Lioni e Lacedonia tra le 100 stazioni italiane a valenza storica

L'AEC - Association Européenne des Cheminots Associazione Europea dei Ferrovieri, L'Assoutenti-UTP di Milano e ANFG (ferrovieri del Genio) conferiranno il Premio Italferr nell'estate del 2022 ai Sindaci dei due Comuni e alla Associazione Inlocomotivi «per l'impegno dedicato alla riapertura della Linea storica Avellino-Rocchetta Sant'Antonio

La stazione ferroviaria di Lioni

Sono annoverate anche Lioni e Lacedonia tra le 100 stazioni italiane ad alta valenza storica. L’AEC – Association Européenne des Cheminots Associazione Europea dei Ferrovieri, L’Assoutenti-UTP di Milano e ANFG (ferrovieri del Genio) conferiranno il Premio Euroferr nell’estate del 2022 ai Sindaci dei Comuni di Lioni, Lacedonia e Rocchetta Sant’Antonio.

Pietro Mitrione, presidente onorario della associazione In_loco_motivi di Avellino

Le stazioni di Lioni e Rocchetta Sant’Antonio Lacedonia sono considerate da AEC (Association Europeenne Cheminots) Stazioni ad Alta Valenza Storica Turistica Ambientale e Archeologica. L’obiettivo del Premio ‘Euroferr’ è rendere nota al pubblico italiano la specificità e le caratteristiche di pregio dei territori legati storicamente dalla presenza della ferrovia, che ha contribuito dalla fine dell’800 in poi a determinarne lo sviluppo e l’identità. Nel corso della manifestazione sarà premiata anche l’Associazione Inlocomotivi «per l’impegno dedicato alla riapertura della Linea storica Avellino-Rocchetta Sant’Antonio». Si riconosce il merito civile e culturale a questa istituzione del volontariato: «Ha lottato e si è adoperata per la riattivazione della linea ferroviaria Avellino – Lioni – Rocchetta Sant’Antonio Lacedonia presieduta da Pietro Mitrione, storico Capo stazione della linea».

L’accoglienza del treno turistico nella stazione Rocchetta Sant’Antonio-Lacedonia

LA SCHEDA

Nella scheda che segue, l’AEC – Association Européenne des Cheminots Associazione Europea dei Ferrovieri – Italia descrive così le stazioni di Lioni e Rocchetta Sant’Antonio – Foggia.

  • La stazione di Lioni

    La Stazione di Lioni. Lioni è un comune italiano di 6 138 abitanti della provincia di Avellino, in Campania. Il nome del paese appare per la prima volta in un atto di donazione datato 883, con il quale il principe longobardo Sicardo concede alla badessa di S. Sofia una proprietà sita in “Leoni”. Nei Registri Angioini si legge di diversi reclami (tra il 1289 e il 1306) avanzati da alcuni feudatari di Oppido verso i colleghi di S.Angelo. Questi avrebbero disposto una serie di agevolazioni per chi volesse andare a coltivare le terre sulla riva sinistra dell’Ofanto facendo sì che i contadini di Oppido si trasferissero a “Li Lyuni”, abbandonando le vecchie terre. Ritornando all’ipotesi della discesa dei Liguri Apuani nelle zone del Sannio Irpino, pare che una violenta guerra che distrusse Ferentino, Oppido e Lioni (uno dei vici di quella città), costringesse alla fuga gli abitanti di quelle terre per evitare la morte o la prigionia. Il Senato Romano pensò allora di ripopolare quelle zone facendovi trasferire (forzatamente) le tribù ribelli dei Liguri. Costoro furono divisi in quattro colonie una delle quali occupò l’alta valle dell’Ofanto insediandosi nei vecchi territori di Ferentino. Cominciò dunque a svilupparsi il “Vico de li Lyuni” dove nacquero i primi abituri, che non erano nient’altro che grotte nelle quali ancora oggi rimangono tracce di abitazione. Lioni fu una delle cittadine più gravemente colpite dal terremoto dell’Irpinia del 1980. I morti furono 228, quasi l’intero patrimonio edilizio risultò distrutto o gravemente danneggiato. Fu insignita della medaglia d’oro al merito civile per la capacità dimostrata nell’affrontare la ricostruzione edilizia e sociale. La stazione di Lioni è una stazione ferroviaria, sulla linea Avellino-Rocchetta Sant’Antonio, è situata in pieno centro cittadino. Inaugurata insieme alla linea Avellino-Rocchetta Sant’Antonio nel 1895, la stazione di Lioni ha avuto in passato un ottimo movimento sia passeggeri che merci. A causa del terremoto dell’Irpinia del 1980 la stazione fu completamente rasa al suolo ed è una delle poche che dopo il sisma fu ricostruita. L’esercizio ferroviario sulla linea è rimasto sospeso dal 12 dicembre 2010 al 30 novembre 2014. Ora il traffico Ferroviario è esclusivamente costituito dai bei Treni Storici della Fondazione FS sulla tratta Avellino Rocchetta mentre è attivo da Rocchetta a Foggia.

