portare a giudizio alcuni responsabili dell’Isochimica Avellinoe delle Ferrovie dello Stato, si rammarica della lunghezza e tardività del processo, durato quasi 6 anni per arrivare alla sentenza di primo grado, nonché del mancato ristoro delle lesioni causate ai lavoratori. In Appello ci saranno ulteriori prescrizioni a causa dell’insufficienza e dell’inadeguatezza delle leggi del tempo e di quelle di oggi! Resta da risolvere un grosso problema politico, nella necessità di chiudere la vicenda Amianto con la consapevolezza che tutti, INAIL compresa, Ispettorati del lavoro, ASL, Regione, Comuni, ecc., debbano procedere a difendere ambiente, lavoratori, cittadini e chiunque sia costretto ad avere a che fare con l’Amianto. Ci sono ancora sul territorio nazionale tra i 60 e i 70 milioni di tonnellate di Amianto, che è necessario smaltire in sicurezza. Utilizziamo i fondi del PNRR per chiudere una buona volta e definitivamente,la questione Amianto. Si utilizzino le risorse del PNRR anche per risolvere questo problema, non consegnandole a privati speculatori, ma a sicure strutture pubbliche: non lasciamo che anche quest’attività di moderna resistenza-resilienza, venga affidata alla speculazione privata! Per l’Amianto dobbiamo ritenerci tutti responsabili e non possiamo trasferire soltanto ai giudici,problemi che sono più grandi delle loro capacità e possibilità. Siamo tutti responsabili della permanenza sul territorio di questo disastro ambientale. La sicurezza va intesa anche comeprevenzione, che si traduce in salvaguardia della salute dei lavoratori e risparmio di vite umane. Medicina Democratica e AIEA, presenti nel processo con lo studio dell’avv. Bartolo G. Senatorenon si arrendono e saranno al fianco di lavoratori, cittadini e Comuni, nella lotta per liberare finalmente il Paese dall’Amianto.


L'Associazione

COSA FA MEDICINA DEMOCRATICA MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE. (Dal sito di Medicina Democratica). Medicina Democratica è un movimento nato alla fine degli anni sessanta e fondato nel 1972 da Giulio Alfredo Maccacaro, che si è formalizzato nel primo congresso nazionale, divenuto cooperativa a r.l. nel 1978 a Milano, e infine associazione ONLUS a Milano nel 2003. Dal suo inizio MD, come movimento e come organizzazione si è occupata della salute nei luoghi di lavoro, facendo inchieste e rivendicando l’applicazione delle leggi sulla sicurezza e salute in ogni luogo di lavoro. La caratteristica peculiare di MD è quella di essere un’organizzazione che è formata da medici, ricercatori ed altri tecnici della prevenzione e della sanità insieme ai più svariati soggetti, cittadini utenti del Servizio Sanitario Nazionale. Fra i principali fondatori di MD, il prof. Giulio Maccacaro, direttore dell’istituto di biometria e statistica medica dell’università di Milano, per primo portò in Italia l’epidemiologia, una disciplina assolutamente importante per la ricerca e la definizione delle cause che determinano morbilità e mortalità. Da allora (G. Maccacaro è morto nel 1977) MD ha individuato una metodologia di intervento nei luoghi di lavoro che coinvolge da subito i lavoratori interessati, raccogliendo in modo puntuale e scientifico i dati di nocività (rischi e danni) sui quali poi chiedere agli enti pubblici preposti una validazione oggettiva (visite ed indagini diagnostiche e analisi ambientali strumentali). MD sempre dal suo inizio e a seguire fino ad oggi ha particolarmente lavorato sui cancerogeni professionali, affermando al seguito degli studi del prof. Maccacaro e di altri, come il prof Lorenzo Tomatis, recentemente scomparso, direttore per 10 anni della Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC) che non esiste per gli agenti tossici cancerogeni, teratogeni e mutageni alcun valore limite (MAC o TLV) al di sotto del quale la salute degli esposti possa essere salvaguardata. All’interno di questo discorso uno dei primi interventi svolti da MD – i cui membri agiscono a livello volontario, senza chiedere alcun compenso personale – ha riguardato il riconoscimento dei danni da amianto a partire all’inizio dalle situazioni di esposizione delle officine grandi riparazione delle ferrovie dello Stato e/o delle aziende che si occupavano della coibentazione e, in seguito, decoibentazione delle carrozze ferroviarie. La prima iniziativa risale al 1977 all’O.G.R. di Foligno in Umbria, quindi all’OGR di Santa Maria La Bruna (Na) e alle Officine Stanga di Padova. In seguito l’impegno sull’amianto è diventato talmente ampio che MD ha costituito nel 1989 a Casale Monferrato l’Associazione Esposti Amianto, divenuta Ass. Italiana Esposti Amianto (AIEA) che ha sede nell’attuale sede nazionale operativa di Medicina Democratica (Milano, via dei Carracci, 2).


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