L’Automotive dell’Irpinia è ripartito, Fismic: l’industria c’è, il Pnrr no

LA CRITICA ALLE ISTITUZIONI LOCALI: PNRR AL PALO IN IRPINIA: «MANCA UN DISEGNO STRATEGICO». Il bilancio del 2021 e le prospettive per il 2022 nella relazione del segretario Zaolino, che ha riunito questa mattina gli attivisti sindacali della filiera industriale provinciale

La Fca Pratola Serra

L’Automotive dell’Irpinia è ripartito dopo un anno difficile, lasciando intravedere prospettive importanti per il 2022 e oltre. Questo il bilancio tracciato dalla Fismic/Confsal, che ha riunito questa mattina, presso la sede provinciale di Avellino, gli attivisti delle maggiori fabbriche «per fare il punto della situazione in vista della ripresa produttiva che avverrà nei primi giorni di gennaio». Di seguito la nota del segretario Giuseppe Zaolino.


L’Automotive dell’Irpinia è ripartito: moderato ottimismo sul futuro produttivo e occupazionale dell’Irpinia. Ma il Pnrr locale non c’è

Nota di Giuseppe Zaolino | Segretario provinciale Fismic/Confsal

Giuseppe Zaolino, Segretario della Fismic di Avellino

La prima Azienda che aprirà i battenti sarà Stellantis di Pratola Serra il 3 gennaio, tutte le altre la settimana successiva. Dopo l’ufficializzazione dei motori per i veicoli commerciali, si prepara un anno di lavoro per la produzione di quasi 400.000 pezzi tra motori e basamenti, lasciandosi alle spalle 12 anni di cassa integrazione e di grandi preoccupazioni. La vera sorpresa potrà arrivare da Industria Italiana Autobus di Flumeri. Se le parole del Presidente e Amministratore Delegato Ing. Antonio Liguori prenderanno corpo con il nuovo piano industriale, (che sarà presentato nel mese di gennaio) l’azienda di Flumeri si candida per un rilancio forte con nuovi investimenti, tali da garantire il mantenimento della società in mano pubblica. L’altra buona notizia è il finanziamento per il completamento della Lioni/ Grottaminarda. Asse Mediano strategico che collegherà il Tirreno e l’Adriatico creando le condizioni per un rapido sviluppo dell’intera area. In Alta Irpinia registriamo un fermento industriale con nuovi investimenti, nella filiera dell’alluminio con capofila la Sirpress di Valerio Gruppioni. Il progetto vede coinvolte anche la Schlote di Nusco e la Magna di Bari per la produzione a regime di quasi 6 milioni di cambi in alluminio per i grandi gruppi dell’Auto Tedesca. Ci aspettiamo, con le dovute cautele, riferite all’ incertezza Covid anche una ripresa della Ema di Morra De Sanctis. Restano le preoccupazioni legate alla crisi dei microprocessori che hanno rallentato la Denso di Pianodardine e tante piccole realtà dell’indotto. L’industria manifatturiera nonostante la crisi si è riorganizzata e guarda al nuovo anno con ritrovata fiducia. Purtroppo l’incognita vera per l’Irpinia è l’assenza della politica ed un piano strategico collegato al PNRR.


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