“Piuma sul petto” di Sarah Iandolo

La raccolta di poesie della studentessa di Avellino "in cui risuonano echi di melodie del cuore, mentre il ripetersi del rumore dei passi, una sorta di altalenante attesa di un momento meraviglioso, che si delinea attraverso l’aspettativa del sogno"

“Piuma sul petto” di Sarah Iandolo. Una poesia in cui risuonano echi di melodie del cuore, mentre il ripetersi del rumore dei passi, una sorta di altalenante attesa di un momento meraviglioso, che si delinea attraverso l’aspettativa del sogno, aleggia nello spazio e la mente risale l’onda dei ricordi e si frantuma a contatto con il “limite”, segno di una frattura inaspettata e non voluta, un modo immaginario per fuggire da un sentimento che fa paura.

Si avverte profondo il senso di mancanza e nostalgia per ciò che si è avuto e si è perduto attraverso i meandri del tempo che passa, mentre la lontananza dall’oggetto d’amore, viene scalfita dal rifiuto di accettarla, finchè avviene qualcosa che sembra disperdere i sogni infranti e ritrovare un punto fermo: ”sei venuto a cercarmi”. L’autrice si dibatte continuamente per riuscire a salvarsi dalla marea di sensazioni che la travolge per
giungere a un momento in cui vi è un connubio di cuori tra loro due ed egli le “regala l’anima”.

Attraverso i versi, si dipana il racconto di un amore a volte tormentato, reso a volte disperato dal profondo dolore per una delusione vissuta, attraverso le lacrime mute e silenziose di un momento di paura e di incertezza. Suggestiva è la forza e la determinazione con cui l’autrice affronta i momenti difficili di questo rapporto sentimentale che spesso viene vissuto attraverso la nostalgia e rimpianto per gli attimi rubati.

L’elemento cardine dei versi è l’alternanza tra l’ingenuità del bambino e la passionalità carnale dell’uomo, che si incarnano in parole intrise di sensualità, mentre in fondo si avverte una incessante richiesta di amore, silenzi che nascondono parole non dette e segreti forse inconfessabili. Scaturiscono somiglianze tra i due ragazzi che vivono un profondo tormento, anche se celato da gesti eclatanti: suggestivo è un verso, tra le
ultime poesie della raccolta: “Scusa, ma ho vinto”, una lotta impari, oscillante tra la debolezza e la propria forza interiore.

A cura di Ilde Rampino

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