Raccolta differenziata in Campania al 54,16% nel 2020. ORGR: in crescita

L'Osservatorio Regionale sulla Gestione dei Rifiuti ha diffuso i dati certificati relativi alla produzione urbana, alla percentuale di differenziazione ed al tasso di riciclaggio raggiunto dai Comuni, dagli Ato e dalle Province sul territorio regionale. Il Presidente Enzo De Luca: «Assessorato al lavoro per chiudere l'intero ciclo ambientale sul territorio regionale entro due anni»

Aumenta la raccolta differenziata in Campania, mentre cala la produzione dei rifiuti. Si incrementa il tasso di riciclo su un territorio dove la città di Napoli resta ancora indietro

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«L’Osservatorio Regionale sulla Gestione dei Rifiuti ha completato le attività di monitoraggio certificando i dati della raccolta differenziata in Campania nell’anno 2020», si legge in una nota. «Sono state compilate le tabelle contenenti i dati relativi alla produzione di rifiuti urbani, alla percentuale di raccolta differenziata ed al tasso di riciclaggio raggiunto dai Comuni, dagli Ato e dalle Province sul territorio regionale. I numeri fotografano un aumento della raccolta differenziata, a fronte di una leggera riduzione della produzione di rifiuti». Di seguito la sintesi proposta dall’Osservatorio, che ha elaborato i dati con la Sezione Regionale del Catasto Rifiuti dell’ARPAC.


I dati del 2020
  • RACCOLTA DIFFERENZIATA IN CAMPANIA. Nel 2020 la percentuale di raccolta differenziata è aumentata di 1,36 punti rispetto all’anno precedente. Nel dettaglio, sono stati differenziati 1.378.971.582 chilogrammi di rifiuti, con un incremento della raccolta pari a 14.891.006 chilogrammi. Tra le province, ottiene la performance migliore Benevento al 73,49% (+1,59% rispetto al 2019). Seguono: Salerno con il 65,74% (+1,34%); Avellino col 64,62% (+0,32%); Caserta attestata al 53,19% (+1,39%); Napoli ora al 48,49% (+1,39%). Nel confronto con l’anno precedente tutte le province hanno visto un leggero incremento della capacità di raccolta differenziata. Nella ricomposizione in ambiti ottimali, da segnalare il recupero di Napoli 3 che raggiunge il 60,46%, con Napoli 2 al 52,03%.
  • TASSO DI RICICLO. Anche il tasso di riciclaggio è salito nel 2020, attestandosi al 41,73% (+0,83%), quindi in crescita rispetto al 2019. Il rapporto tra le province resta lo stesso, con Benevento davanti a Salerno (52,79% e 51,64% rispettivamente). Seguono Avellino (51,42%), Caserta (41,30%) e Napoli (51,64%).
  • LA PRODUZIONE NEL 2020. Complessivamente, i rifiuti urbani prodotti in Campania nel 2020 sono stati 2.560.489.798 chilogrammi (in flessione per 34.676.540 kg. rispetto al 2019). Ogni cittadino campano nel 2020 ha prodotto in media 451 chilogrammi di rifiuti, 2 in meno nel confronto con l’anno precedente. La provincia che ne ha accumulato di più è Napoli, con 481 kg. pro capite, mentre Avellino è l’ultima sul territorio regionale, con 356. Guardando alla suddivisione per ambiti ottimali, in testa c’è Napoli 1 con 502 chilogrammi, ben al di sopra della media regionale. La parte non differenziata dei rifiuti nel 2020 ammonta a 1.173.803.017 chilogrammi, 50.818.491 in meno rispetto al 2019.
Enzo De Luca

IL PRESIDENTE ENZO DE LUCA: «INCREMENTO INCORAGGIANTE, MENTRE L’ASSESSORATO ALL’AMBIENTE È AL LAVORO PER CHIUDERE TOTALMENTE IN CAMPANIA IL CICLO AMBIENTALE». I dati sono stati commentati con soddisfazione dal Presidente dell’Osservatorio Regionale, Enzo De Luca. «L’incremento della raccolta differenziata in Campania rappresenta un segnale importante in questo momento, nel quale il Governo regionale è impegnato in un poderoso sforzo per la riprogrammazione e rifunzionalizzazione impiantistica e il potenziamento infrastrutturale in campo ambientale», afferma. «La spinta sulla innovazione impressa dall’Assessore all’Ambiente e Vice Presidente della Giunta Regionale, Fulvio Bonavitacola, offre oggi prospettive importanti per arrivare entro la fine del 2023 alla chiusura del ciclo integrato dei rifiuti interamente sul territorio regionale». Per Enzo De Luca, «in Campania è alla portata l’obiettivo dell’economia circolare in un settore chiave per la salute, l’equilibrio ecologico e la competitività economica, sviluppando una sostenibile filiera industriale del riciclo e riuso dei rifiuti, basata sull’efficientamento energetico». Per il Presidente dell’Osservatorio, in conclusione, «un traguardo di questa portata chiama alla massima responsabilità tutte le istituzioni locali, ma anche le associazioni di categoria, le componenti sociali e i cittadini, decisive parti attive in un programma che può contribuire sul nostro territorio alla sostenibilità ambientale, alla transizione ecologica e al contrasto dei mutamenti climatici».


IL LINK CON LE LE CIFRE: Dati produzione Rifiuti Urbani, percentuale raccolta differenziata, tasso riciclaggio Anno 2020


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