  • Stazione di Rocchetta S.Antonio- Lacedonia

    La Stazione di Rocchetta Sant’Antonio- Lacedonia. La stazione pugliese a servizio dei comuni di Rocchetta Sant’Antonio, nella quale è situata, e Lacedonia, che si trova in Campania. La stazione si trova ad una notevole distanza da entrambi i centri: dista dal primo, circa una quindicina di chilometri; dal secondo, in territorio irpino, quasi venti. La stazione è ubicata sulla linea ferroviaria Foggia-Potenza, ma da essa si dipartono anche due linee a carattere locale, per Avellino (per ora interessata al solo traffico storico turistico) e per Gioia del Colle (ora chiusa ma di possibile riapertura), facendo sì che sia un importante nodo ferroviario a carattere locale. Inaugurata nel 1891, la stazione di Rocchetta Sant’Antonio-Lacedonia venne costruita in territorio pugliese al confine con le regioni Campania e Basilicata, nei pressi del fiume Ofanto: questa era una scelta strategica ed anche quasi obbligata poiché grazie al fiume si aveva acqua per rifornire le locomotive che all’epoca erano a vapore; questo però comportava una certa distanza dai centri abitati. La stazione divenne ben presto un vivace nodo ferroviario, dove, oltre alle linea passante per Foggia e Potenza, si dipartivano anche una linea per Avellino e Gioia del Colle. Il traffico passeggeri, così come il traffico merci, era buono, grazie anche ai numerosi contadini della zona. Con il passare degli anni e l’avvento del trasporto su gomma la stazione è caduta in una profonda crisi dovuta allo scarso traffico delle linee per Avellino e Gioia del Colle, anche se il problema principale resta la lontananza dai due centri più vicini. L’esercizio ferroviario sulla linea per Avellino è sospeso dal 12 dicembre 2010. Fino al 1935 era denominata semplicemente “Rocchetta Sant’Antonio”. Dal 2016, occasionalmente, torna ad essere percorsa, seppur a livello turistico, la tratta Avellino- Rocchetta Sant’Antonio con il treno storico della Fondazione FS Italiane.

«LE ROTAIE COME UNICA STRATEGIA PER UNIRE LE TERRE ED I POPOLI». L’ASSOCIAZIONE E IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE. L’AEC – Association Européenne des Cheminots ricorda sulle pagine del suo sito istituzionali le origini dell’associazione. «Di ritorno da un viaggio ad Amburgo, dal 2 al 10 marzo 1959, in occasione di un gemellaggio tra Marseille e Hambourg, 16 ferrovieri Italiani e Francesi – fra gli altri A. Cuttica, G. De Rosa, G. Di Noto, I. Mapelli, B. Molina, A. Morchio, Armand Huet, Richier, Jacques Aubert, Ronez, Blanc, Maurel e Guillaumont – hanno avuto l’idea di costituire l’Association Europèenne des Cheminots. L’assemblea plenaria costitutiva  ebbe luogo a TORINO, il 21, 22 e 23 luglio 1961 presso l’Auditorium del Museo dell’Automobile, con la partecipazione della Commissione Federalista Europea. L’ASSOCIATION EUROPEÉNNE DES CHEMINOTES (A.E.C.) fondata nel 1961, raggruppa attualmente i ferrovieri dei seguenti Paesi Europei: ALBANIA, AUSTRIA, BELGIO, BULGARIA, FRANCIA, GERMANIA, GRECIA, ITALIA, LETTONIA, POLONIA, REGNO UNITO, REPUBBLICA CECA, ROMANIA, SLOVACCHIA, SLOVENIA, SPAGNA, UNGHERIA. Dal luglio 2002 l’Associazione partecipa con diritto consultivo alle Commissioni ONU di Ginevra per tutto quello che attiene il mondo del trasporto. La sua azione si pone principalmente NELL’EUROPA DEGLI UOMINI; a questo titolo l’Associazione è membro permanente del Movimento Europeo Internazionale. Le manifestazioni internazionali o bilaterali organizzate dalle differenti branche dell’Associazione permettono: di sviluppare con contatti la coscienza europea dei ferrovieri; di fare vivere insieme i ferrovieri in uno spazio sociale europeo; di promuovere lo sviluppo delle Ferrovie europee». Per informazioni: http://www.aecitalia.org/web/chi-siamo/aec-in-italia/.


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